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La NATO E La Disinformazione Sull'Ucraina
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Messaggio La NATO E La Disinformazione Sull'Ucraina 
 
Dopo la Siria, l'Ucraina?
Cosi a naso mi pare che nelle citta' tradizionalmente filo-occidentali in Ucraina ci si stia bevendo un po' la propaganda NATO.

Vorrei invitare chi e' convinto della genuinita' delle rivolte a riflettere sugli enormi interessi in ballo della NATO, militari in funzione anti russa, prima ancora che economici.

L’attenzione di Washington è ora focalizzata sugli eventi in Ucraina. Per più di un mese cittadini ucraini si sono radunati a Piazza Indipendenza di Kiev per protestare contro il rinvio del Presidente Victor Janukovich della firma per l’accordo economico con l’UE. Tuttavia, gli Stati Uniti si sono da tempo preparati a una tale eventualità, fornendo all’opposizione ucraina fondi. Cerchiamo di capire, perché Washington ha bisogno di Maidan.

L’assistente del segretario di Stato USA Victoria Nuland è stata vista sul principale sito dell’opposizione di Kiev, Piazza Indipendenza, dove distribuiva panini e biscotti ai manifestanti ucraini. Il senatore statunitense John McCain ha incontrato i leader dell’opposizione ucraina a Kiev ed espresso sostegno ai manifestanti accampati per settimane nella capitale, una mossa che di sicuro irrita Mosca vedendola come ingerenza occidentale nel suo cortile di casa. McCain ha incontrato i leader dell’opposizione, l’ex-campione di pugilato Vitalij Klishko, l’ex-ministro dell’economia Arsenij Jatsenjuk e il nazionalista di estrema destra Oleg Tjanibog, che chiedono che il governo di Janukovich rassegni le dimissioni ed elezioni anticipate. L’ambasciatore Jeffrey Wright dice qualcosa sull’amicizia indissolubile tra i popoli nuovi arrivati e funzionari del dipartimento di Stato sono stati visti indossare spillette con i simboli di Maidan… Infatti, perché l’occidente dovrebbe soccorrere l’Ucraina? L’unica cosa che interessa alle capitali occidentali è impedire l’ulteriore ravvicinamento tra l’Ucraina e la Russia. Il paradigma offerto da Zbigniew Brzezinski è popolare tra i governanti occidentali. Ne La Grande Scacchiera: la supremazia americana e i suoi imperativi geostrategici, scritto nel 1997, disse che senza l’Ucraina la Russia cessa di essere un impero, mentre con l’Ucraina, comprata prima e soggiogata poi, si trasforma automaticamente in un impero… Secondo lui, il nuovo ordine mondiale sotto l’egemonia degli Stati Uniti fu creato contro la Russia e per frammentare la Russia. L’Ucraina è l’avamposto occidentale per impedire la ricreazione dell’Unione Sovietica. L’obiettivo principale dell’associazione dell’Ucraina con l’Unione europea non era il benessere della gente, ma perseguire la missione geopolitica d’indebolire la Russia. Non c’è da stupirsi che Brzezinski e membri del dipartimento di Stato siano stati invitati dal Senato degli Stati Uniti, dove pochi giorni fa si svolsero le audizioni parlamentari sugli eventi ucraini. Il Comitato per le relazioni estere del Senato era il motore di tali audizioni.
Le testimonianze dell’assistente del segretario Victoria Nuland e del viceassistente del segretario di Stato Tom Melia avevano i soliti cliché, “Prima di tutto lasciatemi esprimere la nostra gratitudine a questa commissione e al Senato degli Stati Uniti per la sua leadership in Ucraina, e per l’eccellente rapporto di lavoro tra esecutivo e legislativo del governo su questo tema. Voglio anche ringraziare e lodare i senatori McCain e Murphy per il sostegno bipartisan dato direttamente al popolo dell’Ucraina nel fine settimana importante di dicembre, e per essersi impegnati con il Presidente Janukovich, il suo governo, l’opposizione, la comunità imprenditoriale e la società civile a sostegno di una soluzione pacifica, democratica, per uscire dalla crisi”, ecc. Nel loro insieme, le testimonianze di Nuland e Melia sembrano basarsi su una serie di ipotesi discutibili:
- Interessi nazionali chiari e identificabili statunitensi sono in gioco nel confronto attualmente in atto a piazza Maidan.
- Senza il sostegno finanziario e morale degli Stati Uniti l’opposizione al regime di Janukovich cesserebbe.
- La Russia, offrendo al governo ucraino un pacchetto di salvataggio più attraente di quello proposto dall’Unione Europea (UE) e dal FMI, ha agito in malafede.
- I manifestanti di Maidan parlano per tutto il popolo ucraino, la stragrande maggioranza del quale desidera entrare nell’UE.
