Non mi piacciono le biografie romanzate, di solito preferisco le storie documentate e prive di fronzoli estetizzanti. Certo però che questa è una storia affascinante: una storia d'amore, un amore totale e puro, più fantastico di quelle delle favole.
Un poeta, Osip Mandel'atam, incontra una ragazza molto più giovane di lui, Nadezda Chazina, si innamorano, di un amore travolgente. A contrastare il loro amore non è la strega cattiva, ma il comunismo, che deporterà Osip in un gulag in Siberia, dove troverà la morte.
Inutile starvi a raccontare perchè Stalin odiasse Osip Mandel'atam, raccontare l'importanza di questo grande poeta, raccontare le ragioni di quella generazione che ha dissipato i suoi poeti....... Quello che mi ha colpito è la figura di un amore che continua dopo il loro distacco violento e ingiusto. Si ameranno senza più vedersi. Il comunismo tenterà di distruggere tutta la sua opera, ma la Nadezda riscriverà le poesie tenendole nascoste, imparandole tutte a memoria...... Solo molti anni dopo 30 o 40 si parlerà di Osip Mandel'atam, grazie a Nadezda che non si è dimenticata di lui, che lo ha sempre amato, che non lo ha dimenticato nel gulag......
Nella sua vecchiaia perfino Iosif Brodskij e Bruce Chatwin andranno a trovare questa vecchia signora, il miracolo è compiuto: l'amore ha vinto la barbarie del comunismo, hanno ucciso il poeta ma non la sua memoria.
Che donna la Nadezda Chazina, chi non vorrebbe avere un amore così? :-)