Ciao Spek, molto lieto di risentirti.
Io penso che la nostra Italia sempre divisa su tutto e sempre prona ai forti mai si sarebbe permessa di bombardare la Serbia senza una copertura della NATO, scusami ma questa è la mia idea.
Oggi al Parlamento di Strasburgo Borghezio ha detto che presto anche la "Padania" chiederà di staccarsi dall'Italia, quindi vedi, non sei il solo a prevvedere certe cose.
E sono concorde anche sul fatto che noi italiani siamo maestri calzolai, scusa l'eufemismo, purtroppo la nostra specialità è nell'essere tutto e il contrario di tutto allo stesso tempo.

costituzionalmente l'italia è Una ed Indivisibile... si può ragionare sulla concessione di determinate forme di autonomia (statuto speciale o in un certo senso federalismo) ma non sull'unità. La vedo molto dura chiedere l'abrogazione dell'articolo 1 della costituzione per questo motivo ritengo siate un pò troppo pessimisti sulla situazione italiana    

Ciao Rapi, non dirlo a me che sono un credente nell'unità d'Italia, devi dirlo a Borghezio o a quelli che inneggiano ai trecentomila armati pronti a marciare su Roma.

Antomar ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Ciao Spek, molto lieto di risentirti.
Io penso che la nostra Italia sempre divisa su tutto e sempre prona ai forti mai si sarebbe permessa di bombardare la Serbia senza una copertura della NATO, scusami ma questa è la mia idea.
Oggi al Parlamento di Strasburgo Borghezio ha detto che presto anche la "Padania" chiederà di staccarsi dall'Italia, quindi vedi, non sei il solo a prevvedere certe cose.
E sono concorde anche sul fatto che noi italiani siamo maestri calzolai, scusa l'eufemismo, purtroppo la nostra specialità è nell'essere tutto e il contrario di tutto allo stesso tempo.

Rapisarda ha scritto: [Visualizza Messaggio]

costituzionalmente l'italia è Una ed Indivisibile... si può ragionare sulla concessione di determinate forme di autonomia (statuto speciale o in un certo senso federalismo) ma non sull'unità. La vedo molto dura chiedere l'abrogazione dell'articolo 1 della costituzione per questo motivo ritengo siate un pò troppo pessimisti sulla situazione italiana    

Antomar ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Ciao Rapi, non dirlo a me che sono un credente nell'unità d'Italia, devi dirlo a Borghezio o a quelli che inneggiano ai trecentomila armati pronti a marciare su Roma.

A mio avviso, avete entrambi le vostre ragioni, l'uno (Antomar) a non stupirsi se un tipo come Borghezio possa chiedere la secessione della Padania, l'altro (Rapi) a sostenere che la costituzione non lo prevede... e sara' dura ottenerla!!

Credo, tuttavia, che la realta' italiana sia culturalmente ben lontana (grazie a Dio) da quella kossovara... e che non ci siano reali presupposti (a dire il vero, fatico ancora a trovarli anche nell'autoproclamata indipendenza kossovara) che parte della nostra popolazione possa ottenere o autoproclamare la propria autonomia dal resto del Paese.

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ВСЁ БУДЕТ ХОРОШО!!

KOSOVO: A BELGRADO 32 FERITI DURANTE MANIFESTAZIONE DI PROTESTA

Belgrado, 21 feb. - (Adnkronos/Dpa) - Trentadue persone sono rimaste ferite - 14 di loro agenti di polizia - durante gli incidenti scoppiati a Belgrado a margine della imponente manifestazione di protesta contro l'indipendenza del Kosovo che si e' svolta nel centro della capitale serba alla presenza di 150-200mila persone. A riferirlo e' stata la Cnn. Un portavoce del Dipartimento di Stato americano citato dall'emittente ha intanto reso noto che la polizia antisommossa, intervenuta con i gas lacrimogeni ha circondato il perimetro dell'ambasciata americana e che la situazione e' quindi ora pienamente tornata sotto controllo. La sede diplomatica era stata attaccata da un gruppo di manifestanti che aveva appiccato il fuoco alla facciata ed incendiato la bandiera americana. In quel momento davanti all'ambasciata non vi era alcuna presenza di forze dell'ordine a tutela dell'edificio. Il gruppo di manifestanti violenti ha anche preso a sassate le ambasciate croata - dove sono stati causati gravi danni - quella turca e quella bosniaca. Sono poi stati distrutti almeno otto autobus dei servizi di trasporti di Belgrado e dati alle fiamme automobili e cassonetti dell'immondizia.