- L’esito della crisi attuale avrà un preciso effetto sul futuro sviluppo della Russia, se l’Ucraina sceglie un futuro europeo, e così anche (un giorno) farà la Russia.
Le domande e le risposte dell’audizione lasciano pochi dubbi sul fatto che tali ipotesi siano condivise dal presidente della commissione Robert Menendez, dal senatore Bob Corker e non sorprende, anche dai senatori Chris Murphy e John McCain, freschi del loro recente viaggio a Kiev. Meno si parla delle risposte di McCain, meglio è. Dopo aver affermato che l’Ucraina “è un Paese che vuole essere europeo, non russo” e che il popolo ucraino “grida il nostro aiuto“, ha proseguito bizzarramente dicendo non una, ma due volte, che la Russia impone l’”embargo” sul cioccolato dell’Ucraina. Tale embargo al cioccolato sembra davvero suscitare la sua indignazione. Da parte loro, Menendez e Corker sono stati più sul punto. Menendez ha minacciato sanzioni contro il regime di Janukovich e si domandava perché l’amministrazione non avesse già denunciato la Russia al WTO. Per prima cosa Corker ha sgridato il dipartimento di Stato per non aver aggiunto nomi alla lista Magnitskij che, ha detto, ne avrebbe “diritto”. Eppure ha chiarito che concorda con i testimoni secondo cui “l’Ucraina è un Paese incredibilmente importante” e l’esito della crisi attuale “potrebbe plasmare la politica interna della Russia stessa“. In nessun momento vi fu la prova, nelle domande agli intervistati e nelle risposte dei senatori, che si pensasse se fosse appropriato per il governo degli Stati Uniti farsi sempre più profondamente coinvolgere nella vita politica di un Stato sovrano al crocevia del mondo. Nessun dubbio è stato espresso sul fatto che le scelte di un governo democraticamente eletto sui suoi partner commerciali, le elezioni e la sicurezza debbano essere oggetto del controllo statunitense. Come il professore emerito di Princeton Stephen F. Cohen ha incisivamente sottolineato, “Non è democratico rovesciare un governo democraticamente eletto. E’ l’opposto“. Né ci fu alcun riconoscimento che l’Ucraina sia profondamente e quasi equamente divisa tra occidentalisti nei centri urbani come Kiev e Lvov, e russofili del Sud e dell’Est, ignorando che Russia, Ucraina e Bielorussia abbiano radici comuni risalenti alla Rus’ di Kiev nel 9° secolo, come dice The American Conservative.
Melia è andato oltre (ex-portavoce di Nuland nel dipartimento di Stato, leggermente più sfumato), affermando che l’attenzione del comitato sull’Ucraina è giustificata non solo perché si trova “al centro dell’Europa”, ma perché è anche un “prezioso” e ” importante partner” degli Stati Uniti. Se tali affermazioni non aggrottarono le sopracciglia, i verdoni che cita certamente dovrebbero farlo. Secondo Melia, dalla dissoluzione dell’URSS nel dicembre 1991, gli Stati Uniti hanno speso, il termine che Melia ha utilizzato è stato “investito”, oltre 5 miliardi dollari per l’assistenza all’Ucraina, di cui 815 milioni dollari per il finanziamento della democrazia e i programmi di scambio. Inoltre, dal 2009 l’amministrazione Obama ha inviato 184 milioni di dollari per programmi apparentemente volti a sostenere società civile, diritti umani, buon governo e Stato di diritto in Ucraina. E’ logico supporre che per Euromaidan oggi si spenda quei soldi. Un enorme palco con illuminazione e acustica, attrezzature per militanti, pasti caldi, migliaia di posti letto, riscaldamento, apparecchiature mediche, internet ad alta velocità, indumenti caldi, autobus per i militanti diretti ad assaltare le amministrazioni di altre regioni… Ovviamente, una sola giornata di azioni a Maidan costa centinaia di migliaia di dollari. A sostegno di tale versione, in riferimento ai servizi di sicurezza ucraini, lo schema dettagliato dei finanziamenti a Maidan è stato pubblicato su Internet: “Ogni caposquadra della resistenza ha avuto promessa una ricompensa in denaro. 200 dollari al giorno per ogni combattente attivo e altri 500 se il gruppo è di oltre 10 persone. I coordinatori vengono pagati almeno 2000 dollari al giorno per alimentare gli scontri del gruppo controllato, eseguendo azioni offensive contro agenti di polizia e rappresentanti delle autorità pubbliche. L’ambasciata statunitense a Kiev ha ricevuto contanti. Combattenti attivi e leader ricevono i pagamenti sui loro conti personali.” Le informazioni sulla gestione dei conti bancari dei militanti vengono sempre pubblicate su Internet.
