Home    Forum    Cerca    FAQ    Iscriviti    Login


La Storia del Forum

Cap: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18




Nuova Discussione  Rispondi alla Discussione 
Pagina 1 di 1
 
 
Così la Croazia si avvicina all'Ue 01/12/2004
Autore Messaggio
Rispondi Citando   Download Messaggio 
Messaggio Così la Croazia si avvicina all'Ue 01/12/2004 
 
Intervista con il capo dello Stato che sta traghettando il suo Paese verso l'adesione alla Nato  
 Ã‚«Così la Croazia si avvicina all'Ue»  
  
 Il presidente Mesic: basta divisioni, l'Europa ha bisogno di cooperazione  
  
 

ROMA - «La Croazia è determinata ad entrare nella Nato e decisa a restare un fattore di stabilità  della regione». Stjiepan Mesic è lui stesso, da quattro anni, “fattore di stabilità â€ del suo Paese: il presidente che ha fatto uscire Zagabria dall'autoisolamento nazionalista di Tudjman ha aperto alla Croazia nuove prospettive, nuove speranze. Tanto che per le prossime elezioni, già  fissate per il 2 gennaio prossimo, è sempre lui il candidato favorito. «Abbiamo ottenuto lo status di Paese candidato all'Ue - dice con soddisfazione - e auspichiamo di ottenere una data per l'avvio dei negoziati, le resistenze a proposito della mancata consegna di un presunto criminale di guerra sono senza fondamento».
La Croazia, assieme ad altri Paesi della regione, è vicina all'adesione alla Nato. Come procedono gli adempimenti richiesti?
«La Croazia è determinata nell'adempimento delle condizioni e nel raggiungimento degli standard necessari per l'ingresso nella Nato. Una volta che avremo assolto i nostri obblighi, la questione dell'ingresso sarà  pura formalità . Stiamo riorganizzando le nostre forze armate, possiamo portare a termine gli obiettivi entro alcuni anni. Tra Unione Europea e Nato, per noi, non vi sono differenze: si basano sugli stessi valori, una visione dell'Europa che non divide ma unisce. La Croazia ha ottenuto lo status di candidato Ue e attendiamo che venga presto stabilita anche la data per l'avvio dei negoziati».
In seguito all'adesione, lei pensa che possano mutare i rapporti tra la Croazia e i Paesi vicini, nonchè con la Russia?
«La Croazia vuole essere di esempio per gli altri Paesi e avere un vicinato sicuro, stabile e democratico, perchè soltanto così può continuare a svilupparsi. Quanto alla nostra adesione alle strutture euroatlantiche, questo non cambierà  i nostri rapporti nè con i Paesi vicini, nè con la Russia. Tutti in Europa hanno accettato il fatto che i tempi delle divisioni sono passati. Bisogna aprire le frontiere, rafforzare la cooperazione. Questa è la politica della Croazia e vorremmo sentire anche analoghi messaggi da parte dei nostri vicini. Credo che la Serbia abbia accettato il fatto che il suo futuro può essere costruito solo in base a processi democratici. E quindi dobbiamo appoggiare il processo di riforme in Serbia. Per quanto riguarda la Russia, i nostri Paesi hanno ottimi rapporti e condividono l'interesse per il rafforzamento della cooperazione economica».
Cosa può fare la Croazia per l'Alleanza Atlantica?
«La Croazia è il fattore di stabilità  di questa parte della regione e la Croazia desidera continuare nella normalizzazione dei rapporti con i Paesi vicini. La stabilità  e la sicurezza non sono più solo questione di democrazia e riforme nei singoli Paesi. E' la cooperazione ad essere cruciale».
La Croazia vuole anche aderire all'Ue. Ma le trattative sono bloccate dalle accuse di “mancata cooperazione” di Zagabria con il Tribunale dell'Aja, come ha affermato recentemente il procuratore Carla del Ponte. Crede che queste resistenze verranno presto rimosse?
«La Croazia collabora con il tribunale dell'Aja. Tutti i suoi cittadini hanno risposto alla convocazione del Tribunale, sia come testimoni, sospettati o accusati. Tutti tranne una persona - Ante Gotovina».
Secondo il tribunale, il generale Gotovina, latitante dal 2001, deve rispondere di crimini di guerra commessi sui serbi della Krajina. Cosa può fare la Croazia per risolvere anche questo problema, dopo la consegna di otto alti ufficiali?
«Devo ripetere che la Croazia collabora con il tribunale dell'Aja: non vi sono ragioni per proteggere una sola persona. Personalmente ho sottolineato più volte che il Tribunale dell'Aja è l'unico posto dove Ante Gotovina possa provare la sua innocenza, e lo stesso messaggio è stato espresso da altre forze politiche. Devo anche dire che le nostre autorità  hanno verificato tutte le informazioni relative agli avvistamenti di Gotovina, ma nessuna di loro è risultata vera».
L'Italia e la Croazia hanno ottimi rapporti bilaterali...
«L'Italia è tra i primi partner commerciali della Croazia e tra i più importanti investitori. E' particolarmente importante sviluppare la nostra collaborazione e i nostri rapporti non solo a livello statale: siamo testimoni della sempre più intensa cooperazione delle Regioni italiane con le Contee croate, nei settori dell'economia, delle scienze, medicina, cultura... Per noi questa collaborazione è preziosa perchè ci sta avvicinando ai processi europei. Ritengo che la Croazia possa essere per l'Italia non solo un partner, ma anche un “ponte” verso l'Europa sudorientale».
La Croazia è una delle nazioni più giovani del continente (l'indipendenza risale al 1991). Potrebbe trarre un bilancio di questi anni?
«Prima della disgregazione della ex Jugoslavia, la Croazia era, insieme alla Slovenia, la repubblica più sviluppata della federazione. Ma il suo sviluppo è stato rallentato a causa dell'aggressione brutale alla quale è stata sottoposta. Siamo usciti dalla guerra con un grande numero di vittime e con l'economia distrutta. Dal 2000 la Croazia ha voltato pagina, è uscita dall'autoisolamento ed è diventata un partner rispettabile nei rapporti internazionali. La Croazia continua la normalizzazione dei rapporti con i Paesi vicini, siamo devoti alla cooperazione regionale e il nostro obiettivo è l'ingresso nella Nato e nell'Ue. Senza dimenticare la nostra cooperazione con i Paesi di altri continenti: partecipiamo, conformemente alle nostre possibilità , alla coalizione contro il terrorismo. Infine, si sta realizzando la visione dell'Europa unita e tale visione non sarà  completata fino a quando tutti i Paesi dell'Europa sudorientale non diventeranno parte integrante del processo di unificazione».
 
(fonte il Messaggero articolo di RICCARDO DE PALO)
 




____________
E' inutile discutere con un idiota...prima ti porta al suo livello e poi ti batte per esperienza.

Forum Russia Italia
Visto per la Bielorussia

Andrea
 
Mystero Invia Messaggio Privato Invia Email HomePage ICQ MSN Live
Torna in cimaVai a fondo pagina
Mostra prima i messaggi di:    
 

Nuova Discussione  Rispondi alla Discussione  Pagina 1 di 1
 






 
Lista Permessi
Non puoi inserire nuovi Argomenti
Non puoi rispondere ai Messaggi
Non puoi modificare i tuoi Messaggi
Non puoi cancellare i tuoi Messaggi
Non puoi votare nei Sondaggi
Non puoi allegare files
Non puoi scaricare gli allegati
Puoi inserire eventi calendario