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La Storia del Forum

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La scritta rossa
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Messaggio La scritta rossa 
 
[color=red:67fdd6dbe0]La scritta rossa[/color:67fdd6dbe0]… già  era proprio rossa la scritta “Moscow”  del gate B9 di Milano Malpensa del più strano Natale della mia vita. Forse era un comune incrocio di quelli che avevano sposato una donna russa prima o poi incontrarsi sotto quella scritta. “… A Natale non partirà  nessuno …” l'aeroporto era invece quasi pieno! Il primo proponimento per il 2003 può quindi essere abolire i luoghi comuni, specialmente quelli stupidi. Natale è un giorno normale per Musulmani, Ortodossi, Atei e per moltissimi cosiddetti Cattolici. L'aereo parte in ritardo, qualcuno ha fatto un check-in con quattro valigie e poi non si è presentato all'imbarco. Ho un sottile gelo dietro la schiena, è il mio primo volo dopo l'11 Settembre e mi basta un complice sguardo tra due uomini seduti davanti a me, per immaginare un attentato Ceceno.  Poi si parte ed il volo mi parve straordinariamente breve, bastò uno dei soliti film di Woody Allen per renderlo anche piacevole. Ho portato con me un libro di testo russo e la sua copertina argento mi sembra luccicare quando annunciano la discesa su Mosca. Dall'uscita dell'aereo all'entrata sul taxi tutto fu velocissimo. La mia prima parola russa è clamorosamente sbagliata. Ho detto scusa anzichè scusi alla poliziotta del controllo passaporti che mi sollecitava l'arrivo, ma non deve avere sentito vista la mancanza di reazione. Il taxi è in realtà  una gloriosa 124 con un sedile passeggero piuttosto instabile. Più di 20 anni fa avevo imparato a guidare con una macchina come quella.. ero quasi commosso. Il tassista era un classico omone russo di poche parole. Bè signori, Mosca è grandissima! Ha una tangenziale a 5 corsie di un perimetro di 120 Km e trafficatissima. Con tutte quelle auto, ad un certo punto una poliziotta (ma sono tutte donne?) ferma proprio la nostra. Altro che paletta.. è bastato uno sguardo! Il tassista scende, le dice due parole, poi risale e ripartiamo. Ci dice che gli ha chiesto chi portiamo.. lo ha chiesto a lui, mica ha controllato! In Italia c'erano quasi dei bollettini di guerra che parlavano del grande freddo a Mosca , io dovevo essere distratto perchè tutto sto freddo mica lo sentivo. La città  sembrava costruita dentro un'enorme bosco di betulle, ma i russi non avevano tagliato tutto come avremmo fatto noi ma solo quello necessario per costruire le case, con la neve poi il tutto aveva un effetto gradevolissimo. Arriviamo alla accogliente casa della sorella di mia moglie. Le luminarie appese mi ricordavano che era Natale. Lì tutti gli appartamenti hanno una doppia porta (freddo o sicurezza?) In ogni caso la casa è piacevolmente calda e si è mantenuta così per tutta la notte. Abbiamo consumato un cenone semplice e sontuoso allo stesso tempo. Al centro della tavola troneggiava il “pesce sotto la pelliccia” una leccornia a base di barbabietole ed aringhe affumicate.. a proposito lo sapevate che la barbabietola è una chiave per l'immortalità ? Rimando gli scettici al libro “il profumo di Jittebug” di Tom Robbins. Tornando al cibo, la carne era assolutamente favolosa, morbida e leggerissima. Secondo la tradizione pasteggiamo a cognac e vodka. Per noi questi sono liquori da dopo pasto ma come diceva la scritta in aeroporto “it's another world”. In una sera ho bevuto più vodka di quanta ne abbia bevuta negli ultimi 5 anni. Mal di testa? Ebbrezza? Macchè, solo una quieta allegria che comunque avevo già  prima di cominciare a bere. Il segreto? Semplice, dopo ogni bicchiere (da bere rigorosamente tutto in un fiato) un bel pezzo di cetriolo. Dopo cena andiamo a vedere, con poche fermate di metrò, la Arbat cioè la più famosa via di Mosca. La prima cosa che mi colpisce sono gli innumerevoli chioschi che costellano le vie. Lì puoi compare veramente di tutto fino alle 3 di notte! L'economia è straordinariamente variegata ma sull'Arbat tutte le vetrine sono scintillanti e ricche. Ecco anche una serie di immancabili pizzerie “italiane”. Entriamo in un locale situato sopra un grande magazzino. I camerieri o i “giovanotti” come li chiamano loro sono in abiti tradizionale e c'era un carretto pieno di vassoi con cibo. La cosa straordinaria che, dopo tutto quello che avevamo già  mangiato, i miei parenti russi si sono fiondati su di loro con discreta avidità . Qui si mangia e si beve di tutto a qualsiasi ora. Alla fine della giornata l'allegria del Natale Cattolico in terra Ortodossa era al suo culmine e così mi sono unito ai cori russi cantati sulla semideserta Arbat.

