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Giornata Della Vittoria
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Messaggio Re: Giornata Della Vittoria 
 
gringox ha scritto: [Visualizza Messaggio]
akphantom ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Kashka ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Beh, io sono classe '89, dunque, vediamo gli eventi storici che ricordo:
- nasco nell'anno che crolla il muro di Berlino
- a 8 anni tolgono le frontiere
- a 11 inizio la scuola bilinguistica
- a 12 entra l'Euro...
- anno dopo anno si aggregano anche un bel po' di stati dell'est.

La mia patria è l'Europa, il concetto di patria in senso stretto è superato.


ABAK ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Pensa che io mi considero cittadino del mondo...


assodipicche ha scritto: [Visualizza Messaggio]

infatti è giusto sentirsi così


Non l'ho sapevo il vostro atteggiamento alla patria che dovrebbe essere l'Italia per voi... è un cosmopolitismo. Francamente sono un po' colto di sorpresa. C'è qualcuno che non pensa così? Secondo me solo l'albero con i radici profondi può essere forte. E' chiaro che la Russia senza patriotismo sarà un'appendice di materie prime dell'occidentale. Quello è quasi successo. Se ABAK e Asso si sentono cosmopoliti non ho niente in contrario finché non siano i miei concittadini. Con l'Europa non succederà niente male. Ma la Russia è l'altra cosa. Mica per niente Putin spesso citta l'imperatore russo Alessandro III che la Russia ha solo due alleati che sono il suo esercito e la flotta. La storia l'ha già mostrato veracità della affermazione. La nostra indipendenza e sovranità sono pagati molto bene con la sangue di soldati russi. Respingendo da quello cercate a capire i fonti del patriottismo russo. Io rispetto tanto il patriottismo di altri ai paesi suoi e alla sua cultura. Mai dico che i russi sono migliori - non è così. Esistono solo le persone buone o cattive ma mai interi nazioni. Come ha detto Gringox il nazionalismo (ma io preferisco la parola patriottismo perchè il nazionalismo suona molto simile come nazismo e alcuni possono capirlo sbagliatamente) dev essere sano con rispetto ai altri.



Fantom, mi dispiace che tu ti sia fatto un'idea un po' sbagliata degli Italiani, leggendo i post degli utenti citati da te qui sopra. L'Italia e gli Italiani fortunatamente non sono tutti così
Io sono tra quelli che si sente cittadino Italiano anzitutto (russofilo d'animo , ma pur sempre italiano ). Che ama la sua Italia, e che, vivendo all'estero da anni cerca sempre di rappresentarla al meglio...

Mi piacciono le tue parole, espressione squisita della tipica mentalità russa che apprezzo, condivido e amo, perché comunque rispecchiano anche il mio modo di pensare.

Quando mi daranno il passaporto con scritto "Repubblica del Mondo", beh forse allora potrò dire di essere cittadino del mondo E in questo caso sarebbe "giusto" sentirsi cittadini del mondo!

La frase "cittadino del mondo" è di una banalità assoluta; da una parte è ovvio che l'essere umano fa parte di questo mondo, che è di tutti gli uomini che lo abitano...; dall'altra è un approccio psicologico - purtroppo comune nei Paesi occidentali - conseguenza di un mondo che cambia rapidamente ed avvicina le persone del mondo, soprattutto grazie alla tecnologia, eliminando le frontiere "fisiche". Ciò porta molti ad anteporre il cosmopolitanismo all'aspetto nazionale ; e ciò avviene o per mancanza di un'educazione adeguata, scolastica e istituzionale, che insegni un giusto valore patriottico (e a questo proposito ecco l'importanza delle feste nazionali per tenere vivo il ricordo della propria storia), o per una formazione culturale "sinistrorsa" italica che da sempre si batte per la "distruzione" del concetto di Patria; o per "qualunquismo" che corrisponde al menefreghismo rispetto a questi argomenti.

Il "giusto" modo di interpretare le cose, caro Asso - se proprio ci vogliamo arrogare il diritto di dare dei giudizi di merito assoluti - è quello di mettere su un piano diverso valori che sono diversi: quello della Patria, che è uno e unico, che è la nostra e che va amata e rispettata, quella dove siamo nati, con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi usi, ecc. (nel bene e nel male); e la consapevolezza di essere al giorno d'oggi anche persone che abitano una casa comune mondiale (nel bene e nel male), che va amata, rispettato e tutelata, perché se la distruggiamo poi perdiamo pure le nostre piccole Patrie
.
Ma questa consapevolezza deve a mio parere venire dopo quella del valore della propria Patria; solo così allora si può vivere una corretta globalizzazione.
(Che poi io sono anti-globalizzatore convinto, ma ciò nonostante non ho le fette di salame sugli occhi e mi rendo conto che volente o nolente, faccio parte di un mondo cosmopolita; solo che io, per mio modo di pensare sono tra quelli che fanno da contrappeso agli altri che tirano la corda da quella parte; io la tiro dalla parte opposta. Ed è giusto e bello così,  in questo modo si spera di giungere ad un risultato bilanciato )

Infine kashka è il tipico esempio di non educazione al senso patrio, frutto della scuola italiana anzitutto (e dell'ambiente umano che frequenta la persona in giovane età). A me mio papà quando ero piccolo mi ha portato più di una volta a Redipuglia... quando oltrepassavo il Piave, lui fermava la macchina e mi faceva notare la scritta "fiume sacro alla Patria"... ecc.... il 25 aprile mi raccontava che significato aveva; così pure mi ha raccontato delle foibe...
Ma non è dunque colpa di Kashka, è ahimè il frutto dell'educazione scolastica italiana degli ultimi decenni.

E ritorno al discorso fatto da me prima nel mio post precedente: il valore della Patria va educato! Solo così si può essere "giusti" cittadini del mondo; amando anzitutto la propria Patria ed elevandola nel mondo nel rispetto e nell'uguaglianza delle altre Patrie.
E non è retorica!