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Kosovo, Belgrado in fiamme Assaltata l'ambasciata Usa

Il palco allestito per la manifestazioneBelgrado brucia. Brucia la bandiera americana sul pennone dell'ambasciata Usa e dentro, nelle stanze deserte della sede diplomatica, divampa il fuoco. Un assalto compiuto da alcune centinaia di irriducibili nazionalisti serbi, una frangia dell'mponente manifestazione che ha raccolto per il centro della capitale serba oltre 200mila persone al grido di «il Kosovo è Serbia».
La manifestazione era stata convocata da tutte le principali forze politiche: dal Partito Democratico della Serbia del presidente Boris Tadic e del primo ministro Kostunica, fino agli ultra nazionalisti del Partito Radicale Serbo, all'opposizione. Il presidente Tadic, recentemente confermato con una maggioranza di stretta misura alla guida del paese nella sfida con il filorusso Nikolic, non ha partecipato alla marcia. Diplomaticamente lui, garante dell'Occidente e dell'Europa, era in visita nella vicina Romania.

Il bilancio degli scontri al momento è di 60 tra feriti e contusi, inclusi 15 poliziotti. La tensione per le strade della capitale serba, intanto, non è ancora scesa: gruppi di violenti continuano ad aggirarsi per il centro cittadino, prendendo di mira soprattutto negozi legati a marchi stranieri, come Mc Donald e Benetton, rigorosamente chiusi sin dal pomeriggio.

Chi ha incendiato l'ambasciata statunitense e tirato pietre contro quella croata - segnalati tafferugli anche sotto quelle della Turchia, della Bosnia, del Belgio e del Canada -, chi ha devastato una filiale dell'Unicredit a Belgrado (nel giorno del riconoscimento dell'Italia alla secessione del Kosovo) non faceva parte del partito di Tadic. E la polizia li ha repressi. Un invito alla calma è arrivato proprio dal presidente serbo, Boris Tadic: «Chiedo a tutti i cittadini – ha detto – di protestare pacificamente», perché «questo – ha detto riferendosi agli scontri – non fa altro che allontanare il Kosovo dalla Serbia».

Si trattava di circa 300 manifestanti con sciarpe e bandiere, «ultrà» del tifo nazionalista. Le telecamere della tv di Stato li ha inquadrati mentre scappavano su il bulevar Knez Milos, dopo l'assalto, rincorsi dai blindati della polizia serba contro i quali scagliavano sassi e ricevevano di risposta lacrimogeni. Nel cielo si sono visti volteggiare minacciosi elicotteri, come a voler rassicurare che la situazione è tenuta sotto controllo.

Durante la manifestazione convocata davanti al Parlamento però ad incendiare gli animi, il primo ministro Vojislav Kostunica è già salito sul palco dove ha scandito con emozione un discorso roboante: «Il Kosovo appartiene alla Serbia. Il Kosovo appartiene al popolo serbo. È sempre stato così e così sarà. Nessuna forza, nessuna minaccia o promessa potrà cambiare le cose».

«Che legge divina, umana o europea abbiamo violato? - ha continuato - Che accordo non abbiamo rispettato? A chi non abbiamo teso la mano, offrendo amicizia e collaborazione così come non sono mai state offerto a nessuno. Le forze mondiali dicono - non è abbastanza. Sarà abbastanza, sostegno loro, quando voi serbi accetterete di essere umiliati. Quando firmerete la vostra umiliazione. Mai e nessuno avrà il mandato del popolo serbo per accettare un simile mercimonio. Mai e nessuno!».

È ben chiaro il riferimento all'Ue, alla proposta di firmare un accordo politico ad interim, un do ut des che suona a Belgrado come un sostanziale lasciapassare per l'indipendenza dell'ex provincia autonoma a maggioranza albanese. Kostunica si è sempre opposto a un mercanteggiamento.

Belgrado ha richiamato gli ambasciatori dai paesi che hanno già riconosciuto l'esistenza del nuovo stato kosovaro, incluso quello in Italia. Partirà sabato, non prima di aver consegnato alla Farnesina - venerdì mattina - una «nota di protesta». Il ministro Massimo D'Alema rimarca: «Belgrado sa che le ragioni che ci muovono non sono di ostilità». E il premier Prodi di rincalzo tranquillizza: «Il riconoscimento del Kosovo non toglie nulla alla Serbia con la quale l'Italia continuerà ad avere un rapporto di amicizia ed affetto». Ma l'orgoglio serbo è ferito e i nazionalisti non hanno vinto le recenti presidenziali solo per un pugno di voti. La protesta probabilmente non è destinata a anestetizzarsi subito.