2 giorno
Mosca è una città  completamente pazza. La repentina caduta del Comunismo ha causato uno scollamento sociale senza precedenti. Sembra proprio che i russi debbano avere sempre qualcuno da adorare: prima lo Zar, poi Stalin ed adesso i Soldi (non a caso ho scritto anche questa ultima parola in maiuscolo) Il consumismo è sfrenato, si è passati dalla fila per il pane a quella per i cellulari. Apparentemente non si vedono segni di povertà  o disagio sociale. Qui non si chiede l'elemosina nel metrò. Già  il metrò; è il sistema nervoso di questa città , 10 linee che concentrano nelle ore di punta enormi quantità  di persone. Le stazioni sembrano quasi occultate nella struttura urbanistica. Qui è vita dura per il turista fai-da-te, le scritte sono tutte in cirillico. I vagoni sono vecchissimi ma velocissimi e ogni fermata viene annunciata da una gentile voce registrata. Alcune stazioni sono di sontuosa bellezza e ci sono le più lunghe scale mobili che abbia mai visto. Vista la continua presenza di neve e quindi ghiaccio, sulle strade spargono un sale speciale che pur non facendo ghiacciare, crea uno manto scivolosissimo. Per quanto riguarda il parco auto è quanto di più vario si possa trovare; da vecchissime Lada e Zigulì quasi 50enni a modernissime giapponesi. Impressionante la mancanza di Polizia, prima della caduta del muro, di sera viaggiavano solo loro, ora sembrano spariti ed anche di militari se ne vedono pochi. La piazza rossa, forse perchè inconsciamente già  digerita o forse perchè cominciavo ad essere stanco, non mi ha impressionato particolarmente. Era sera ed era praticamente deserta mancavano perfino i piccioni. La gente era tutta naturalmente a comprare nel famoso adiacente centro commerciale GUM; un posto che per sfarzo e luminarie fa sbiadire i suoi concorrenti parigini. Poi visti i prezzi e visto il numero di persone si deduce che qui i ricchi certo non mancano. La giornata frenetica ed intensa continua in un delizioso ed affollato ristorante caucasico che si chiama “7 e 5” e se riesci ad ottenere questa combinazione con dei dai che ti portano il vino è offerto dalla casa. Poi ancora metrò per approdare in una elegante e tranquilla sala biliardo. Questo gioco qui è molto popolare ed a differenza dall'Italia, è molto praticato anche dalle donne. L'unica cosa che evoca situazioni movimentate era un “metal-detector” all'ingresso.. it's another world. E poi finalmente a casa ove, oltre la mezzanotte abbiamo mangiato e bevuto vodka… molte case qui all'esterno hanno dei vistosi tubi gialli forse è un futuro progetto di rifornimento vodka a domicilio.