Gringox


PS: Fantom, il 9 maggio io ero in viaggio per tornare a Kiev da Milano


E qui (intendo con questo post), in quanto a banalità e superficialità, hai battuto tutti      
 




____________
ABAK è "lo periglio che vien dallo mare con drappo di moro a guisa di mantello" (cit. Abacucco)

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ABAK Invia Messaggio Privato HomePage Skype
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Messaggio Re: Giornata Della Vittoria 
 
Voglio dare un breve contributo alla discussione premettendo che ho assoluto rispetto per le differenti opinioni espresse sino a questo momento. Da bambino ho avuto la fortuna di ascoltare delle testimonianze sui due conflitti mondiali dai miei bisnonni e dai miei nonni. I loro racconti intrisi di pura emozione e quasi sempre accompagnati da occhi lucidi trasmettevano un chiaro messaggio: amore per la Patria   Anch'io mi sento cittadino del mondo, le mie esperienze umane e professionali mi hanno portato in giro per quasi tutto il pianeta, ho una mente aperta e globale ma...se devo essere sincero...non sarei stato capace di dare amore al mondo senza prima sentire in me profonde le radici della mia terra  
 



 
direttore Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Giornata Della Vittoria 
 
direttore ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Voglio dare un breve contributo alla discussione premettendo che ho assoluto rispetto per le differenti opinioni espresse sino a questo momento. Da bambino ho avuto la fortuna di ascoltare delle testimonianze sui due conflitti mondiali dai miei bisnonni e dai miei nonni. I loro racconti intrisi di pura emozione e quasi sempre accompagnati da occhi lucidi trasmettevano un chiaro messaggio: amore per la Patria   Anch'io mi sento cittadino del mondo, le mie esperienze umane e professionali mi hanno portato in giro per quasi tutto il pianeta, ho una mente aperta e globale ma...se devo essere sincero...non sarei stato capace di dare amore al mondo senza prima sentire in me profonde le radici della mia terra  


Mi trovo totalmente d'accordo.
 




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akphantom ha scritto: [Visualizza Messaggio]
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Beh, io sono classe '89, dunque, vediamo gli eventi storici che ricordo:
- nasco nell'anno che crolla il muro di Berlino
- a 8 anni tolgono le frontiere
- a 11 inizio la scuola bilinguistica
- a 12 entra l'Euro...
- anno dopo anno si aggregano anche un bel po' di stati dell'est.

La mia patria è l'Europa, il concetto di patria in senso stretto è superato.


ABAK ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Pensa che io mi considero cittadino del mondo...


assodipicche ha scritto: [Visualizza Messaggio]

infatti è giusto sentirsi così


Non l'ho sapevo il vostro atteggiamento alla patria che dovrebbe essere l'Italia per voi... è un cosmopolitismo. Francamente sono un po' colto di sorpresa. C'è qualcuno che non pensa così? Secondo me solo l'albero con i radici profondi può essere forte. E' chiaro che la Russia senza patriotismo sarà un'appendice di materie prime dell'occidentale. Quello è quasi successo. Se ABAK e Asso si sentono cosmopoliti non ho niente in contrario finché non siano i miei concittadini. Con l'Europa non succederà niente male. Ma la Russia è l'altra cosa. Mica per niente Putin spesso citta l'imperatore russo Alessandro III che la Russia ha solo due alleati che sono il suo esercito e la flotta. La storia l'ha già mostrato veracità della affermazione. La nostra indipendenza e sovranità sono pagati molto bene con la sangue di soldati russi. Respingendo da quello cercate a capire i fonti del patriottismo russo. Io rispetto tanto il patriottismo di altri ai paesi suoi e alla sua cultura. Mai dico che i russi sono migliori - non è così. Esistono solo le persone buone o cattive ma mai interi nazioni. Come ha detto Gringox il nazionalismo (ma io preferisco la parola patriottismo perchè il nazionalismo suona molto simile come nazismo e alcuni possono capirlo sbagliatamente) dev essere sano con rispetto ai altri.



Fantom, mi dispiace che tu ti sia fatto un'idea un po' sbagliata degli Italiani, leggendo i post degli utenti citati da te qui sopra. L'Italia e gli Italiani fortunatamente non sono tutti così
Io sono tra quelli che si sente cittadino Italiano anzitutto (russofilo d'animo , ma pur sempre italiano ). Che ama la sua Italia, e che, vivendo all'estero da anni cerca sempre di rappresentarla al meglio...

Mi piacciono le tue parole, espressione squisita della tipica mentalità russa che apprezzo, condivido e amo, perché comunque rispecchiano anche il mio modo di pensare.

Quando mi daranno il passaporto con scritto "Repubblica del Mondo", beh forse allora potrò dire di essere cittadino del mondo E in questo caso sarebbe "giusto" sentirsi cittadini del mondo!

La frase "cittadino del mondo" è di una banalità assoluta; da una parte è ovvio che l'essere umano fa parte di questo mondo, che è di tutti gli uomini che lo abitano...; dall'altra è un approccio psicologico - purtroppo comune nei Paesi occidentali - conseguenza di un mondo che cambia rapidamente ed avvicina le persone del mondo, soprattutto grazie alla tecnologia, eliminando le frontiere "fisiche". Ciò porta molti ad anteporre il cosmopolitanismo all'aspetto nazionale ; e ciò avviene o per mancanza di un'educazione adeguata, scolastica e istituzionale, che insegni un giusto valore patriottico (e a questo proposito ecco l'importanza delle feste nazionali per tenere vivo il ricordo della propria storia), o per una formazione culturale "sinistrorsa" italica che da sempre si batte per la "distruzione" del concetto di Patria; o per "qualunquismo" che corrisponde al menefreghismo rispetto a questi argomenti.

Il "giusto" modo di interpretare le cose, caro Asso - se proprio ci vogliamo arrogare il diritto di dare dei giudizi di merito assoluti - è quello di mettere su un piano diverso valori che sono diversi: quello della Patria, che è uno e unico, che è la nostra e che va amata e rispettata, quella dove siamo nati, con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi usi, ecc. (nel bene e nel male); e la consapevolezza di essere al giorno d'oggi anche persone che abitano una casa comune mondiale (nel bene e nel male), che va amata, rispettato e tutelata, perché se la distruggiamo poi perdiamo pure le nostre piccole Patrie
.
Ma questa consapevolezza deve a mio parere venire dopo quella del valore della propria Patria; solo così allora si può vivere una corretta globalizzazione.
(Che poi io sono anti-globalizzatore convinto, ma ciò nonostante non ho le fette di salame sugli occhi e mi rendo conto che volente o nolente, faccio parte di un mondo cosmopolita; solo che io, per mio modo di pensare sono tra quelli che fanno da contrappeso agli altri che tirano la corda da quella parte; io la tiro dalla parte opposta. Ed è giusto e bello così,  in questo modo si spera di giungere ad un risultato bilanciato )

Infine kashka è il tipico esempio di non educazione al senso patrio, frutto della scuola italiana anzitutto (e dell'ambiente umano che frequenta la persona in giovane età). A me mio papà quando ero piccolo mi ha portato più di una volta a Redipuglia... quando oltrepassavo il Piave, lui fermava la macchina e mi faceva notare la scritta "fiume sacro alla Patria"... ecc.... il 25 aprile mi raccontava che significato aveva; così pure mi ha raccontato delle foibe...
Ma non è dunque colpa di Kashka, è ahimè il frutto dell'educazione scolastica italiana degli ultimi decenni.

E ritorno al discorso fatto da me prima nel mio post precedente: il valore della Patria va educato! Solo così si può essere "giusti" cittadini del mondo; amando anzitutto la propria Patria ed elevandola nel mondo nel rispetto e nell'uguaglianza delle altre Patrie.
E non è retorica!