Da 16 anni membro del Congresso degli Stati Uniti, due volte candidato presidenziale degli Stati Uniti, Dennis J. Kucinich rivela in profondità i piani statunitensi: “Mentre il piano dell’UE dell’accordo di associazione viene spacciato come vantaggiosamente economico per i cittadini ucraini, in realtà appare come cavallo di donnina della NATO: una massiccia espansione della posizione militare della NATO nella regione. Inoltre, l’accordo avviene sotto la copertura di nebulose promesse economiche a una popolazione assediata dalla fame di salari migliori. In un Paese dove il salario minimo mensile medio è pari a circa 150 dollari, non è difficile capire perché gli ucraini siano in piazza. Non vogliono essere nell’orbita della Russia, né vogliono essere pedine della NATO. Ma la situazione degli ucraini viene sfruttata per strappare un nuovo accordo militare con il pretesto della riforma economica? Per la NATO, l’obiettivo è l’espansione. Il premio è l’accesso a un Paese che condivide una frontiera di 1426 miglia con la Russia. La mappa geopolitica sarebbe drammaticamente rimodellata dall’accordo, con l’Ucraina come nuovo fronte della difesa missilistica occidentale alle porte della Russia. Qualora l’accordo nucleare degli Stati Uniti con l’Iran andasse a pezzi, l’Ucraina potrebbe essere impiegata nelle grandi dispute regionali. Quando la spesa militare aumenta, la spesa interna crolla. Vincitore difficilmente sarà il popolo ucraino, ma la gente di Lockheed-Martin, Northrop Grumman, Boeing e altri interessi della difesa. Gli ucraini non sono in Piazza Indipendenza per la NATO. Eppure, il vantaggio della NATO è chiaro. Meno chiaro è se gli ucraini avranno i benefici economici che cercano.”
“Il governo ucraino ha preso la decisione giusta di rimanere fuori dall’UE. Gli interessi economici dell’Ucraina sono con la Russia, non con l’UE. Questo è del tutto evidente“, dice l’economista statunitense e editorialista di Creators Syndicate Paul Craig Roberts. “L’UE vuole che l’Ucraina aderisca in modo che venga saccheggiata come Lettonia, Grecia, Spagna, Italia, Irlanda e Portogallo. Gli Stati Uniti vogliono che l’Ucraina aderisca in modo che possa diventare un altro posto per le basi missilistiche di Washington contro la Russia.” “Se sapessimo a pieno ciò che succede, probabilmente noi, gli Stati Uniti, perché questa è una sorta di guerra per procura, siamo prossimi alla guerra con la Russia, come durante la crisi dei missili di Cuba“, ha detto Stephen F. Cohen, professore emerito presso New York University e Princteon University. Per quanto Washington nasconderà il suo coinvolgimento negli scontri a Kiev? Quali potrebbero essere i prossimi passi degli Stati Uniti? Il timore che truppe statunitensi si piazzino nel territorio nazionale dell’Ucraina potrebbe provocare un’altra guerra, essendovi la condizione in cui potrebbe aversi un’altra sanguinosa battaglia per il suo controllo. Il timore di un tale passo da parte del governo degli Stati Uniti è stato scatenato dalla dichiarazione di John Kerry a Davos, in Svizzera.
Kerry aveva chiarito che il mito secondo cui gli Stati Uniti hanno mutato politica estera viene smascherato. Ha aggiunto che gli USA non recedono dalla politica d’impegnarsi nelle zone dove vi siano violenze ed escalation delle violazioni dei diritti umani. Kerry è stato diretto rispondendo che l’assenza di vistosi movimenti di truppe o mancanza di risposte minacciose non indica disimpegno degli USA. Gli Stati Uniti valutano una serie di opzioni in risposta alla repressione dell’Ucraina delle proteste dell’opposizione, comprese eventuali sanzioni, ha detto il dipartimento di Stato. A dicembre il capo del Pentagono Chuck Hagel ha avvertito Kiev contro l’uso della forza militare contro i manifestanti, “in qualsiasi modo”, e ha esortato moderazione. Diverse petizioni che chiedono l’invio di forze di pace statunitensi in Ucraina vengono registrate sul sito web della Casa Bianca. Anche se tale idea ha ancora relativamente pochi voti, diverse migliaia, non si può eliminare completamente la possibilità dell’azione umanitaria che coinvolga l’esercito statunitense in Ucraina.
Jugoslavia, Libia, Siria… Washington utilizza in genere lo scenario dell’intervento per fasi. Per primo il capo dello Stato viene sottoposto ad ostruzione internazionale. Poi, se ciò fallisce, il Paese subisce l’embargo economico. Assieme a ciò si suscita il caos nel suo territorio. Infine, la NATO propone l’invio delle forze di pace per porre fine alle sofferenze dei cittadini…

