ALBANIA: MINDIFESA TIRANA, ARMI CHIMICHE GIA' DENUNCIATE
(AGI) - Tirana, 11 gen. - "Non si tratta di una nuova scoperta di depositi di armi chimiche ma del vecchio arsenale, pesante eredita' del regime comunista, costantemente sorvegliato dalle autorita' albanesi e gia' denunciato tre anni fa all'Organizzazione per l'interdizione delle armi chimiche con sede all'Aja". La precisazione sulla presenza di armi chimiche in Albania arriva da Nikolla Nosi, direttore per le politiche di difesa e di integrazione del ministero della Difesa di Tirana.
"L'Albania e' l'unico paese della regione ad avere dichiarato il possesso di queste armi,circa 16 tonnellate di agenti chimici, ma presumibilmente non e' l'unico nei Balcani ad averle possedute. Le armi chimiche erano l'atomica dei poveri", dichiara Nosi manifestando stupore per il clamore che ha suscitato questa notizia non nuova sulla stampa internazionale. L'Albania, insieme a Russia Usa, Corea del Sud e Libia, ha dichiarato il possesso di queste armi all'atto della firma della convenzione internazionale per la messa al bando. "Proprio domani arrivera' a Tirana una delegazione per discutere della loro eliminazione" dopo la decisione presa lo scorso novembre, in occasione della 9* conferenza dell'Organizzazione per l'interdizione delle armi chimiche, dall'amministrazione USA di stanziare 19 milioni di dollari per questo scopo".
Le sostanze, contenute in diversi fusti, si trovano in un bunker segreto blindato nelle vicinanze di Tirana costantemente monitorato dalle autorità albanesi e da alcune ambasciate occidentali e oggetto di frequenti controlli da parte dell'Organizzazione internazionale. Un reparto di pronto intervento delle forze speciali dell'esercito staziona nelle immediate vicinanze: "Non c'e' mai stato alcun pericolo neppure durante la rivolta del 1997 - continua Nosi - le chiavi di accesso sono diverse e si trovano in mani diverse e mai nessun reparto della Forze Armate ha avuto in dotazione questi agenti destinati a essere caricati su proiettili di artiglieria".
Oltre al costo, un ostacolo al loro smantellamento derivava dalla non conoscenza delle molecole costituitive. "Erano agenti di fabbricazione cinese ma le autorita' di Pechino non erano piu' a conoscenza della loro natura ed e' stato necessario l'intervento di specialisti militari svizzeri del laboratorio Spiez nell'ambito del programma nell'ambito del Programma di partenariato per la Pace per individuarne la composizione e la tipologia dell'intervento di smaltimento". (AGI) -