Gringox


PS: Fantom, il 9 maggio io ero in viaggio per tornare a Kiev da Milano


E qui, in quanto a banalità e superficialità, hai battuto tutti      


Si, si, quando hai un lavoro e determinate scadenze e quando devi fare i conti in tasca e hai una famiglia sulle spalle (3 biglietti aerei), cerchi di trovare le situazioni migliori per risparmiare qualcosa... non sono né un milionario né un nullafacente...
Oltre al fatto che appena ho qualche possibilità (qualche ponte o giorni di ferie) di far "odorare" quella che è anche la loro Patria (l'Italia) ai miei pargoli, e far fare sentire un po' nonni i miei genitori, ci tengo a farlo!

So che hai messo le facciotte alla fine della tua affermazione, ma giusto perevitare ogni equivoco

Gringox
 




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Messaggio Re: Giornata Della Vittoria 
 
assodipicche ha scritto: [Visualizza Messaggio]
ABAK ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Kashka ha scritto: [Visualizza Messaggio]
akphantom ha scritto: [Visualizza Messaggio]
[quote user="peppino" post="6842089"]Sapevo che non avrei riscosso gradimenti...
Il patriottismo va bene, ma spesso sfocia nel nazionalismo e nel razzismo.
Ho sentito spesso russi dire che loro sono i migliori, che la loro patria è la migliore.
Credo che derivi dalla mentalità inculcata durante il comunismo.
Comunque è vero che da noi il concetto di patria non c'è ma secondo me è un concetto superato.[/quote]

Neanche vorrei sapere come il concetto di patria può essere un concetto superato. Uno zingaro sarebbe d'accordo


Beh, io sono classe '89, dunque, vediamo gli eventi storici che ricordo:
- nasco nell'anno che crolla il muro di Berlino
- a 8 anni tolgono le frontiere
- a 11 inizio la scuola bilinguistica
- a 12 entra l'Euro...
- anno dopo anno si aggregano anche un bel po' di stati dell'est.

La mia patria è l'Europa, il concetto di patria in senso stretto è superato.


Pensa che io mi considero cittadino del mondo...


infatti è giusto sentirsi così


Era quello che intendevo anche io.
 



 
peppino Invia Messaggio Privato
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gringox ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Fantom, mi dispiace che tu ti sia fatto un'idea un po' sbagliata degli Italiani, leggendo i post degli utenti citati da te qui sopra. L'Italia e gli Italiani fortunatamente non sono tutti così
Io sono tra quelli che si sente cittadino Italiano anzitutto (russofilo d'animo , ma pur sempre italiano ). Che ama la sua Italia, e che, vivendo all'estero da anni cerca sempre di rappresentarla al meglio...

Mi piacciono le tue parole, espressione squisita della tipica mentalità russa che apprezzo, condivido e amo, perché comunque rispecchiano anche il mio modo di pensare.

Quando mi daranno il passaporto con scritto "Repubblica del Mondo", beh forse allora potrò dire di essere cittadino del mondo E in questo caso sarebbe "giusto" sentirsi cittadini del mondo!

La frase "cittadino del mondo" è di una banalità assoluta; da una parte è ovvio che l'essere umano fa parte di questo mondo, che è di tutti gli uomini che lo abitano...; dall'altra è un approccio psicologico - purtroppo comune nei Paesi occidentali - conseguenza di un mondo che cambia rapidamente ed avvicina le persone del mondo, soprattutto grazie alla tecnologia, eliminando le frontiere "fisiche". Ciò porta molti ad anteporre il cosmopolitanismo all'aspetto nazionale ; e ciò avviene o per mancanza di un'educazione adeguata, scolastica e istituzionale, che insegni un giusto valore patriottico (e a questo proposito ecco l'importanza delle feste nazionali per tenere vivo il ricordo della propria storia), o per una formazione culturale "sinistrorsa" italica che da sempre si batte per la "distruzione" del concetto di Patria; o per "qualunquismo" che corrisponde al menefreghismo rispetto a questi argomenti.

Il "giusto" modo di interpretare le cose, caro Asso - se proprio ci vogliamo arrogare il diritto di dare dei giudizi di merito assoluti - è quello di mettere su un piano diverso valori che sono diversi: quello della Patria, che è uno e unico, che è la nostra e che va amata e rispettata, quella dove siamo nati, con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi usi, ecc. (nel bene e nel male); e la consapevolezza di essere al giorno d'oggi anche persone che abitano una casa comune mondiale (nel bene e nel male), che va amata, rispettato e tutelata, perché se la distruggiamo poi perdiamo pure le nostre piccole Patrie
.
Ma questa consapevolezza deve a mio parere venire dopo quella del valore della propria Patria; solo così allora si può vivere una corretta globalizzazione.
(Che poi io sono anti-globalizzatore convinto, ma ciò nonostante non ho le fette di salame sugli occhi e mi rendo conto che volente o nolente, faccio parte di un mondo cosmopolita; solo che io, per mio modo di pensare sono tra quelli che fanno da contrappeso agli altri che tirano la corda da quella parte; io la tiro dalla parte opposta. Ed è giusto e bello così,  in questo modo si spera di giungere ad un risultato bilanciato )

Infine kashka è il tipico esempio di non educazione al senso patrio, frutto della scuola italiana anzitutto (e dell'ambiente umano che frequenta la persona in giovane età). A me mio papà quando ero piccolo mi ha portato più di una volta a Redipuglia... quando oltrepassavo il Piave, lui fermava la macchina e mi faceva notare la scritta "fiume sacro alla Patria"... ecc.... il 25 aprile mi raccontava che significato aveva; così pure mi ha raccontato delle foibe...
Ma non è dunque colpa di Kashka, è ahimè il frutto dell'educazione scolastica italiana degli ultimi decenni.

E ritorno al discorso fatto da me prima nel mio post precedente: il valore della Patria va educato! Solo così si può essere "giusti" cittadini del mondo; amando anzitutto la propria Patria ed elevandola nel mondo nel rispetto e nell'uguaglianza delle altre Patrie.
E non è retorica!


Gringox


PS: Fantom, il 9 maggio io ero in viaggio per tornare a Kiev da Milano


Si, Gringox, d'accordissimo che il valore della Patria viene con educazione da piccolo. L'Italia fa parte del UE e forse questa crea percezione di "cittadino del mondo".   Quindi ho una domanda: cosa significa per voi il Risorgimento e l'eroe nazionale Garibaldi? Cosa pensate su di plebiscito in Veneto per la separazione da Roma? Quello preoccupa qualcuno? In due parole...
 