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
h**p://aurorasito.wordpress.com/201...usso-degli-usa/


E ancora.

Manuel Ochsenreiter 29 gennaio 2014

Il Prof. Aleksandr Dugin è un filosofo e professore all’Università statale di Mosca. Dugin è il leader internazionale del “Movimento eurasiatista”, ed è noto per il libro ‘Fondamenti di geopolitica’.

Prof. Dugin, i media mainstream e le dirigenze politiche occidentali descrivono la recente situazione in Ucraina come un conflitto tra l’alleanza dell’opposizione democratica e liberale pro-europea e un regime autoritario con un dittatore come presidente. È d’accordo?
Dugin: Conosco tale storia e ritengo che questo tipo di analisi sia totalmente sbagliato. Non possiamo dividere il mondo di oggi come nella Guerra Fredda. Non c’è un “mondo democratico” che si erge contro un “mondo antidemocratico”, come molti media occidentali riportano.

Il vostro Paese, la Russia, è uno dei nuclei di questo cosiddetto “mondo antidemocratico” se crediamo ai nostri media mainstream. E la Russia con il Presidente Vladimir Putin cerca d’intervenire nella politica interna ucraina, leggiamo…
Dugin: Questo è completamente sbagliato. La Russia è una democrazia liberale. Date un’occhiata alla costituzione russa: abbiamo un sistema elettorale democratico, un parlamento funzionante, un sistema di libero mercato. La Costituzione si basa sul modello occidentale. Il nostro presidente Vladimir Putin governa il Paese in modo democratico. Non siamo una monarchia, una dittatura, un regime comunista sovietico.

I nostri politici in Germania chiamano Putin “dittatore”!
Dugin: (ride) Su quali basi?

A causa delle sue leggi contro gli LGBT, il sostegno alla Siria, i processi contro Mikhail Khodorkhovskij e ‘Pussy Riot’…
Dugin: Così lo chiamano “dittatore”, perché a loro non piace la mentalità russa. Ogni punto che Lei ha citato è completamente legittimo democraticamente. Non c’è un singolo elemento “autoritario”. Quindi non dobbiamo confonderci: anche se non piace la politica della Russia non si può negare che la Russia sia una democrazia liberale. Il Presidente Vladimir Putin accetta le regole democratiche del nostro sistema e le rispetta. Non ha mai violato una sola legge. Così la Russia è parte del campo democratico liberale e il modello da guerra fredda non serve a spiegare la crisi ucraina.

