Allora,
sono finalmente tornato dal viaggio in Russia.
E' stato un viaggio molto più duro di quanto previsto e quasi nulla è andato per il verso giusto, ma insomma alla fine sono arrivato a San Pietroburgo seguendo più o meno le tappe che avevo pianificato.
Per il momento ho solo inserito la traccia del viaggio nel mio sito.
Con più calma agigungerò le foto e poi anche un diario di viaggio.
http://viaggibici.altervista.org/Eu...embrerosso.html
Ho riscontrato un problema con la cartina generale che sto cercando di risolvere. Se non si vede correttamente la traccia provate e usare il tasto F5 per fare il refresh della pagina.
Approfitto adesso solo per fornire due o tre informazioni che potrebbero essere utili.
1) Il problema della registrazione.
1.a)Il foglio di immigrazione non deve essere più compilato a mano se si arriva in aereoporto a Mosca. Viene consegnato già compilato.
1.b)Non tutti gli alberghi mi hanno rilasciato la registrazione in giornata. Spesso dovevo aspettare il giorno successivo. Io in genere la mattina parto presto con la bici per cui a volte non ho potuto farmi fare la registrazione. Questo è stato un problema perché in alcuni alberghi in cui ho dormito mi hanno espressamente chiesto TUTTE le registrazioni dal mio ingresso in Russia altrimenti non erano autorizzati a farmi pernottare. Io avevo conservato le ricevute o almeno lo scontrino della carta di credito degli alberghi e per fortuna me la sono cavata così.
1.c)Al ritorno non mi è stato richiesto il foglio di immigrazione che mi era stato rilasciato all'aereoporto di Mosca, per cui l'ho riportato in Italia non sapendo a chi dovessi consegnarlo.
2) Le strade.
La strada dal lago Seliger a Demiansk diversamente da quanto scritto in questa discussione non è asfaltata. O almeno non lo è completamente. I primi 30 km sono in sabbia battuta. percorrerli con la bicicletta carica è un incubo. La sabbia in poco tempo ricopre la bicicletta e spesso le ruote affondano slittando ai margini della carreggiata. Inoltre i granelli di sabbia si infilano nelle fessure, e movimento centrale e mozzi delle ruote diventano durissimi per l'attrito. I freni si consumano in poco tempo e il cerchione viene messo a dura prova a causa della sabbia incastrata sotto i pattini dei freni. In alcuni punti quando la salita è più dura sono dovuto scendere e spingere la bici perché era quasi impossibile pedalare. Andando in automobile non si ha idea di quanto sia faticoso da percorrere quel manto stradale. In realtà in bicicletta è molto meglio la strada asfaltata con le buche, che in automobile invece è molto stressante. Perché andando a velocità contenuta si ha sempre il tempo di evitare le buche e scegliere il percorso migliore. La media si abbassa notevolmente ma non c'è paragone rispetto alla fatica necessaria per percorrere le strade in sabbia.
la stessa cosa vale per il tratto di strada che conduce alle sorgenti del Volga (sono circa 40 km andata e ritorno. Stremante ma ne valeva la pena.)
3) Alloggio.
La maggior parte degli alberghi non ne voleva sapere della mia bicicletta. Alcuni non mi hanno fatto nemmeno entrare, altri semplicemente sostenevano di non avere un posto adatto (POSSIBILE?). Ho avuto l'impressione che in quanto ciclista, non fossi un ospite gradito.
Per esempio un giorno per verificare questa mia ipotesi, ho chiesto se ci fossero alberghi nelle vicinanze e mi hanno risposto di no, nonostante il fatto che pochi minuti prima ero stato in un albergo a poche centinaia di metri in cui a sua volta mi era stato detto che non c'erano alberghi in zona! Probabilmente io e la mia bicicletta, sporchi e infangati dalla pioggia non eravamo il paradigma di turista che avevano in mente.
Quasi sempre ho dovuto girare parecchio prima di trovare un posto e in genere ho dormito in alloggi più economici tipo alberghi dell'era sovietica dove evidentemente la mia bicicletta non era un problema e il personale, paradossalmente, era di una cortesia ed una disponibilità estrema e si facevano in quattro per trovarmi la camera più comoda e uno sgabuzzino per la bicicletta.