 
Ultima modifica di akphantom il 12 Mag 2016, 12:50, modificato 1 volta in totale 
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akphantom ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Si, Gringox, d'accordissimo che il valore della Patria viene con educazione da piccolo. L'Italia fa parte del UE e forse questa crea percezione di "cittadino del mondo".   Quindi ho una domanda: cosa significa per voi il Risorgimento e l'eroe nazionale Garibaldi? Cosa pensate su di plebiscito in Veneto per la separazione da Roma? Quello preoccupa qualcuno? In due parole...


Ci provo io. Anche perché mi sembra che si stia facendo un po' di confusione.
Già il fatto di far parte di un forum che parla di due paesi stranieri ci porta a superare il singolo concetto di patria e ci apre ad altri paesi del mondo. Credo che considerarsi "cittadini del mondo" sia una forma di apertura nei confronti di altri paesi ed altre culture, certamente NON è rinnegare la propria terra e le proprie origini (ed è molto superficiale pensare questo). La stessa Russia e prima l'Unione Sovietica nascono dall'unione più o meno pacifica di tante nazioni e tante etnie. Queste nazioni e queste etnie durante a seconda guerra mondiale hanno subito una pesantissima invasione che ha provocato un'enorme perdita di vite umane oltre che distruzione. In questa situazione disperata il popolo si è unito e la controffensiva è riuscita prima a respingere l'invasione e successivamente a sconfiggere il nemico nazista. Le celebrazioni e le parate fortemente volute dal regime sovietico, che ci vedeva anche un modo tenere sotto controllo il popolo, hanno alimentato questo sentimento di appartenenza. Tutte le famiglie dell'ex Unione Sovietica hanno patito uno o più lutti gravi in famiglia.
Per l'Italia la situazione è diversa. Il risorgimento, un movimento nato più dagli intellettuali che seguivano quello che succedeva in Europa che dal popolo, è stato un movimento di indipendenza tra i vari invasori che però ha messo il paese sostanzialmente sotto un altro dominatore (i Savoia).
Durante la seconda guerra, l'Italia ha pagato non solo delle alleanze sbagliate, ma anche il ritiro degli stessi monarchi.
Per questo la nostra liberazione è stata da sconfitti, da invasi e da un popolo profondamente ed internamente lacerato.
Perché in Veneto qualcuno vorrebbe uscire dall'Italia? Perché sfruttando la delusione per una cattiva amministrazione centrale (dove tanti politici veneti si sono arricchiti) pensano di poter amministrare meglio le loro risorse.
Come dire, l'Italia ancora oggi non è una nazione unita.
Si potrebbero scrivere libri sull'argomento, mi scuso se sono stato lungo.
 




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Fantom, mi dispiace che tu ti sia fatto un'idea un po' sbagliata degli Italiani, leggendo i post degli utenti citati da te qui sopra. L'Italia e gli Italiani fortunatamente non sono tutti così
Io sono tra quelli che si sente cittadino Italiano anzitutto (russofilo d'animo , ma pur sempre italiano ). Che ama la sua Italia, e che, vivendo all'estero da anni cerca sempre di rappresentarla al meglio...

Mi piacciono le tue parole, espressione squisita della tipica mentalità russa che apprezzo, condivido e amo, perché comunque rispecchiano anche il mio modo di pensare.

Quando mi daranno il passaporto con scritto "Repubblica del Mondo", beh forse allora potrò dire di essere cittadino del mondo E in questo caso sarebbe "giusto" sentirsi cittadini del mondo!

La frase "cittadino del mondo" è di una banalità assoluta; da una parte è ovvio che l'essere umano fa parte di questo mondo, che è di tutti gli uomini che lo abitano...; dall'altra è un approccio psicologico - purtroppo comune nei Paesi occidentali - conseguenza di un mondo che cambia rapidamente ed avvicina le persone del mondo, soprattutto grazie alla tecnologia, eliminando le frontiere "fisiche". Ciò porta molti ad anteporre il cosmopolitanismo all'aspetto nazionale ; e ciò avviene o per mancanza di un'educazione adeguata, scolastica e istituzionale, che insegni un giusto valore patriottico (e a questo proposito ecco l'importanza delle feste nazionali per tenere vivo il ricordo della propria storia), o per una formazione culturale "sinistrorsa" italica che da sempre si batte per la "distruzione" del concetto di Patria; o per "qualunquismo" che corrisponde al menefreghismo rispetto a questi argomenti.

Il "giusto" modo di interpretare le cose, caro Asso - se proprio ci vogliamo arrogare il diritto di dare dei giudizi di merito assoluti - è quello di mettere su un piano diverso valori che sono diversi: quello della Patria, che è uno e unico, che è la nostra e che va amata e rispettata, quella dove siamo nati, con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi usi, ecc. (nel bene e nel male); e la consapevolezza di essere al giorno d'oggi anche persone che abitano una casa comune mondiale (nel bene e nel male), che va amata, rispettato e tutelata, perché se la distruggiamo poi perdiamo pure le nostre piccole Patrie
.
Ma questa consapevolezza deve a mio parere venire dopo quella del valore della propria Patria; solo così allora si può vivere una corretta globalizzazione.
(Che poi io sono anti-globalizzatore convinto, ma ciò nonostante non ho le fette di salame sugli occhi e mi rendo conto che volente o nolente, faccio parte di un mondo cosmopolita; solo che io, per mio modo di pensare sono tra quelli che fanno da contrappeso agli altri che tirano la corda da quella parte; io la tiro dalla parte opposta. Ed è giusto e bello così,  in questo modo si spera di giungere ad un risultato bilanciato )

Infine kashka è il tipico esempio di non educazione al senso patrio, frutto della scuola italiana anzitutto (e dell'ambiente umano che frequenta la persona in giovane età). A me mio papà quando ero piccolo mi ha portato più di una volta a Redipuglia... quando oltrepassavo il Piave, lui fermava la macchina e mi faceva notare la scritta "fiume sacro alla Patria"... ecc.... il 25 aprile mi raccontava che significato aveva; così pure mi ha raccontato delle foibe...
Ma non è dunque colpa di Kashka, è ahimè il frutto dell'educazione scolastica italiana degli ultimi decenni.

E ritorno al discorso fatto da me prima nel mio post precedente: il valore della Patria va educato! Solo così si può essere "giusti" cittadini del mondo; amando anzitutto la propria Patria ed elevandola nel mondo nel rispetto e nell'uguaglianza delle altre Patrie.
E non è retorica!


Gringox


PS: Fantom, il 9 maggio io ero in viaggio per tornare a Kiev da Milano


Si, Gringox, d'accordissimo che il valore della Patria viene con educazione da piccolo. L'Italia fa parte del UE e forse questa crea percezione di "cittadino del mondo".   Quindi ho una domanda: cosa significa per voi il Risorgimento e l'eroe nazionale Garibaldi? Cosa pensate su di plebiscito in Veneto per la separazione da Roma? Quello preoccupa qualcuno? In due parole...