3 giorno
E' ufficiale: Mosca è la città  più inquinata del mondo (almeno di quello che conosco). Una enorme camera a gas dove migliaia e migliaia di auto danno il loro contributo alla distruzione globale. La buona idea di pagare un tassista per farmi vedere la città  più velocemente si è trasformata in una presa di coscienza. Così la civiltà  del bollino blu delle marmitte catalitiche del gasolio ecologico ora mi sembra una idiozia. Stiamo curando un dito quando abbiamo una gamba in cancrena che sta cadendo a pezzi. Oltre ai tubi di scarico l'unica cosa che mi ha impressionato è stata l'università . Un imponente molosso sulle colline che sovrastano la città . Lì abbiamo fatto una breve sosta. In un grande spiazzo avevano allestito un concerto rock in grande stile. Cantanti giovani e scatenate a 20 gradi sotto zero e con un pubblico presente che non superava con noi le 20 persone! Pazzia allo stato purissimo. Da un taxi all'altro per andare all'aeroporto per la Siberia. Il traffico era incredibile ma lo era anche il tassista che si inventa delle strade passando sopra i marciapiedi per farci prendere l'aereo appena in tempo. Dovrebbero farci un monumento a questi eroici tassisti che per pochi rubli fanno un ingrato ma indispensabile lavoro. L'aereo è pieno visto il periodo e siamo partiti con un sportello bagagli aperto e con delle persone in giro.. i russi sono pressappochisti ma estremamente pratici. L'aereo è arrivato, non è questa poi l'unica cosa importante in un volo? In Siberia fa meno freddo che a Mosca , solo -19 … che delusione. Per i bagagli occorre aspettare fuori … dopotutto non nevica neanche. Le valigie ci sono, il taxi pure, dopo una mezz'ora siamo finalmente a casa di mia suocera che, dopo una giornata così, pare proprio un paradiso.

4 giorno
Dedicato al sonno ed al riposo. Lì c'è lo stesso fuso orario di Bangkok e mi sentivo completamente sbalestrato.

5 giorno
Prima uscita nelle strade siberiane, sole e temperatura ottimale (solo -10). Ero felice perchè avevo potuto constatare come ero perfettamente attrezzato per quel clima. E' Domenica ma tutti i negozi sono aperti, anche se non qui c'è il fanatismo consumistico della capitale si compra e si vende alla grande. Prendo per la prima volta il tram e scopro che le fermate non hanno insegne così per sapere dov'è occorre guardare dove la gente aspetta. Come a Mosca anche qui non mancano parchi pubblici e boschi. Altra curiosità ; credo che qui non si beva molta acqua così mia suocera mi accontenta e compra una enorme tanica di 6,7 litri e poi ne ho viste di anche più grosse. Il mio russo non è proprio un granchè, ma provo grande soddisfazione quando riesco a tradurre qualche scritta pubblicitaria.

6,7,8 giorno
Il riposo è obbligatorio quando fuori non si sente alcun rumore tranne quando qualcuno spala un po' di neve. Anche qui le case sono molto calde, dei piccoli ingegnosi caloriferi fanno magnificamente il loro dovere. A meno 20 le strade sono molto ghiacciate ma le auto non si fermano nè sbandano mai e passano tranquillamente anche nel bosco vicino. Abitudine, perizia e ottime gomme chiodate. Un piccolo emporio fa bella mostra di pezzi di cambio e capisco che ogni automobilista è anche, per forza di cose, un meccanico faida te. Il cibo è quasi tutto freddo ad eccezione dei famosi pilimeni; specie di ravioli di carne in brodo vegetale conditi con la smetana una particolare maionese molto popolare in Russia. Poi abbiamo carote, barbabietole, salame, prosciutto, aringhe affumicate ed ottimo pollo e polpette. Accompagnano il pasto del pane nero e liquori e vodka. Alla fine un buon tè. La televisione ha 4 o 5 canali a seconda delle zone di cui tre a diffusione nazionale. La presenza pubblicitaria è massiccia ed essendoci non molti prodotti (la maggior parte alimentari) è anche martellante. Largo spazio alle notizie e vari reportages poi films russi ed americani. Il doppiaggio di questi ultimi è terribile. Ci sono una o più voci che si sovrappongono all'audio originale che restando di sottofondo crea un effetto sgradevole. Tra l'altro i doppiatori non interpretano, altro motivo per cambiare canale. C'è un quiz interessante che si chiama “Capital show” dove una squadra di concorrenti , in una specie di casinò, risponde a domande inviate in vari modi dai telespettatori. Se la squadra non risponde vince che fa la domanda. Giochi già  conosciuti sono la “Ruota della fortuna” dove però si cantava e si mangiava oltre a giocare e “Chi vuole essere miliardario”. Naturalmente in rubli i premi minori sono piuttosto ridimensionati. Alla mezzanotte che apre le porte al nuovo anno il presidente Putin, dall'esterno del Cremino, (che tempra!) dà  il messaggio augurale seguito dall'inno nazionale (secondo me il più bello in assoluto). Il tutto naturalmente è preregistrato visto che la Russia ha ben 6 fusi orari.

