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Sesso vodka e rap - gli adolescenti di Irina Denezkina
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Messaggio Sesso vodka e rap - gli adolescenti di Irina Denezkina 
 
[b:9b27182b00]Sesso vodka e rap[/b:9b27182b00]

Drogati, violenti, disperati. Sono gli adolescenti di Irina Denezkina, ventenne scrittrice di culto. Raccontati in un libro che esce ora in Italia


La copertina del libro Volkova ha 17 anni ed è alta un metro e 80. Capelli a coda di cavallo lisciati col gel, magliette striminzite e short aderenti dove strizza le sue forme come in un insaccato. Bella, abbondante e soda, guarda ai coetanei come a esserini ignobili e si concede solo a giovanotti che abbiano trent'anni e passa, il portafoglio gonfio e la Mercedes metallizzata. Craze, che ha la stessa età  di Volkova, assomiglia a un animaletto di peluche d'epoca sovietica: ha un aspetto miserabile e spennacchiato, fa il batterista e si accompagna con un rapper con i pantaloni a campana, cappelluccio in testa e viso affilato. Il rapper ha una catena in mano con cui spacca la testa a quelli che non gli vanno a genio. L'ex soldato Denja, infine, ha uno «"trabiliante menefreghismo negli occhi". In Cecenia ha combattuto nella celebre divisione Tamanskaja e ce l'ha fatta. àˆ tornato vivo. Più rintronato che mai. Adesso fa la guardia giurata e dice che "non prende più niente a cuore".

Per dimenticare il dolore, per vivere come in apnea, ci sono sesso, droga e vodka anche se ancora non si ha l'età . Perchè l'età , certo, non ce l'hanno quei quindicenni che guardano i Simpson, fumano, tracannano birra, quei metallari, rap e punk della Generazione Mtv, quelli che al campo estivo violentano in cinque una loro amichetta, quelli che fanno sesso con una ragazzetta, le dicono ti amo e al mattino non se ne ricordano il nome, quelli che hanno due piercing all'ombelico e tre al naso. Quelli, insomma, del cui grido di profonda, radicale insoddisfazione e rivolta si è impossessata Irina Denezkina, scrittrice, russa di cui sta per uscire in Italia "Dammi! Song for lovers" (Einaudi - Stile libero), una straordinaria galleria di ritratti.

àˆ un fenomeno internazionale questa ventenne che ha sconcertato lettori e critici: i diritti del romanzo sono stati venduti in mezzo mondo, dalla Gran Bretagna alla Germania, dagli Stati Uniti all'Olanda. Paragonata a Salinger e alla Sagan, la Denezkina è considerata la vera voce della nuova Russia. A dir la verità  la critica locale si è scandalizzata di fronte al mix di sadica innocenza e d'indifferenza esistenziale. Qualcuno l'ha definito «pornografia adolescenziale». Intanto Irina sta surclassando per numero di copie vendute e per celebrità  i big della generazione precedente, scrittori ex squatter della tarda perestrojka che hanno superato i quarant'anni e hanno fatto fuori il vecchiume dell'era sovietica.

La Denezkina, nata e vissuta a Ekaterinburg, gelido e inquinato centro industriale degli Urali, anticamera della Siberia, frequenta l'Università  di giornalismo a San Pietroburgo, dove «non ti insegnano a scrivere perchè se no ti rovinano le doti naturali», dice. Come tanti altri aspiranti scrittori, ha esordito su Internet. Il suo è uno stile naà¯f, che sfodera con civetteria: "Tutti i miei personaggi sono reali. Ho lasciato persino i cognomi veri. La mia amica Volkova si è offesa perchè l'ho presentata come una ragazza facile". Ma Irina sembra avere poco in comune, soprattutto nell'aspetto, con i suoi amichetti punk e metallari che ascoltano Richard Ashcroft, il bel tenebroso inglese che legge i filosofi francesi e canta "Song for lovers" (da cui il titolo del libro). E che vanno pazzi per DeCl, il rapper più famoso della Russia (vedi la scheda a fianco).

Denezkina, al contrario, si presenta come un tipino acqua e sapone: jeans, Adidas e maglioncino risicato. Ma non bisogna fidarsi delle apparenze: il segreto di questa pulp-neoesistenzialista è che con il suo talento attinge energia e ferocia dal mondo in cui ha passato la sua adolescenza. "Volevo che tutto fosse come nella vita, fino nei minimi particolari", dice. E c'è riuscita. I suoi alcolisti, gli homeless, i dissociati, i nullafacenti che passano dal pub al cassonetto dove rovistano per riempirsi lo stomaco, sono l'altra faccia della Russia di Putin, degli intellettuali e dei manager e dei mafiosi di San Pietroburgo, del russo più à  la page: che lavora a Mosca, veste a Parigi, fa affari a New York.

