Dopo 2 anni di lontananza, questa estate sono tornato in madre Russia. Il desiderio sarebbe quello di andarci almeno una volta all'anno, ma essendo ormai la famiglia composta da 3 persone non è facile tenere i ritmi di visita che vorrei mantenere. Comunque la volontà di andare a salutare la Russia ed i miei parenti acquisiti era davvero grande.
Mia moglie con il bambino erano organizzati per partire a fine maggio e rimanere qualche settimana dai nonni (volo cagliari - mosca svo con alitalia..), il loro biglietto era pronto fin da marzo. Io invece, visti i costi generali, avevo (con non poco dispiacere) mi ero quasi rassegnato all'idea di non poterci andare pure per questo anno. E' successo poi che a fine aprile ho trovato una super tariffa con KLM (milano mxp - mosca svo via amsterdam, per 169 a/r) e ho deciso che "era una offerta che non potevo rifiutare".
L'obiettivo era trascorrere in Russia una decina di giorni, cercando se possibile di organizzare una visita anche a San Pietroburgo. Mi sono messo subito in contatto con il mio grandissimo cugino moscovita Valerij, che è stato ben contento di organizzare una vacanzina di qualche giorno a San Pietroburgocon noi e sua moglie .
Mi sono quindi messo subito in contatto con il buon Rago, che ci ha confermato la disponibilità per 4 persone. Per il viaggio da Mosca a Peter, abbiamo optato per una cuccetta in uno dei mitici treni notturni che collegano le due principali città della Russia.
Il mio viaggio di andata, è trascorso piuttosto bene, anche se mi sono bruciato una intera giornata: volo cagliari - milano mxp terminal 2 con easyjet alle ore 12.30, volo milano mxp terminal 1 - amsterdam schipol alle 17 e volo da amsterdam schipol a mosca sheremtyevo alle 21.30. Aggiungendo le 2 ore di fuso orario, sono arrivato a Mosca alle 2 del mattino. Purtroppo, anche se in aeroporto eravamo in pochi (il volo da Amsterdam più un volo arrivato quasi in contemporanea da Istanbul), la fila di attesa al controllo passaporti è stata estenuante. Ho dovuto attendere oltre 1 ora prima di poter andare a prendere il bagaglio, che nel frattempo era fortunatamente già arrivato al nastro.
Alle 3.20 ero finalmente in macchina con mia moglie e mio cognato che mi sono venuti a prendere. Solo 40 minuti mi separavano da una bella dormita, era quasi fatta…. Appunto, quasi. Per poter entrare nella cittadina vicino Mosca dove abitano i miei suoceri, occorre un permesso che viene rilasciato solo ai residenti (è una città chiusa, causa installazioni militari) e che io ovviamente non avevo. Ci sono due ingressi per la città ed entrambi sono preceduti da un checkpoint dei militari (il KPP). La tattica usata questa volta per imboscarmi è stata quella di utilizzare un tesserino di mio cognato mettendo le dita sopra la foto. I militari, come quasi sempre fanno, non si sono avvicinati troppo al finestrino per controllare ed il cancello del checkpoint si è aperto. Di nuovo a Krasnoznamensk!
I primi 2 giorni sono stati di assoluto relax: è incancellabile la voce di mia suocera che mi ripeteva “kushet kushet!” ed i perenni spuntini russi che non si sa mai a che ora iniziano. Si può mangiare a qualsiasi ora del giorno e della notte, se c’è una cosa che dovete dimenticarvi in Russia sono le nostre abitudini orarie. A krasnoznamensk, ci sono un po’ ovunque delle aree pubbliche per far giocare i bambini (altalene, scivoli, etc..) e il nostro piccolo Yury ha molto apprezzato la possibilità di poter avere tanti giochi e tanti bambini appena sotto casa. Sarebbe bello vederne molti di più anche in Italia.