9 e 10 Giorno
Prendo per la prima volta l'autobus (in questo caso le fermate sono segnalate). E' un tuffo nel passato anche perchè i biglietti si comprano in vettura come da noi una volta ed il costo è molto basso. Non essendoci passaggi pedonali attraversare la strada richiede come minimo molta attenzione. La città  è in piena espansione si costruiscono nuove case accanto a quelle vecchie alcune con colori di gusto discutibile. Ogni piazza ha il suo albero delle feste e statue di ghiaccio. I bambini si divertono trasformandosi in slittini e lanciandosi dagli scivoli. Una scritta in italiano campeggia sopra un negozio di arredamento “Stile di vita”. Un uomo anziano litiga con un bancomat pretendendo di applicargli le sue regole ed bambini in culle carrozzate hanno delle splendide faccine arrossate dal freddo. Due ubriachi con stile molto inglese camminano tenendosi in piedi a vicenda ed un altro lo vedo disteso per terra in un negozio che se la ride beatamente.
Entriamo in un bel teatro alla ricerca di un locale interno e vedo che quel giorno danno “Filumena Marturano”.. mi sento un italiano globalizzato. Novokuznetsk si trova nella parte più industrializzata della Siberia cioè la regione di Kemerovo. Qui si estraggono e si lavorano metalli, specialmente l'alluminio. Il risultato è sicuramente ricchezza e benessere ma si pagano a caro prezzo con un forte inquinamento. Una amica di mia moglie mi dice che qui la ragazze fanno figli in giovane età  perchè altrimenti avrebbero seri problemi di salute e le grosse ciminiere che si vedevano dalla sua finestra confermavano le sue parole. La zona più povera della città  è anche piuttosto pittoresca. Una grande collina costellata di piccole case di legno tutte diverse che di sera creano un effetto fiabesco.

11 giorno
E' l'ora di tornare a Mosca, dove nel frattempo aveva nevicato non poco ma la temperatura ora era di pochi gradi sotto lo zero. Volando contro fuso siamo arrivati esattamente quando siamo partiti anticipando continuamente il sorgere del sole. Nonostante la stanchezza del viaggio siamo andati in centro per ultimo giro e qualche foto. Ed allora il Bolshoi , la piazza Puskin, le vie e gli eleganti negozi di abbigliamento dove mia moglie ha comprato un elegante completo per soli 3 euro.
C'è anche un bellissimo ponte tutto in vetro da dove si può vedere la parte più affascinante di questa caotica città .

12 giorno
Facciamo scorta di cibo e bevande e poi torniamo in Italia. Quella sera Milano mi sembrava particolarmente deserta e triste.
 



 
salix Invia Messaggio Privato Invia Email HomePage Skype
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Messaggio re 
 
Salik, grazie per il tuo racconto! E' davvero' molto interessante specialmente per me siccome sono molto curioso come si vedono gli italiani la nostra vita in Russia. Noi russi siamo abituati alla nostra vita e gia' non rileviamo molte piccole cose che potrebbero essere importanti...
Cosi' osservazioni da fuori saranno molto utili per noi.
 



 
Alessandro Invia Messaggio Privato
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BRAVO SALIK!
BELLO BELLO BELLO

C69
 



 
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