La Russia più vera è però quella delle periferie e degli slums, degli alveari di cui Ekaterinburg è uno splendido esemplare. "Finestra sull'Asia" e sulla Siberia, è moderna, dura, glaciale come può esserlo il cuore della ricerca scientifica e industriale ai tempi dell'ex Urss. Circondata da magnifiche foreste, sventrata da grandi viali, Ekaterinburg è dissociata come dissociati sono i ragazzi della Denezkina. Il suo nome, ripristinato nel 1992, era stato cancellato dalla rivoluzione bolscevica e sostituito da Sverdlovsk, in omaggio a Jakob Sverdlov, il primo presidente dell'Urss. Per anni è stata vietata agli stranieri, per via degli esperimenti di tecnologia militare.

Ma i ragazzi di Irina, che sono cresciuti tra librerie, teatri e canali tv satellitari, non hanno assorbito niente di tutto questo e parlano con i monosillabi delle chat. Sono stati allevati all'ombra dei McDonald's, chiacchierano di Beatles, del gruppo dei Ruki Vverch (mani in alto), di Internet, dei cani, del sesso, dei viaggi nello spazio. Indossano pantaloncioni con il cavallo basso e celebrano la sagra della mutanda, arrotolata, a stelle e strisce, che fa bozzetto con l'elastico arrotolato. Sentono una profonda comunione con i borderline e con tutti quelli che sono a pezzi, come i reduci dal fronte ceceno.

"Questi adolescenti hanno il male di vivere incorporato, che penetra fin nelle ossa". Paura di vivere: i quindicenni della Denezkina anche dal recente passato non possono attingere energie e speranze. Hanno introiettato l'orrore e le menzogne dei padri che, insieme a pane nero, burro salato e vodka, hanno assimilato anni di solitudine, silenzi e bugie. A Ekaterinburg spetta il triste primato di essere stato il primo agglomerato urbano dove c'è stato un cospicuo numero di vittime dell'antrace. A seguito di esperimenti militari, nel 1979 morirono per la dispersione di materiali nocivi 200 persone. La versione ufficiale parlò di «decessi dovuti a cibo avvelenato".

Queste cose gli adolescenti pulp di Irina, che passano le nottate dormendo uno sopra l'altro con le ragazze che la mattina si svegliano con la maglietta macchiata di sperma e "non sanno a chi l'hanno data", le hanno assimilate. Sanno che gli adulti hanno vissuto alla meno peggio, barcamenandosi tra compromessi e false verità . Per loro l'alternativa è difendersi con la violenza delle parole o, ancor meglio, delle mazze ferrate. Nelle ultime pagine una professoressa, direttore didattico, pur di salvaguardare il posto, decide che è meglio tacere sulle sanguinose imprese a colpi di sprangate dei quindicenni che le sono stati affidati.

Questo è l'esempio degli adulti e la risposta è il menefreghismo dei ragazzi. Il mondo si divide in due tipologie fondamentali, spiega, una delle protagoniste Tanka che ha una sua filosofia della vita: il mondo si divide tra i duri e quelli con le palle. "I duri sono quelli che gridano: "Ti spacco il muso!". "E quelli con le palle?", domanda l'amica Ljudka: "Quelli che te lo spaccano".

(fonte web L'Espresso articolo di Mirella Serri)
 




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E' inutile discutere con un idiota...prima ti porta al suo livello e poi ti batte per esperienza.

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Andrea
 
Mystero Invia Messaggio Privato Invia Email HomePage ICQ MSN Live
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Acquisterò il libro per vedere un pò come questa ragazza descrive i suoi coetanei.

Ci sono tanti spunti di discussione anche nell'articolo postato, e sarebbe interessante discuterne.

Se sei passoto/a per quelle strade dell'animo nel quotidiano camminare dei pensieri e dei ricordi, dacci una tua testimonianza, capire gli adolescenti russi ci farà  capire i grandi...

Poka e buona lettura  :wink:
 




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Andrea
 
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Andrea, questo libro è uscito in Italia da diverso tempo!!!! Io l'ho letto 2 anni fa.
E' abbastanza buono, da comprare.
 



 
ema Invia Messaggio Privato MSN Live
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anche io l'ho letto un annetto fa, ma devo dire che mi ha molto deluso, mi e' sembrato pieno di stereotipi e poverissimo letterariamente. certi paragoni con Salinger sono irrispettosi.

zhenja
 




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РУССКИЕ НЕ СДАЮТСЯ!!!!!
 
zhenja Invia Messaggio Privato
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Ciao zhenja io non l'ho ancora letto ma mi riprometto che appena fatto scrivo qualcosina.

Non ti stupire, purtroppo oggi viviamo di stereotipi (c'è anche un post QUI di Allato dedicato proprio agli stereotipi), di mode e di luoghi comuni.

Per il resto non conosco la scrittrice e il libro, ma solo la recensione del post di sopra.

Poka  :wink:
 




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Andrea
 
Mystero Invia Messaggio Privato Invia Email HomePage ICQ MSN Live
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posso accettare gli stereotipi, perche aiutano a semplificare la realta, ma non nella letteratura, diventa banalita'
 




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РУССКИЕ НЕ СДАЮТСЯ!!!!!
 
zhenja Invia Messaggio Privato
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Anch`io sono stata delusa dal libro, benche` in qualche senso e` d`attualita`.
 




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L`unico modo di resistere una tentazione e` cedervi.
 
kid Invia Messaggio Privato ICQ
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