Quindi, come possiamo descrivere tale conflitto violento e sanguinoso?
Dugin: Abbiamo bisogno di una chiara analisi geopolitica e di civiltà. Dobbiamo accertare i fatti storici, anche se in questi giorni non sono in voga!

Che vuol dire?
Dugin: L’Ucraina di oggi è uno Stato che non è mai esistito nella storia. Si tratta di una nuova entità. Questa entità ha almeno due parti completamente diverse. Queste due parti hanno un’identità e una cultura diversa. C’è l’Ucraina occidentale, unita nella sua identità all’Europa orientale. La stragrande maggioranza delle persone che vivono in Ucraina occidentale si considera europea dell’Est. E tale identità si basa sul rifiuto completo di qualsiasi idea panslava con la Russia. I russi sono considerati nemici esistenziali. Possiamo dire così: odiano i russi, la cultura russa e, naturalmente, la politica russa. Ciò è una parte importante della loro identità.

Non ne siete irritato in quanto russo?
Dugin: (ride) Per nulla! Si tratta di una parte dell’identità. Non significa necessariamente che vogliono entrare in guerra contro di noi, ma non sono come noi. Dobbiamo rispettarlo. Guardate, gli statunitensi sono odiati da molti più popoli e l’accettano. Così, quando gli ucraini occidentali ci odiano, non è né male, né bene, è un fatto. Diciamo semplicemente accettiamolo. Non tutti ci amano!

Ma gli ucraini orientali sono russi quanto e anche più di Lei!
Dugin: Non così in fretta! La maggior parte delle persone che vivono nella parte orientale dell’Ucraina condivide una comune identità con il popolo russo, storica, di civiltà e geopolitica. L’Ucraina orientale è un Paese russo ed eurasiatico. Quindi ci sono due Ucraine. Lo vediamo assai chiaramente alle elezioni. La popolazione è divisa in ogni importante questione politica. Soprattutto quando si tratta delle relazioni con la Russia, siamo testimoni di come drammatico diventi il problema: una parte è assolutamente anti-russa, l’altra parte assolutamente filo-russa. Due diverse società, due Paesi diversi e due diverse identità storiche nazionali vivono in una sola entità.

Quindi la domanda è quale società domina l’altra?
Dugin: Questo è una parte importante della politica ucraina. Abbiamo le due parti e abbiamo la capitale Kiev. Ma a Kiev abbiamo entrambe le identità. Non è né la capitale dell’Ucraina occidentale né dell’Ucraina orientale. La capitale della parte occidentale è Lvov, la capitale della parte orientale è Kharkov. Kiev è la capitale di un’entità artificiale. Ciò è importante per capire il conflitto.

I media occidentali ed ucraini “nazionalisti” sarebbero fortemente in disaccordo con il termine “artificiale” per lo Stato ucraino.
Dugin: I fatti sono chiari. La creazione dello Stato di Ucraina nei confini attuali non è il risultato della Storia. Fu una decisione burocratica e amministrativa dell’Unione Sovietica. al 1991. In tutti questi 72 anni i confini della repubblica cambiarono spesso, con una parte significativa di quella che oggi è l’Ucraina occidentale annessa dall’Armata RosLa Repubblica Socialista Sovietica dell’Ucraina fu una delle 15 repubbliche dell’Unione Sovietica dal 1922sa nel 1939, e con l’aggiunta della già russa Crimea, nel 1954.

Alcuni politici ed analisti dicono che la soluzione più semplice sarebbe la partizione dell’Ucraina in uno Stato orientale e uno occidentale.
Dugin: Non è così facile come potrebbe sembrare, perché avremmo problemi con le minoranze nazionali. Nella parte occidentale dell’Ucraina vivono molte persone che si considerano russe, oggi. Nella parte orientale vive una parte della popolazione che si considera ucraina occidentale. Vedete: una semplice partizione dello Stato non risolverebbe davvero il problema, ma ne creerebbe uno nuovo. Possiamo immaginare la separazione della Crimea, perché quella parte dell’Ucraina è territorio popolato solo da russi.

Perché sembra che l’Unione europea sia tanto interessata ad “importare” tutti questi problemi?
Dugin: Non è nell’interesse dell’alleanza europea, ma degli Stati Uniti. Si tratta di una campagna politica contro la Russia. L’invito di Bruxelles all’Ucraina di adesione all’occidente ha subito creato un conflitto con Mosca e un conflitto interno all’Ucraina. Ciò non sorprende per nulla chi conosce la società e la storia ucraina.