Fantom, nella UE ci sono stati che hanno un senso di Patria ben più radicato e valorizzato rispetto al nostro... la sola appartenenza all'UE di per sè non provoca la percezione di essere cittadini del mondo.

Per le risposte alle tue domande, forse sarebbe opportuno aprire un topic separato

Questo è dedicato alla vostra grande festa del 9 maggio e, direi, abbiamo già deviato dal percorso abbastanza.

Gringox
 




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ABAK ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Ci provo io. Anche perché mi sembra che si stia facendo un po' di confusione.
Già il fatto di far parte di un forum che parla di due paesi stranieri ci porta a superare il singolo concetto di patria e ci apre ad altri paesi del mondo. Credo che considerarsi "cittadini del mondo" sia una forma di apertura nei confronti di altri paesi ed altre culture, certamente NON è rinnegare la propria terra e le proprie origini (ed è molto superficiale pensare questo). La stessa Russia e prima l'Unione Sovietica nascono dall'unione più o meno pacifica di tante nazioni e tante etnie. Queste nazioni e queste etnie durante a seconda guerra mondiale hanno subito una pesantissima invasione che ha provocato un'enorme perdita di vite umane oltre che distruzione. In questa situazione disperata il popolo si è unito e la controffensiva è riuscita prima a respingere l'invasione e successivamente a sconfiggere il nemico nazista. Le celebrazioni e le parate fortemente volute dal regime sovietico, che ci vedeva anche un modo tenere sotto controllo il popolo, hanno alimentato questo sentimento di appartenenza. Tutte le famiglie dell'ex Unione Sovietica hanno patito uno o più lutti gravi in famiglia.
Per l'Italia la situazione è diversa. Il risorgimento, un movimento nato più dagli intellettuali che seguivano quello che succedeva in Europa che dal popolo, è stato un movimento di indipendenza tra i vari invasori che però ha messo il paese sostanzialmente sotto un altro dominatore (i Savoia).
Durante la seconda guerra, l'Italia ha pagato non solo delle alleanze sbagliate, ma anche il ritiro degli stessi monarchi.
Per questo la nostra liberazione è stata da sconfitti, da invasi e da un popolo profondamente ed internamente lacerato.
Perché in Veneto qualcuno vorrebbe uscire dall'Italia? Perché sfruttando la delusione per una cattiva amministrazione centrale (dove tanti politici veneti si sono arricchiti) pensano di poter amministrare meglio le loro risorse.
Come dire, l'Italia ancora oggi non è una nazione unita.
Si potrebbero scrivere libri sull'argomento, mi scuso se sono stato lungo.


Grazie ABAK per aver detto il tuo opinione, sai che io lo apprezzo. Bene che metti il senso di non rinnegare la propria terra e le proprie origini ma io intendevo il senso "amare veramente la propria terra, ". Tra "non rinnegare" e "amare" c'è differenza.

gringox ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Fantom, nella UE ci sono stati che hanno un senso di Patria ben più radicato e valorizzato rispetto al nostro... la sola appartenenza all'UE di per sè non provoca la percezione di essere cittadini del mondo.

Per le risposte alle tue domande, forse sarebbe opportuno aprire un topic separato

Questo è dedicato alla vostra grande festa del 9 maggio e, direi, abbiamo già deviato dal percorso abbastanza.

Gringox


Grazie anche a te Gringox per i tuoi post che siano informativi. Sei l'italiano vero . Senza dubbio questo discorso è interessante per me e mi sono distratto già.
 



 
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Messaggio Re: Giornata Della Vittoria 
 
Citazione:
Non sapevo il vostro atteggiamento alla patria che dovrebbe essere l'Italia per voi... è un cosmopolitismo. Francamente sono un po' colto di sorpresa. C'è qualcuno che non pensa così? Secondo me solo l'albero con i radici profondi può essere forte. E' chiaro che la Russia senza patriotismo sarà un'appendice di materie prime dell'occidentale. Quello è quasi successo. Se ABAK e Asso si sentono cosmopoliti non ho niente in contrario finché non siano i miei concittadini. Con l'Europa non succederà niente male. Ma la Russia è l'altra cosa. Mica per niente Putin spesso citta l'imperatore russo Alessandro III che la Russia ha solo due alleati che sono il suo esercito e la flotta. La storia l'ha già mostrato veracità della affermazione. La nostra indipendenza e sovranità sono pagati molto bene con la sangue di soldati russi. Respingendo da quello cercate a capire i fonti del patriottismo russo. Io rispetto tanto il patriottismo di altri ai paesi suoi e alla sua cultura. Mai dico che i russi sono migliori - non è così. Esistono solo le persone buone o cattive ma mai interi nazioni. Come ha detto Gringox il nazionalismo (ma io preferisco la parola patriottismo perchè il nazionalismo suona molto simile come nazismo e alcuni possono capirlo sbagliatamente) dev essere sano con rispetto ai altri.


Io preferivo la Russia quando era URSS e parlava di cosmopolitismo e unione dei popoli. Cerco di prendere sempre il meglio dagli altri popoli. Rileggete l'inno dell'Unione Sovietica, penso il più bello mai scritto.
 
Citazione:
La frase "cittadino del mondo" è di una banalità assoluta; da una parte è ovvio che l'essere umano fa parte di questo mondo, che è di tutti gli uomini che lo abitano...; dall'altra è un approccio psicologico - purtroppo comune nei Paesi occidentali - conseguenza di un mondo che cambia rapidamente ed avvicina le persone del mondo, soprattutto grazie alla tecnologia, eliminando le frontiere "fisiche". Ciò porta molti ad anteporre il cosmopolitanismo all'aspetto nazionale ; e ciò avviene o per mancanza di un'educazione adeguata, scolastica e istituzionale, che insegni un giusto valore patriottico (e a questo proposito ecco l'importanza delle feste nazionali per tenere vivo il ricordo della propria storia), o per una formazione culturale "sinistrorsa" italica che da sempre si batte per la "distruzione" del concetto di Patria; o per "qualunquismo" che corrisponde al menefreghismo rispetto a questi argomenti

Ma la Russia una volta non era di sinistra e per l’unione dei popoli? Era figa proprio per questo motivo. Senza contare che grazie alla sola esistenza dell’URSS i lavoratori occidentali hanno guadagnato qualche diritto in più. Se fossi di destra supporterei gli USA, scusa… almeno hanno l’economia dalla loro parte.
Cmq per la storia del sentirsi cittadina UE, a parte che lo sono proprio come lo siamo tutti, ma io intendevo dire che sono nata e vissuta in un’Europa, grazie a Dio, senza guerre e sempre più internazionale.  Non ricordo l’Europa divisa in due. Ho percepito questa divisione solo quando è scoppiata la guerra in Ucraina che ha messo palesemente contro Russia e Occidente. Fino a quel momento avevo sempre pensato che prima o poi anche i russi sarebbero diventati cittadini UE. Pure mio padre mi ha portato nei cimiteri di guerra e io dentro di me pensavo: “Per colpa del nazismo sono morti tanti inglesi, tedeschi, italiani, americani, tutti fratelli”. E mi sono detta che mai e poi mai avrei lasciato che l’amore di un ideale (la patria) mi portasse a giustificare l’uccisione di altri esseri umani tali e quali a noi, ma nati in maniera assolutamente casuale dall’altra parte delle barricate.
Cittadino del mondo è un altro livello a cui non ancora arrivo.
Citazione:
Già il fatto di far parte di un forum che parla di due paesi stranieri ci porta a superare il singolo concetto di patria e ci apre ad altri paesi del mondo.

