TURCHIA-UE, ERDOGAN SI IMPUNTA SU CIPRO  
 
 Il premier turco e' apparso deluso dall'offerta dei Venticinque, dopo un colloquio di oltre due ore nella notte con il presidente di turno Balkenende

 
Bruxelles, 17 dic. (Adnkronos/Aki) - Sembra improvvisamente in salita il vertice Ue a Bruxelles che deve decidere sull'avvio dei negoziati con la Turchia per l'adesione all'Ue. Il premier turco Recep Tayyip Erdogan e' apparso deluso dall'offerta dei Venticinque, dopo un colloquio di oltre due ore nella notte con il premier olandese Jan Peter Balkenende, presidente di turno dell'Ue. Anche fonti diplomatiche confermano che gli umori non sono affatto positivi.

Ieri invece lo stesso Balkenende era apparto molto ottimista, presentando l'offerta dei Venticinque di avviare i negoziati il 3 ottobre 2005. Al momento sono a colloquio con il premier olandese Francia, Germania, Gran Bretagna e Grecia, che stanno cercando di mettere a punto una proposta di compromesso da sottoporre a Erdogan. Il punto di maggiore difficolta': la dichiarazione in allegato prevede infatti la 'sigla, il 17 dicembre del 2004, da parte della Commissione e della Turchia, del protocollo che estende l'accordo di Ankara a tutti i 25 stati membri e conferma l'intenzione di firmare il protocollo con la Turchia prima dell'effettivo avvio dei negoziati di adesione'.

L'estensione a tutti i membri dell'Ue (dunque anche Cipro) dell'Accordo costituisce un riconoscimento di fatto dell'isola divisa dal 1974 da parte di Ankara. Ed Erdogan, che ieri si era detto pronto a 'un passo' su Cipro, a condizione di 'non violare gli interessi nazionali' della Turchia, non gradisce questo annesso. 'La posizione turca - spiegano fonti diplomatiche ad AKI-Adnkronos International - e' che la questione di Cipro va certo risolta, ma in un contesto separato e non come vincolo all'avvio dei negoziati. Del resto Ankara ha gia' fatto la sua parte in occasione del referendum di aprile'.

Ma i turchi non gradiscono anche la possibilita' di uno sbocco diverso dalla piena adesione: 'Se lo stato candidato - si legge ancora nella bozza - non e' in grado di assumersi appieno tutti gli obblighi che incombono a un membro, occorre assicurare che lo stato candidato in questione sia saldamento ancorato, con il legame piu' forte possibile, alle strutture europee'.

Per i turchi, riferiscono fonti diplomatiche ad AKI, 'e' un'apertura al piano B, e cioe' alla possibilita' che non si arrivi alla piena adesione che chiedono alcuni paesi' (e cioe' Francia, Danimarca e Austria). 'Noi - riferiscono ancora le fonti - vogliamo che i negoziati possano o fallire, punto e basta, o arrivare alla piena adesione, senza 'ruote di scorta' che potrebbero minare i negoziati gia' sul nascere'.

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Andrea