Alcuni politici tedeschi hanno detto di esser sorpresi dalle scene di guerra civile a Kiev…
Dugin: Questo la dice lunga sull’istruzione politica e storica dei vostri politici riguardo la crisi in Ucraina…

Ma il presidente ucraino Viktor Janukovich ha rifiutato l’invito occidentale.
Dugin: Certo. E’ stato eletto dal Sud filo-russo e non dall’occidente. Janukovich non può agire contro l’interesse e la volontà della sua base elettorale. Se avesse accettato l’invito dell’UE sarebbe stato considerato un traditore dai suoi elettori. I sostenitori di Janukovich vogliono l’integrazione con la Russia. Per dirla chiaramente: Janukovich ha semplicemente fatto ciò che gli era assai logico. Nessuna sorpresa, nessun miracolo. Semplicemente logica politica.

Vi è ora una alleanza delle opposizioni politicamente molto pluralista contro Janukovich: Questa alleanza comprende liberali, anarchici, comunisti, gruppi di destra, gay, anche nazionalisti e gruppi e teppisti neo-nazisti. Cosa tiene insieme tali diversi gruppi ed ideologie?
Dugin: Sono uniti dal solo odio contro la Russia. Janukovich è ai loro occhi un ascaro della Russia, amico di Putin e uomo dell’Oriente. Odiano tutto ciò che ha a che fare con la Russia. Questo odio li tiene insieme, questo è un blocco dell’odio. Per dirla chiaramente: l’odio è la loro ideologia politica. Non amano l’Unione europea o Bruxelles.

Quali sono i principali gruppi? Chi domina l’opposizione?
Dugin: Sono chiaramente i più violenti gruppi neo-nazisti del cosiddetto Euro-Maidan. Suscitano violenze e una situazione da guerra civile a Kiev.

I madia mainstream occidentali sostengono che il ruolo di tali gruppi estremisti è drammatizzato dai media filo-russi per diffamare l’intera alleanza dell’opposizione.
Dugin: Certo. Come vogliono giustificare che l’Unione europea e i governi europei sostengono neo-nazisti estremisti e razzisti oltre i confini dell’UE, mentre all’interno compiono azioni melodrammatiche e gravi anche contro i gruppi dell’estrema destra più moderata?

Ma come possono, per esempio, i gruppi gay e gruppi liberali di destra e di sinistra combattere a fianco dei neo-nazisti, noti per non essere per nulla gay friendly?
Dugin: Prima di tutto, tutti questi gruppi odiano la Russia e il presidente russo. Questo odio li rende compari. E i gruppi liberali di sinistra non sono meno estremisti dei gruppi neo-nazisti. Tendiamo a pensare che siano liberali, ma si sbaglia terribilmente. Soprattutto in Europa orientale e in Russia molto spesso le lobby omosessuali e gruppi ultranazionalisti e neonazisti sono alleati. Anche la lobby omosessuale ha idee assai estreme su come deformare, rieducare e influenzare la società. Non dobbiamo dimenticarlo. Le lobby gay-lesbiche non sono meno socialmente pericolose dei neo-nazisti.

Sappiamo che una tale alleanza è presente anche a Mosca. Il blogger liberale e candidato alla carica di sindaco di Mosca Aleksej Nawalnij fu supportato da una tale alleanza di organizzazioni per i diritti dei gay e di gruppi neo-nazisti.
Dugin: Esattamente. E questa coalizione filo-Nawalnij fu sostenuta anche dall’occidente. Il punto è che ciò non ha nulla a che fare con l’ideologia di tali gruppi. Non interessa all’occidente.

Che vuoi dire?
Dugin: Cosa accadrebbe se un’organizzazione neo-nazista sostenesse Putin in Russia o Janukovich in Ucraina?