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E' inutile discutere con un idiota...prima ti porta al suo livello e poi ti batte per esperienza.

Forum Russia Italia
Visto per la Bielorussia

Andrea

Sembra degenerare la situazione in Kosovo .

Ecco la risposta americana all'attacco alla loro ambasciata a Belgrado :

L'ambasciata "è stata attaccata da criminali" e la polizia serba non ha fatto abbastanza per fermarli. E' la dura reazione della Casa Bianca all'attacco alla sede diplomatica statunitense di Belgrado. In una conferenza con i giornalisti dall'aereo presidenziale Air Force One, la portavoce Dana Perino ha detto che gli Stati Uniti hanno espresso "preoccupazione e disappunto" al governo serbo perchè la sua polizia non ha prevenuto la violenza.
Gli Stati Uniti hanno anche protestato ufficialmente presso la Serbia, giudicando inaccettabile l'attacco subito dall'ambasciata Usa a Belgrado perche' la sicurezza "non era adeguata". Lo ha detto a Washington il portavoce del Dipartimento di Stato Sean McCormack. Secondo il portavoce ci sono voluti ben 45 minuti alla polizia di Belgrado per giungere sul posto, mentre per ristabilire l'ordine e disperdere i rivoltosi ne sono bastati pochi.
Il portavoce ha infine reso noto che il numero tre del Dipartimento, Nick Burns, ha chiamato il premier serbo, Vojislav Kostunica, e il ministro degli esteri, Vuk Jeremic, spiegando loro che Washington li considerera' direttamente responsabili in caso di nuovi incidenti.
Intanto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha duramente condannato le violenze di Belgrado contro le ambasciate dei Paesi che hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo e ha esortato le autorità serbe a ripristinare l'ordine e proteggere le rappresentanze diplomatiche nel Paese.
Le violenze
L'ambasciata americana è stata violata, con il bilancio di un morto carbonizzato tra i manifestanti. Secondo quanto reso noto dal dipartimento di stato Usa e da fonti di Belgrado, il cadavere è irriconoscibile e per identificarlo saranno necessari esami del Dna, mentre il bilancio aggiornato degli incidenti accaduti nella capitale serba è di una novantina di feriti o contusi, tra i quali una trentina di poliziotti. Tutto il personale diplomatico statunitense - ha detto il dipartimento di stato - ha risposto all'appello.  alle proteste del governo statunitense è seguita la presa di posizione di quello serbo, secondo cui sono inaccettabili e deplorevoli atti compiuti da estremisti gli
attacchi alle ambasciate straniere, che ''danneggiano l'immagine della Serbia all'estero e non rappresentano il sentimento collettivo del popolo serbo'' e che non dovranno ripetersi.  
I gruppi di facinorosi sarebbero giovani estremisti nazionalisti, molti dei quali conosciuti dalle forze dell'ordine per atti di violenza negli stadi di calcio. La manifestazione, che secondo il governo serbo avrebbe dovuto "incanalare pacificamente la rabbia della gente", aveva richiamato in piazza centinaia di migliaia di persone: riunite dinanzi all'ex Parlamento federale jugoslavo, lo stesso luogo in cui nel 2000 la protesta popolare aveva decretato la fine del regime di Slobodan Milosevic e l'apertura del Paese all'Europa, ma stavolta per dire 'no' all'indipendenza proclamata domenica 17 da Pristina. E 'no' all'Occidente che la sostiene.

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Lo so , non si dovrebbero mai seguire i propri bassi istinti ; ma non sono che un uomo .

"Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana , e non sono sicuro della prima"
( A.Einstein )

La replica russa :

La Russia minaccia l'uso della forza armata nel Kosovo. Lo ha detto l'ambasciatore di Mosca alla Nato. "Se l'Europa lavora al di fuori di una posizione comune, o la Nato infrange il proprio mandato nel Kosovo, si troveranno in conflitto con le Nazioni Unite. A quel punto dovremo procedere con la forza bruta, in altre parole: la forza armata", ha detto Dmitry Rogozin.

Le dichiarazioni di Mosca sono destinate a gettare benzina sul fuoco e ad impensierire seriamente la comunità internazionale, che sulla questione dell'indipendenza del Kosovo appare divisa.

