Parisi è un ragazzo del mio paese, ha 26 anni ed è un promettente artista.
Ha pubblicato una storia ambientata a Chernobyl. Non descrive il disastro  di Chernobyl ma illustra una visione minimalista ed estremamente delicata del tema del dolore, vissuta dagli occhi di un bambino. I suoi disegni sono semplici, quasi infantili, estremamente efficaci nel descrivere con pochi tratti la drammaticità  di quegli eventi..... Un libro piccolo, da leggere in un fiato, che non dimenticherete facilmente.

http://www.beccogiallo.it/?pagina=pagina_generica.php&id=34

Si interessante questa sua fantasia a fumetti.E' proprio una fantasia...Dice una che e' stata la bambina in quel periodo, proprio come Nicolay,l'eroe della storia.Cmq credo sia ingiusto usare il tema cosi delicato e scrivere e in piu' disegnare, senza aver visto e vissuto per davvero.

[quote:d94f7113cf="Pionerka"]Cmq credo sia ingiusto usare il tema cosi delicato e scrivere e in piu' disegnare, senza aver visto e vissuto per davvero.[/quote:d94f7113cf]
Non ho capito cosa vuoi dire: non è possibile parlare di argomenti delicati che non abbiamo vissuto? Allora gli scrittori come farebbero? Dovrebbero scrivere solo autobiografie?

Però.....pensando a Chernobyl a fumetti, ho pensato che in Russia il fumetto è completamente (o quasi) sconosciuto. Un russo ha difficoltà  nel capire la poetica del fumetto. Per noi i disegnatori sono cosa seria, talvolta sono dei veri artisti. In Russia il fumetto è relegato al mondo dell'infanzia e comunque poco apprezzato. C'è tutta l'educazione sovietica che ha impedito questo tipo di arte, che non veniva vista molto utile alla causa del popolo,  tutto quello che poteva essere interpretato come frivolo e gaio era visto molto male. La fantasia non è facilmente controllabile, e porta germi di libertà  espressiva. La via dell'arte doveva essere incanalata da esigenze di regime.