L’UE avvierebbe un’enorme campagna politica sui media mainstream occidentali per sottolineare un tale scandalo.
Dugin: Esattamente. Quindi si tratta solo da quale parte stia un dato gruppo. Se il gruppo è contro Putin, contro Janukovich, contro la Russia, l’ideologia non è un problema. Se tale gruppo sostiene Putin, la Russia o Janukovich, l’ideologia diventa immediatamente un problema enorme. Si tratta solo del lato geopolitico cui appartiene il gruppo. Non è altro che geopolitica. E’ una buona lezione su ciò che accade in Ucraina. La lezione ci dice: la Geopolitica domina questi conflitti e nient’altro. Assistiamo a ciò anche in altri conflitti, in Siria, Libia, Egitto, Caucaso, Iraq, Iran…

Qualsiasi gruppo sia a favore dell’occidente è un gruppo di “buoni” senza badare se sia estremista?
Dugin: Sì e qualsiasi gruppo contro l’occidente, anche se laico e moderato, sarà definito “estremista” dalla propaganda occidentale. Tale approccio domina i campi di battaglia geopolitici di oggi. Puoi essere il combattente salafita più radicale e brutale, puoi odiare gli ebrei e mangiare organi umani di fronte a una telecamera, finché lotti per gli interessi occidentali contro il governo siriano sei un alleato rispettato e sostenuto dall’occidente. Quando si difende una società multi-religiosa, laica e moderata, tutti ideali occidentali, ma si ha una posizione contraria agli interessi occidentali, come il governo siriano, sei un nemico. Nessuno è interessato a ciò in cui credi, è solo il lato geopolitico scelto che è giusto o sbagliato per la potenza egemone occidentale.

Prof. Dugin, in particolare i gruppi di opposizione ucraina che si fanno chiamare “nazionalisti” sarebbero fortemente in disaccordo con Lei. Affermano: “Siamo contro la Russia e contro l’UE, abbiamo una terza posizione!” Ironicamente anche il combattente salafita in Siria avrebbe detto la stessa cosa: “odiamo gli americani tanto quanto il governo siriano“. C’è qualcosa di simile a una possibile terza posizione in questa guerra geopolitica di oggi?
Dugin: L’idea di avere una terza e indipendente posizione tra i due blocchi dominanti è molto comune. Ho avuto alcune interessanti interviste e colloqui con una figura di spicco della guerriglia separatista cecena. Mi confessò che in realtà credeva nella possibilità di una Cecenia islamica indipendente e libera. Ma più tardi capì che non c’era una “terza posizione”, nessuna possibilità. Capì che combatteva contro la Russia per l’occidente. Era uno strumento geopolitico dell’occidente, un ascaro della NATO sul campo di battaglia caucasico. La stessa brutta verità colpisce l’ucraino “nazionalista” e il combattente salafita arabo: sono ascari dell’occidente. E’ difficile accettarlo, perché a nessuno piace l’idea di essere l’utile idiota di Washington.

Per dirla chiaramente: la “terza posizione” è assolutamente impossibile?
Dugin: Oggi senz’altro. Ci sono una potenza terrestre e una marittima in geopolitica. La potenza terrestre oggi è la Russia, quella marittima Washington. Durante la seconda guerra mondiale la Germania cercò d’imporre una terza posizione. Tale tentativo si basava proprio su quegli errori politici di cui parliamo adesso. La Germania continuò la guerra contro la potenza marittima rappresentata dall’impero inglese, e contro la potenza terrestre rappresentato dalla Russia. Berlino combatté contro le principali forze globali e perse la guerra. Il finale fu la completa distruzione della Germania. Così, se neanche la forte e potente Germania dell’epoca non fu abbastanza forte per imporre la terza posizione, come gruppi molto più piccoli e deboli potrebbero farlo oggi? E’ impossibile, si tratta di un’illusione ridicola.

Chiunque affermi, oggi, di lottare per una “terza posizione” indipendente è in realtà un ascaro dell’occidente?
Dugin: Nella maggior parte dei casi, sì.