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Lo so , non si dovrebbero mai seguire i propri bassi istinti ; ma non sono che un uomo .

"Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana , e non sono sicuro della prima"
( A.Einstein )

Pare che ci sia stata una successiva smentita.
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Contro l'indipendenza dell'ex provincia serba
Kosovo, minacce da Mosca
L'ambasciatore russo a Washington: se Nato e Ue sfidano l'Onu useremo la forza. La Ue: ingresso Serbia congelato


Mentre Usa e Ue accusano la Serbia per l'inadeguata protezione delle ambasciate durante la guerriglia urbana di ieri, la Russia difende Belgrado e minaccia l'uso della forza armata nel Kosovo se Europa e Stati Uniti non rispetteranno le decisioni dell'Onu.

«Se l'Europa lavora al di fuori di una posizione comune, o la Nato infrange il proprio mandato nel Kosovo, si troveranno in conflitto con le Nazioni Unite. A quel punto dovremo procedere con la forza bruta, in altre parole: la forza armata» ha avvertito l'ambasciatore di Mosca alla Nato, Dmitri Rogozin, secondo quanto riferito l'Interfax. Un'altra agenzia russa, l'Itar-Tass, smentisce: la Russia «esclude totalmente la presenza di componenti militari russe nella soluzione del problema del Kosovo» avrebbe detto lo stesso Rogozin.

INGRESSO SERBIA IN UE, NEGOZIATI CONGELATI - Intanto anche l'Unione europea si è fatta sentire: le trattative tra Belgrado e Bruxelles per l'ingresso della Serbia nell'Unione Europea sono congelate finché non avranno termine le violenze nella capitale serba. Lo ha riferito l'Alto rappresentante europeo per la sicurezza e la politica estera, Javier Solana, riferendosi agli attacchi alle rappresentanze diplomatiche, messi in atto ieri da manifestanti nella capitale serba. «Le ambasciate vanno protette. E questo è un obbligo di Belgrado» ha precisato. Quanto all'Accordo di stabilizzazione e associazione con la Serbia, ha aggiunto: «Prima di avere un clima propizio a ulteriori contatti la situazione deve distendersi».

PROTESTA USA: SICUREZZA INADEGUATA - Gli Stati Uniti hanno protestato ufficialmente presso la Serbia, giudicando inaccettabile l'attacco subito dall'ambasciata Usa a Belgrado: la sicurezza «non era adeguata» ha attaccato a Washington il portavoce del Dipartimento di Stato Sean McCormack proprio mentre l'ambasciatore all'Onu Zalmay Khalilzad chiedeva al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, riunito al Palazzo di Vetro, di condannare l'attacco contro la rappresentanza diplomatica degli Stati Uniti in Serbia. - La Casa Bianca non ha usato mezzi termini nel giudicare l'attacco all'ambasciata, definendolo un'opera di «teppisti» che non rappresenta «il vero volto della Serbia». Washington ha anche ricordato a Belgrado che la protezione delle sedi diplomatiche è di sua responsabilità. Secondo McCormack ci sono voluti ben 45 minuti alla polizia di Belgrado per giungere sul posto, mentre per ristabilire l'ordine e disperdere i rivoltosi ne sono bastati pochi. Il portavoce ha infine reso noto che il numero tre del Dipartimento, Nick Burns, ha chiamato il premier serbo, Vojislav Kostunica, e il ministro degli esteri, Vuk Jeremic, spiegando loro che Washington li considererà direttamente responsabili in caso di nuovi incidenti.

LA VITTIMA - Intanto dai primi esami effettuati sul cadavere carbonizzato rinvenuto giovedì sera nell'ambasciata americana risulta che il corpo apparterrebbe a un giovane uomo. Lo hanno riferito fonti dell'istituto di medicina legale dell'ospedale militare di Belgrado, precisando tuttavia che occorreranno ancora alcuni giorni per una identificazione più precisa, in attesa dell'esame del Dna. La portavoce dell'ambasciata statunitense, Rian Harris, ha da parte sua escluso che la vittima possa aver avuto «alcuno scontro diretto» con la sicurezza interna della sede diplomatica. L'ipotesi più probabile, al momento, è che il giovane fosse tra gli assalitori - molti dei quali alticci durante il raid - e che sia finito accidentalmente in mezzo alle fiamme, alimentate da altri facinorosi con lanci di bombe Molotov od oggetti incendiati.


22 febbraio 2008

www.corriere.it

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ВСЁ БУДЕТ ХОРОШО!!