Dopo essere stato “nutrito” a sufficienza durante i primi due giorni, ero pronto a partire per San Pietroburgo. Yury è rimasto con babushka e dedushka, io e Katya abbiamo raggiunto i nostri cugini Valeriy e Irina alla stazione Leningradskij. Avevamo il treno delle 20.15, con arrivo alle 5.20 del mattino. Ho fatto persino in tempo a vedermi il secondo tempo di Italia – New Zealand in un Pub della stazione, giusto per farmi venire la voglia di darmi all’alcool
Dopo lo “spettacolo” degli azzurri, ci siamo diretti al binario. Anche qui, prima di salire sul treno, siamo stati controllati da una donna che devono aver espulso dalla gestapo per eccesso di disciplina: bili’et, dokument, pojalusta! Agli ordini! Siamo capitati in una carrozza nuova, davvero bella e confortevole. Giusto il tempo di sistemare dentro le valigie e tirare fuori le nostre bottiglie di birra e canyak kazaco ed il treno si è mosso dai binari, in perfetto orario. Nota positiva per le ferrovie russe: treni puntuali e vagoni puliti (provate a prendere l’espresso notturno da roma a milano…)
Durante il viaggio, c’è stato il tempo di fare il nostro spuntino notturno, ed una volta che le nostre mogli si sono addormentate, io e Valerij ci siamo sistemati nella zona fumatori del vagone per finire le nostre scorte di canyak in compagnia di un aggiunto ed ubriachissimo moscovita che si stava recando a SPB per lavoro. Credo di essere andato a dormire attorno alle 3.30, per poi essere svegliato dalla gentile signora ex-gestapo verso le 4.45, perché il treno stava per arrivare a destinazione. Che dormitona!
Appena scesi dal treno, il clima della neva ci ha accolti con il suo abbraccio caloroso: 12 gradi!
Il primo impatto che ho avuto vedendo le prime vie di San Pietroburgo, è che sembra quasi di essere entrati dentro un altro paese. Straordinaria.
Abbiamo iniziato la giornata facendo subito un bel giro di primo mattino. Passeggiata sul Nevskij prospekt dalla stazione moskovskij fin quasi all’ermitage. Dovevamo fare orario prima di incontrarci con Rago, visto che erano solo le 5.30 del mattino
Alle 9.30 ci siamo finalmente incontrati con Rago e abbiamo potuto sistemarci e riprenderci un po’. La nostra base era in un punto davvero comodo, abbastanza centrale e a poche centinaia di metri da diverse stazioni della metro. Abbiamo girato quasi sempre a piedi, oppure con il trolleybus su e giù per il Nevskij quando eravamo proprio bolliti.
San Pietroburgo è una città bellissima, è come una bella ragazza giovane che però ha molto di se da raccontarti. Ci sono tantissime cose da vedere, e ovviamente i nostri 4 giorni non erano sufficienti a vedere nemmeno la metà delle cose che meritano di essere viste.
All’ermitage non siamo entrati, perché c’era sempre una fila gigantesca e avremmo dovuto dedicare una intera giornata solo a quello.
Dei principali monumenti siamo riusciti a vedere la basilica di kazan, la cattedrale del sangue versato, la cattedrale di Sant’Isacco (sia dentro che dal cupolone), la fortezza di pietro e paolo (con visita al museo delle torture zariste, all’interno del bastione).
Uno zio di mia moglie, il grande zio Andreij (grande in tutti i sensi!), vive e lavora da anni a San Pietroburgo, e ci ha scorrazzati più di una volta. Un pomeriggio ci ha organizzato un tour che ricorderò per sempre: ha noleggiato un motoscafo tutto per noi con conducente che mentre guidava per i canali con andatura a “passo d’uomo”, ci spiegava tantissime cose (parlava anche un ottimo inglese). Durata del giro: 2 ore. E’ stato un modo bellissimo di poter vedere e conoscere delle cose di San Pietroburgo che altrimenti sarebbero rimaste a me ignote.
Zio Andreij una notte ci ha portati sulle rive della neva per poter ammirare lo spettacolo dei ponti che si aprono: di solito lo fanno all’1.30 del mattino e anche questa è una cosa molto tipica della città.
Il penultimo giorno lo abbiamo dedicato alla immancabile visita della reggia estiva degli Zar: Petergoff.
Andata con aliscafo (che ha pure spaccato il motore a metà tragitto, con annesso trasbordo su altra barca) e ritorno in macchina. Anche li ci vuole una giornata per visitare le varie cose, ma ne vale davvero la pena. E’ un posto magnifico. Se passate da San Pietroburgo durante il periodo estivo, non perdetevi l’opportunità di visitare Petergoff!