Mosca sembra essere molto passiva. La Russia non supporta alcun suo delegato nei Paesi dell’UE. Perché?
Dugin: La Russia non ha un’agenda imperialista. Mosca rispetta la sovranità e non interferisce nella politica interna di nessun altro Paese. Ed è una onesta e buona politica. Lo vediamo anche in Ucraina. Vediamo molti più politici dell’UE e addirittura politici e diplomatici degli USA recarsi a Kiev per sostenere l’opposizione, che politici russi sostenere Janukovich in Ucraina. Non dobbiamo dimenticare che la Russia non ha interessi egemonici in Europa, ma gli statunitensi sì. Francamente parlando, l’Unione europea non è un vero e proprio ente europeo, è un progetto transatlantico imperialista. Non serve gli interessi dei cittadini europei, ma dell’amministrazione di Washington. L’”Unione europea” è in realtà anti-europea ed “Euro-Maidan” è in realtà “anti-euro-Maidan”. I violenti neonazisti in Ucraina non sono “nazionalisti” o “patriottici” o “europei”, sono solo ascari degli USA. Lo stesso vale per i gruppi per i diritti degli omosessuali, le organizzazioni come FEMEN o i gruppi di protesta liberali di sinistra.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
h**p://aurorasito.wordpress.com/2014/01/29/uniti-dallodio/

 



 
Ultima modifica di Nightinga1e il 31 Gennaio 2014, 16:26, modificato 1 volta in totale 
Nightinga1e Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: La NATO E La Disinformazione Sull'Ucraina 
 
Mi fanno morire questi articoli...

Questo Dugin dice:

"Quindi, come possiamo descrivere tale conflitto violento e sanguinoso?
Dugin: Abbiamo bisogno di una chiara analisi geopolitica e di civiltà. Dobbiamo accertare i fatti storici, anche se in questi giorni non sono in voga!"


Accertiamoli questi fatti storici...spiegami dottor Dugin del perche' di questa differenza tra est ed ovest ...e soprattutto fammi sapere dove sono i 10.000.000 milioni di ucraini dell'est che avete fatto morire di fame....


Come diceva il buon Antonio De Curtis....ma ci faccia il piacere...

Enjoy...the video :(

http://www.youtube.com/watch?v=tiR6z7BSz28
 




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Le virtu' che nascono dai pregiudizi sono peggiori dei vizi che vorrebbero estirpare.


Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupiditа umana e non sono sicuro della prima. (Einstein)
 
Cheburashka Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: La NATO E La Disinformazione Sull'Ucraina 
 
Non conosco i numeri ma comunque nessuno qui sta negando i fatti, senz'altro importantissimi, che citi.

Il problema e' semplicemente questo: la "rivoluzione", come sempre, e' finanziata dall'estero per interessi di natura geopolitica. Non e' assolutamente un fenomeno genuino. E' un'intromissione negli affari interni di uno stato, un atto di guerra perche' atto a ribaltare il governo. E' oltrettutto molto pericoloso per tutti noi perche' rischia di alterare gli equilibri di potere e di reinnescare una corsa agli armamenti o di far scoppiare una guerra.

Nessuno qui pensa che la Russia o l'Unione Sovietica a cui ti riferisci non abbiano peccati... Semplicemente per l'Ucraina non sara' meglio nell'Unione Transatlantica (TTIP - Transatlantic Trade and Investment Partnership h**p://***.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=585).
E poi cos'e' se un presidente viene eletto dal popolo (come e' il caso) e non piace agli americani allora e' un dittatore?
Se la stessa rivolta fosse scoppiata in Italia... si sarebbe parlato di terrorismo. Come vedi, due pesi due misure.
 



 
Ultima modifica di Nightinga1e il 07 Febbraio 2014, 19:02, modificato 2 volte in totale 
Nightinga1e Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: La NATO E La Disinformazione Sull'Ucraina 
 
C'è già una discussione, corposa, sull' argomento "Ucraina":
http://www.russia-italia.com/l-ucra...9.html#p6795799

Forse è meglio continuare su quella.
 




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"stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità"
http://www.viaggiatorindipendenti.it/forum/
 
geom_calboni Invia Messaggio Privato HomePage
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Messaggio Re: La NATO E La Disinformazione Sull'Ucraina 
 
geom_calboni ha scritto: [Visualizza Messaggio]
C'è già una discussione, corposa, sull' argomento "Ucraina":
http://www.russia-italia.com/l-ucra...9.html#p6795799

Forse è meglio continuare su quella.


Sì, bravo geometra. questa la chiudo

Gringox
 




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Russia Italy Forum
 
gringox Invia Messaggio Privato
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