[quote:c2f2a1539d="Coriolano della Floresta"]Bene bene. A questo punto il motto potrebbe essere: Una Inna per tutti!
e vi assicuro che saremmo felici.
Per rispondere sia a Eyes sia a Luca preciso un pò di cose.
I Beati Paoli sono allo stesso tempo una realtà storica, una tradizione popolare siciliana, una pagina di letteratura italiana.
I Beati Paoli furono una setta molto attiva a Palermo durante l'Ancien Regime e abbiamo tracce certe di loro fino all'ultimo scorcio del XVIII secolo. La loro origine risalirebbe al medioevo e precisamente alla setta dei vendicosi fondata nel XIII secolo dal Adinolfo da Ponte Corvo. Si tratterebbe di un gruppo di giustizieri che si ribellava alle angherie prodotte dal sistema politico e giuridico feudale. Una difesa per gli umili e le vittime. Operavano in segreto e coperti dall'anonimato e si muovevano nei sotterranei della capitale siciliana. Attraverso i cunicoli potevano raggiungere qualsiasi luogo della città ed entrare e svanire in ogni momento ovunque. Parte dei loro covi e delle loro gallerie sono note e visitabili dai turisti. Quanto storicamente si siano mantenuti fedeli al loro ideale iniziale non è dato saperlo. E' probabile che abbiano condotto anche azioni per interessi personali. Una ricostruzione storica interessante la potrete trovare nel volume di Franceso Renda "I Beati Paoli" edito da Sellerio.
La tradizione li vuole comunque degli eroi a cui il pensiero siciliano spesso ritorna con nostalgia e orgoglio. Molte leggende esistono su questa setta, i suo nascondigli e le sue azioni.
La letteratura li ha consacrati all'immortalità con il romanzo omonimo di Luigi Natoli "I Beati Paoli" e il seguito "Coriolano della Floresta", editi da S.F. Flaccovio con prefazione di Umberto Eco.. Due bellissime espressioni, un pò tardive, di romanzo storico-popolare. Narrano le vicende della setta e del loro, immaginario, capo, il Cavaliere Coriolano della Floresta. Coriolano era un aristocratico, dotato di un animo e qualità sovraumane che, nella Palermo del XVII scolo, si oppone alle violenze del Duca della Motta, Don Raimondo Albamonte e ne difende le vittime. La storia è molto lunga e non si può riassumere in breve ma vi suggerisco di leggere i romanzi.
Riguardo chi considero oggi le vittime lasciatemi rispondere in seguito. Sarebbe troppo lungo. Adesso devo lasciarvi per un pò.
Ciao[/quote:c2f2a1539d]
heheheh. Benvenuto al leggendario coriolano.
Ben ritrovato.
Finalmente hai svelato l'origine della tua identita', heheheheh. Mi aveva sempre fatto abbastanza ridere quel tuo nomignolo cosi' particolare (dall'altra parte).
gringox