Esatto, ma poi, nel mio personalissimo caso, oltre al forum ho il ragazzo straniero e mezza famiglia (parenti naturali, non quelli acquisiti per via ucraina) che vive all’estero.
Conosco, ahimè, qualche patriota italiano (forse meglio parlare di nazionalista). Sono quelli che dicono che gli slavi sono tutti ubriaconi che menano la moglie e le donne tutte ... Io a questa gente farei un bel "delete", li metterei in isolamento su un'isola tropicale con embargo e statua di Mussolini e mi riaffaccerei qualche secolo dopo per fare la conta delle malattia genetiche che ha la loro prole che da secoli figlia fra parenti.
 



 
Ultima modifica di Kashka il 13 Mag 2016, 15:03, modificato 2 volte in totale 
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Messaggio Re: Giornata Della Vittoria 
 
Secondo me l'incomprensione di fondo nasce dal fatto che Akphantom, quando parla di patria, ha in mente una patria già di per sé cosmopolita anche se al momento abb agguerrita, infatti il popolo russo è un popolo misto come quello americano.

Invece  a noi italiani (a me per lo meno) vengono in mente Mussolini con tutto il carretto di razzismo che si porta dietro o la Lega e penso che se vincessero i nazionalisti (o pseudo-patrioti) avremmo cittadini di serie A e quelli di serie B. E secondo voi, avendo un partner straniero, mi andrebbe bene una situazione del genere? Neanche a gringox andrebbe bene, ne sono sicura.

Poi, siamo onesti, quanti italiani stra-razzisti conosciamo? Io tanti. Su questo forum siamo tutti scremati in partenza perché una persona razzista qui sopra non ci entra nemmeno.
 



 
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ABAK ha scritto: [Visualizza Messaggio]
gringox ha scritto: [Visualizza Messaggio]
akphantom ha scritto: [Visualizza Messaggio]
[quote user="Kashka" post="6842126"]
Beh, io sono classe '89, dunque, vediamo gli eventi storici che ricordo:
- nasco nell'anno che crolla il muro di Berlino
- a 8 anni tolgono le frontiere
- a 11 inizio la scuola bilinguistica
- a 12 entra l'Euro...
- anno dopo anno si aggregano anche un bel po' di stati dell'est.

La mia patria è l'Europa, il concetto di patria in senso stretto è superato.[/quote]

[quote user="ABAK" post="6842127"]
Pensa che io mi considero cittadino del mondo...[/quote]

[quote user="assodipicche" post="6842131"]
infatti è giusto sentirsi così[/quote]

Non l'ho sapevo il vostro atteggiamento alla patria che dovrebbe essere l'Italia per voi... è un cosmopolitismo. Francamente sono un po' colto di sorpresa. C'è qualcuno che non pensa così? Secondo me solo l'albero con i radici profondi può essere forte. E' chiaro che la Russia senza patriotismo sarà un'appendice di materie prime dell'occidentale. Quello è quasi successo. Se ABAK e Asso si sentono cosmopoliti non ho niente in contrario finché non siano i miei concittadini. Con l'Europa non succederà niente male. Ma la Russia è l'altra cosa. Mica per niente Putin spesso citta l'imperatore russo Alessandro III che la Russia ha solo due alleati che sono il suo esercito e la flotta. La storia l'ha già mostrato veracità della affermazione. La nostra indipendenza e sovranità sono pagati molto bene con la sangue di soldati russi. Respingendo da quello cercate a capire i fonti del patriottismo russo. Io rispetto tanto il patriottismo di altri ai paesi suoi e alla sua cultura. Mai dico che i russi sono migliori - non è così. Esistono solo le persone buone o cattive ma mai interi nazioni. Come ha detto Gringox il nazionalismo (ma io preferisco la parola patriottismo perchè il nazionalismo suona molto simile come nazismo e alcuni possono capirlo sbagliatamente) dev essere sano con rispetto ai altri.



Fantom, mi dispiace che tu ti sia fatto un'idea un po' sbagliata degli Italiani, leggendo i post degli utenti citati da te qui sopra. L'Italia e gli Italiani fortunatamente non sono tutti così
Io sono tra quelli che si sente cittadino Italiano anzitutto (russofilo d'animo , ma pur sempre italiano ). Che ama la sua Italia, e che, vivendo all'estero da anni cerca sempre di rappresentarla al meglio...

Mi piacciono le tue parole, espressione squisita della tipica mentalità russa che apprezzo, condivido e amo, perché comunque rispecchiano anche il mio modo di pensare.

Quando mi daranno il passaporto con scritto "Repubblica del Mondo", beh forse allora potrò dire di essere cittadino del mondo E in questo caso sarebbe "giusto" sentirsi cittadini del mondo!

La frase "cittadino del mondo" è di una banalità assoluta; da una parte è ovvio che l'essere umano fa parte di questo mondo, che è di tutti gli uomini che lo abitano...; dall'altra è un approccio psicologico - purtroppo comune nei Paesi occidentali - conseguenza di un mondo che cambia rapidamente ed avvicina le persone del mondo, soprattutto grazie alla tecnologia, eliminando le frontiere "fisiche". Ciò porta molti ad anteporre il cosmopolitanismo all'aspetto nazionale ; e ciò avviene o per mancanza di un'educazione adeguata, scolastica e istituzionale, che insegni un giusto valore patriottico (e a questo proposito ecco l'importanza delle feste nazionali per tenere vivo il ricordo della propria storia), o per una formazione culturale "sinistrorsa" italica che da sempre si batte per la "distruzione" del concetto di Patria; o per "qualunquismo" che corrisponde al menefreghismo rispetto a questi argomenti.

