1. x Ochopepa
La mia intenzione era quella di comunicare a Furba questo:
"L'Italia degli anni '60 non ha avuto una vasta gamma di generi musicali, ma, bene o male, è sempre stato lo stesso genere soft, leggero e calmo."
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Ma nessuno di loro ha scritto una canzone diversa dal genere italiano di quel periodo. Anche in Inghilterra ci sono stati cantanti simili, e qualcuno ha avuto il coraggio di "roccheggiare" nonostante il rock non era il genere del momento, designando un'era diversa, e, come già detto, non solo una!
France' France'!!!! Che cosa mi tocca leggere!!!! Non si puo' semplificare cosi'!!
Innanzitutto non si puo' prescindere dal contesto storico. L'Italia in cui si affermano prima il Beat e poi il Rock (in tutte le loro sfumature) e' quella del dopoguerra, del boom economico ma anche della forte censura, dello scontro frontale tra Comunismo e Cattolicesimo e dei profondi squilibri tra le diverse regioni, della migrazione sud-nord... Non e' un terreno fertile per le novita'. Ce ne sono gia' troppe dal punto di vista sociale e politico.
Eppure le cose si muovono, i giovani vogliono essere diversi dagli adulti e la musica, sull'onda di quanto succede all'estero, ne diventa lo strumento.
In Italia e' una rivoluzione lenta ma avviene. E se e' vero che dal punto di vista dei gruppi, non ci sono grosse originalita' rispetto a i modelli importati, tuttavia lo strappo con il genere "soft, leggero, calmo" come lo chiami tu avviene, e in piu' riprese. Molte canzoni vennero censurate!! Spesso l'unico modo di "protestare" per i gruppi Beat e poi Rock italiani era il vestiario (ora vi spiegate perche' nei vecchi filmati i nostri primi rocchettari rasentano spesso l'assurdo nel vestiario!!??). E tuttavia, nel tempo la rivoluzione si compie. Una nota di rilievo viene anche dal fatto che, almeno il 90 per cento di moltissimi gruppi rock e progressive, dopo il primo disco, anche se di buona fattura, si sciogliessero irrimediabilmente e finissero nel dimenticatoio senza aver neppure raggiunto un minimo di celebrita'. Questo per le scarsissime vendite dei loro dischi a causa anche del marchio decisamente elitario di questa musica, e della totale incapacita' delle case discografiche a promuoverli adeguatamente. Quindi, Rock, Progressive, Jazz-Rock nascono e vivono e si caratterizzano anche italianamente. Gruppi come i Formula 3, i New Trolls, Balletto di Bronzo, Area, Perigeo, Napoli Centrale.
Il punk, infine, con la sua musica scarna, violenta e fracassatimpani, con la sua cultura nichilista dell' autodistruzione, spazzera' via dalla scena il pop-progressive ed il jazz-rock italico (anche se il jazz puro ed il jazz elettrico sopravviveranno). I nuovi gruppi che nascono nei primi anni '80 si chiamano CCCP, Litfiba, Frigidaire Tango. Altri gruppi italici e marcatamente rock emergeranno negli anni '90 e si creeranno attorno nutrite schiere di fans : Afterhours, Negrita, Subsonica, Almamegretta, 99 Posse, Linea 77, ... ecc. ecc.
E questo per quanto riguarda i gruppi. Parallelamente ed intrecciata alla storia dei gruppi si avvia quella dei cantautori. Pochi oggi, soprattutto fra i giovani della Internet generation, secondo me si rendono conto della rivoluzione che Battisti prima di tutti realizzo' in Italia. I cantautori posero fine all'epoca delle cover (il riporto in italiano di singoli pezzi stranieri) e portarono all'affermazione del 33 giri sul 45 ed al passaggio dalla musica da ballo a quella d'ascolto. Oggi si puo' ridere e irridere alcune apparenti ingenuita' di quell'epoca, ma l'Italia degli anni '60 e '70 era ben lontana socialmente dall'Inghilterra e Stati Uniti dello stesso periodo.
E con questo la chiudo li, ma ci sarebbe da scrivere uno o piu' libri!!