La Metro di San Pietroburgo: ne abbiamo fatto uso poche volte, forse solo il primo giorno. Meno bella della metro di Mosca, ma merita davvero. Lo stile delle stazioni è molto simile, i treni sono uguali. Qui, rispetto alla metro moscovita, le indicazioni sono anche in inglese (si vede anche da queste cose che San Pietroburgo è una città più europea e più turistica) e si usa ancora il gettone al posto dei più moderni biglietti con banda magnetica.
Apro una parentesi sui prezzi dei biglietti in tutti i musei: purtroppo in Russia si persiste su questa davvero odiosa regola di applicare il prezzo di ingresso in base alla nazionalità: prezzo x per i Russi, prezzo x*3 per i non Russi. A San Pietroburgo eravamo in 4 ed io ero l’unico non Russo; si è pertanto deciso di applicare la regola del fare sempre 4 biglietti per cittadini russi e se poi mi beccavano “sti cazzi”, avrei pagato il supplemento. E’ sempre andata bene tranne una volta. Basilica del sangue versato: primo controllo con lettore ottico, superato senza problemi. Secondo controllo con donnona ex KGB, pronta a fiutare la puzza di straniero a 500 metri di distanza. “Biliet pojalusta!” – le ho avvicinato il biglietto e la colonnella ha subito capito che non sapevo da fare. La mia faccia non mentiva. Mi ha fatto un mega cazziettone. Quando Valerij si è avvicinato per venire in mio soccorso gli ha detto “sto parlando con lui, non con te!!” . Avete capito il genere di donna?
Che esperienza eheheheh. Certo che questi modi di fare se li potrebbero anche risparmiare, soprattutto con i turisti… Nota davvero negativa.
L’ultimo giorno abbiamo fatto una visita al museo kuntskamera e poi sono riuscito a ritagliarmi 2 ore di tempo per potermi gustare la partitissima italia – slovacchia in un pub ceko vicino alla stazione moscovskij. Anche per il ritorno, avevo bisogno di un forte stimolo per potermi ubriacare durante il viaggio in treno
Partenza alle 22.00 e arrivo a Mosca alle 5.15 del mattino successivo. Ancora una notte insonne trascorsa a socializzare con altri viaggiatori allegri (eheheheh!)
RAGOOOOOOOO!!: E’ un gran personaggio, un tuttofare perfettamente integrato nella vita russa-pietroburghese. Mi dispiace non essere riusciti ad organizzare una uscita notturna insieme, ma la sua dolce metà era in procinto di mettere al mondo la loro piccola e le priorità ovviamente erano altre. Spero di avere ancora occasione di rivedervi tutti e due, siete stati molto ospitali ed è stato un piacere conoscervi.
I restanti giorni a Mosca sono trascorsi in modo rilassante così come erano iniziati. Ho avuto modo di incontrare una mia babushka russa che ancora non avevo conosciuto e rivedere altri parenti.
Sono riuscito anche a visitare il museo dell’aviazione a Monino , anche questa era una cosa che desideravo fare da tempo.
Nota “super”: l’ultimo sabato sono andato in Banya per 4 ore con Valerij, mio cognato e altri 2 amici loro. La Banya era riservata tutta per noi per 4 ore: piscina, salotto con tavolo da biliardo e tv LCD. Credo che aprirò un altro post su questo, perché è stato davvero fantastico. Anche se potete immaginare come sia finita
Il Viaggio di ritorno è stato parecchio pesante: avevo l’aereo da Mosca Sheremtyevo alle 5.45 del mattino, ma causa lavori di rifacimento di un ponte sull’MKAD siamo dovuti uscire di casa all’1.15 del mattino (11.15 ora italiana) per non rischiare di fare tardi. Sono arrivato a casa mia alle 3 del pomeriggio, dopo aver preso 3 aerei. Economico ma decisamente pesante.
Spero non passino altri 2 anni prima del mio prossimo viaggio dalla Madre Russia.
Poka












Sardussia




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