Il "giusto" modo di interpretare le cose, caro Asso - se proprio ci vogliamo arrogare il diritto di dare dei giudizi di merito assoluti - è quello di mettere su un piano diverso valori che sono diversi: quello della Patria, che è uno e unico, che è la nostra e che va amata e rispettata, quella dove siamo nati, con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi usi, ecc. (nel bene e nel male); e la consapevolezza di essere al giorno d'oggi anche persone che abitano una casa comune mondiale (nel bene e nel male), che va amata, rispettato e tutelata, perché se la distruggiamo poi perdiamo pure le nostre piccole Patrie
.
Ma questa consapevolezza deve a mio parere venire dopo quella del valore della propria Patria; solo così allora si può vivere una corretta globalizzazione.
(Che poi io sono anti-globalizzatore convinto, ma ciò nonostante non ho le fette di salame sugli occhi e mi rendo conto che volente o nolente, faccio parte di un mondo cosmopolita; solo che io, per mio modo di pensare sono tra quelli che fanno da contrappeso agli altri che tirano la corda da quella parte; io la tiro dalla parte opposta. Ed è giusto e bello così,  in questo modo si spera di giungere ad un risultato bilanciato )

Infine kashka è il tipico esempio di non educazione al senso patrio, frutto della scuola italiana anzitutto (e dell'ambiente umano che frequenta la persona in giovane età). A me mio papà quando ero piccolo mi ha portato più di una volta a Redipuglia... quando oltrepassavo il Piave, lui fermava la macchina e mi faceva notare la scritta "fiume sacro alla Patria"... ecc.... il 25 aprile mi raccontava che significato aveva; così pure mi ha raccontato delle foibe...
Ma non è dunque colpa di Kashka, è ahimè il frutto dell'educazione scolastica italiana degli ultimi decenni.

E ritorno al discorso fatto da me prima nel mio post precedente: il valore della Patria va educato! Solo così si può essere "giusti" cittadini del mondo; amando anzitutto la propria Patria ed elevandola nel mondo nel rispetto e nell'uguaglianza delle altre Patrie.
E non è retorica!


Gringox


PS: Fantom, il 9 maggio io ero in viaggio per tornare a Kiev da Milano


E qui, in quanto a banalità e superficialità, hai battuto tutti      


Si, si, quando hai un lavoro e determinate scadenze e quando devi fare i conti in tasca e hai una famiglia sulle spalle (3 biglietti aerei), cerchi di trovare le situazioni migliori per risparmiare qualcosa... non sono né un milionario né un nullafacente...
Oltre al fatto che appena ho qualche possibilità (qualche ponte o giorni di ferie) di far "odorare" quella che è anche la loro Patria (l'Italia) ai miei pargoli, e far fare sentire un po' nonni i miei genitori, ci tengo a farlo!

So che hai messo le facciotte alla fine della tua affermazione, ma giusto perevitare ogni equivoco

Gringox


Bravo Abak, hai modificato il tuo post, dopo che io ti avevo già risposto...

Avevo in effetti peccato di ingenuità, mai pensando che la tua mente ardita potesse arrivare ad una conclusione simile... quando hai parlato di superficialità e banalità pensavo ti riferissi al mio PS (cioè che nella giornata del 9 maggio io ero in viaggio per rientrare in Ucraina) e infatti ti avevo risposto sul motivo del viaggio proprio in quella giornata...

Invece a quanto risulta hai considerato banale e superficiale tutta la mia argomentazione che invece era tutt'altro che improvvisata!

Senti, sapientone da strapazzo, tu che sei sempre quello che puntualizza, che precisa, che mai banalizza e che non è mai superficiale, mai qualunquista, mai generalizzatore...riprendi questo mio post e rispondi a quelle che tu ritieni superficialità!

Abak, l'arroganza e la superbia che ti caratterizzano sono veramente deprimenti. Ma chi ti credi di essere? Oltretutto pochi post precedenti ti eri (stranamente) trovato d'accordo con me, tanto da aver messo la faccina di approvazione... ed ora, dove praticamente ho ripetuto il concetto, ma ampliando l'esposizione, mi dai del banale e superficiale... bah, bah...

Oltre ad essere arrogante mi pare tu manchi di coerenza.

Gringox
 




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Kashka ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Io preferivo la Russia quando era URSS e parlava di cosmopolitismo e unione dei popoli. Cerco di prendere sempre il meglio dagli altri popoli. Rileggete l'inno dell'Unione Sovietica, penso il più bello mai scritto.


Per la informazione: in URSS di dopoguerra era la campagna contro il cosmopolitismo. Scusa, ma l'ho trovato solo in inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Rootless_cosmopolitan "...Instead of Reds and Whites, the population of the Soviet Union would be divided into patriots and cosmopolitans..." Tutti che hanno contatti (culturali o scientifici) con l'occidentale si consideravano cosmopoliti.
 



 
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akphantom ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Kashka ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Io preferivo la Russia quando era URSS e parlava di cosmopolitismo e unione dei popoli. Cerco di prendere sempre il meglio dagli altri popoli. Rileggete l'inno dell'Unione Sovietica, penso il più bello mai scritto.


Per la informazione: in URSS di dopoguerra era la campagna contro il cosmopolitismo. Scusa, ma l'ho trovato solo in inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Rootless_cosmopolitan "...Instead of Reds and Whites, the population of the Soviet Union would be divided into patriots and cosmopolitans..." Tutti che hanno contatti (culturali o scientifici) con l'occidentale si consideravano cosmopoliti.


Ma infatti Fantom... L'Urss inneggiava alla Patria sovietica, l'insieme di repubbliche anche con etnie diverse, in nome del socialismo e sotto la guida del partito comunista.
L "homo sovieticus" era anzitutto patriota dell'URSS e dopo della propria etnia.

Ne avevamo già discusso di queste cose sul forum.

E tra le varie etnie quella dominante era quella russa.
 




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akphantom ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Per la informazione: in URSS di dopoguerra era la campagna contro il cosmopolitismo. Scusa, ma l'ho trovato solo in inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Rootless_cosmopolitan "...Instead of Reds and Whites, the population of the Soviet Union would be divided into patriots and cosmopolitans..." Tutti che hanno contatti (culturali o scientifici) con l'occidentale si consideravano cosmopoliti.


Scusa ho sbagliato termine io, hai ragione. Volevo dire internazionalizzazione, non cosmopolitismo.
 



 
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gringox ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Bravo Abak, hai modificato il tuo post, dopo che io ti avevo già risposto...


Ho dovuto modificare perché non ci eri arrivato e si che era chiarissimo...

Sul resto che hai scritto, si commenta da solo... Povera Italia, si capisce benissimo perché siamo passati da Macchiavelli a Salvini...

Come vedi, quando scrivi qualcosa in cui sono d'accordo, lo sottoscrivo, se però per rafforzare il concetto lo riempi con banalità e con analisi superficiali... avresti fatto meglio ad evitare tutto quel minestrone      
 




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Kashka ha scritto: [Visualizza Messaggio]
akphantom ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Per la informazione: in URSS di dopoguerra era la campagna contro il cosmopolitismo. Scusa, ma l'ho trovato solo in inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Rootless_cosmopolitan "...Instead of Reds and Whites, the population of the Soviet Union would be divided into patriots and cosmopolitans..." Tutti che hanno contatti (culturali o scientifici) con l'occidentale si consideravano cosmopoliti.


Scusa ho sbagliato termine io, hai ragione. Volevo dire internazionalizzazione, non cosmopolitismo.


Esatto Kashka. Marxismo-Leninismo supponeva l'internazionalismo con lo slogan "Пролетарии всех стран объединяйтесь". La rivoluzione in Russia doveva creare solo il punto di partenza per la rivoluzione mondiale, ma quando aveva preso il potere Stalin esso ha receduto da quest idea procamando il socialismo nel paese unico. Tanto l'internazionalismo era un principio officiale dell'URSS. Penso che l'internazionalismo e il cosmopolitismo differirono solo perchè quest ultimo richiesta rinunciare dal Patria propria, dai radici suoi.
 



 
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Messaggio Re: Giornata Della Vittoria 
 
akphantom ha scritto: [Visualizza Messaggio]
... Penso che l'internazionalismo e il cosmopolitismo differirono solo perchè quest ultimo richiesta rinunciare dal Patria propria, dai radici suoi.


Ma non è assolutamente così. Si può essere cosmopoliti senza rinunciare alle proprie origini ed alle proprie radici, locali, regionali o nazionali che siano.
Spesso invece un'esasperazione del patriottismo o del nazionalismo porta a vedere come "nemico" tutto quello che non proviene dalla propria nazione.
 




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ABAK ha scritto: [Visualizza Messaggio]
akphantom ha scritto: [Visualizza Messaggio]
... Penso che l'internazionalismo e il cosmopolitismo differirono solo perchè quest ultimo richiesta rinunciare dal Patria propria, dai radici suoi.


Ma non è assolutamente così. Si può essere cosmopoliti senza rinunciare alle proprie origini ed alle proprie radici, locali, regionali o nazionali che siano.
Spesso invece un'esasperazione del patriottismo o del nazionalismo porta a vedere come "nemico" tutto quello che non proviene dalla propria nazione.


Io credo ci sia semplicemente un "incasinamento" dei termini. Provo a spiegare per Akphantom.

Sicuramente il nazionalismo lo possiamo intendere come una degenerazione del patriottismo, che porta ad una chiusura al mondo esterno ( politica, culturale, economica, ecc. ) o/e aggressione al mondo esterno stesso.

L'internazionalismo comunista ( o anche l' anarchico ) novecentesco prevedeva l'unione dei proletari ( o degli anarchici, vedi il russo Bakunin combattente anche da noi  ) sotto la bandiera dell'ideologia  senza tener conto delle nazionalita' inquadrandoli in una nuova patria comunista ampia ( nel caso anarchico abbattimento delle nazioni ), annullando o soffocando i nazionalismi, regionalismi storici sia politicamente che culturalmente ( in diversi casi sfociata nella russificazione, attraverso processi non troppo diversi dalla Russia zarista ). Creando pero' contemporaneamente un nuovo patriottismo-nazionalismo sovietico.

Tornando piu' in tema, la Grande Guerra Patriottica ( nome russo della Seconda Guerra Mondiale ) si inserisce totalmente in quest'ottica, proteggere la nuova patria sovietica dall'invasore nazista straniero, il quale uso' a sua volta quella guerra in chiave stessa nazionalistica-patriottica di attacco al mondo esterno nemico ( L'Urss ).

Che poi e' piu' sentita ma ideologicamente per cio' che e' stata e come viene presentata alla gente non e' diversa dalla Guerra Patriottica ( stavolta zarista ) contro Napoleone.

Guerre di difesa/protezione nazional-patriottiche da un lato contrapposte a guerre di attacco/espansione nazional-patriottiche. Del resto anche Napoleone sotto certi aspetti la metteva su quel punto di "esportare" le idee rivoluzionarie nei paesi assolutisti e "liberarne" i cittadini (alidla' delle reali motivazioni geopolitiche ). Contro la difesa della patria/monarcha/tradizione russa zarista.


Essere Cosmopoliti non significa necessariamente rinunciare o non amare la propria terra, nazione o regione, significa solo essere permeabili al mondo esterno, accettare e condividere aspetti altrui, a volte fondendoli con i propri, creando anche qualcosa di nuovo.
Non si puo' certo dire che gli Scipioni non fossero dei buoni e fedeli Romani e che non sis siano battuti per Roma ad esempio.

Diverso e' l'essere Esterofili, cosa che pure in Italia accade dove a volte si denigra sempre e comunque il bel paese pensando erroneamente che gli altri funzionino meglio o siano meglio sempre e comunque. Una sopravvlutazione di tutto cio' che viene da fuori.
 




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ABAK ha scritto: [Visualizza Messaggio]
gringox ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Bravo Abak, hai modificato il tuo post, dopo che io ti avevo già risposto...


Ho dovuto modificare perché non ci eri arrivato e si che era chiarissimo...

Sul resto che hai scritto, si commenta da solo... Povera Italia, si capisce benissimo perché siamo passati da Macchiavelli a Salvini...

Come vedi, quando scrivi qualcosa in cui sono d'accordo, lo sottoscrivo, se però per rafforzare il concetto lo riempi con banalità e con analisi superficiali... avresti fatto meglio ad evitare tutto quel minestrone      



Leggo ora questa risposta e sono ancora più irritato.

Dal "basso" della mia superficialità, non meritando - a quanto vedo - nemmeno la risposta che avevo chiesto, alla mia esposizione; anzi ricevendo un banalissimo "si commenta da solo" (cosa si commenterebbe da solo? bah, bah, bah...), ritengo non più gestibile un rapporto diretto con te che invece sei "al di sopra", il maestro e dunque non equiparabile al mio livello.

In compenso però ti avviso che d'ora in avanti le tue canoniche frasette che portano con sé un livello di irritamento elevatissimo, rivolte a me o ad altri forumisti che esprimono pareri (qualunque essi siano) in un tono normale, e che dunque meriterebbero risposte sensate, frasette e faccine annesse dunque del tipo: "...preferisco non commentare ","...si commenta da solo ", "in quanto a banalità e superficialità hai battuto tutti.. .", e via dicendo (nel forum è pieno di questi tuoi interventi); potranno subire censura.

Per rispondere infine alla pseudo-conclusione della "povera Italia", la cui triste condizione sarebbe tale anche a causa di scritti come il mio post, che tra l'altro è tutto fuor che anti-italiano, (tu dici: "si capisce benissimo perché siamo passati da Macchiavelli a Salvini..."; ma si capisce che cosa? Boh?); concludo dicendoti che non ho certo bisogno dei tuoi commenti di approvazione, solidarietà o consenso,  per esprimere la mia italianità (che non è certo povera di contenuti) di fiero Italiano all'estero che nei fatti rappresenta la "bella Italia".

Buon fine settimana.


Gringox
 




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