https://www.russia-italia.com/viewtopic.php?f=14&t=22665&p=6855575#p6855575 ----------------------------------- n4italia 20 Novembre 2019, 11:06 Re: I Nostri Loghi Tornano A Percorrere La Russia:Adalberto Buzzin Li Porterà In Kamchatka,la Terra Del Ghiaccio E Del Fuoco ----------------------------------- Un testo redatto con Adalberto per presentare il suo prossimo viaggio: ... il freddo mi chiama, devo ritornare in estremo oriente (Siberia). Perché proprio l'estremo oriente russo? Perché, a parte la bellezza della natura, c'è sempre una novità ogni giorno che, forse, in altri Paesi non trovi…, basta un “Buràn” (tempesta di neve) per farti stare chiuso in una piccola isba, anche per 24 ore, una sosta in un piccolo villaggio può diventare una eterna amicizia con un siberiano, che apre la porta di casa sua per farti riposare e darti consigli, una sosta, tecnica, con la polizia può trasformarsi in una festa, chiedere una informazione può diventare una sinergia per passare la serata insieme: questa è la grande ospitalità russa! …il sole? forse il sole non scalda mai, ma la Siberia ti riempie il cuore di emozioni che porterai sempre con te, proprio lassù, dove il sole non scalda mai… Questa volta il viaggio si snoderà con un volo aereo da Mosca a Petropavlovsk, Kamchatka, la terra del fuoco e del ghiaccio. Lunga 1000 km, è una delle terre più belle della Russia. 200 vulcani, acque cristalline, natura incontaminata, cervi e lupi osserveranno il mio passaggio, avrò bisogno di un 4x4 per visitare la natura superba e inospitale, dovrò trovare una persona del posto. La natura non perdona: aggiungendo il freddo e il ghiaccio del mese di gennaio, il mix sarà micidiale, ma nello stesso tempo interessante ed emozionante ... vedremo ... Fatta la Kamchatka, un volo mi porterà a Vladivostok (Signore dell'est)., Dopo 2 giorni di riposo, durante i quali potrò rivedere amici di vecchia data (1999), che mi hanno aiutato nel mio primo viaggio siberiano con delle Renault Kangoo (partito da Gorizia e arrivato dopo 45 giorni a Vladivostok in pieno inverno, esperienza indimenticabile), prenderò un treno che in 45 ore mi porterà a Tynda (importante snodo della BAM), dove la stazione è il punto di maggior interesse..., poi spero di trovare un passaggio per il villaggio di Zarya dove vivo gli Evenki, pastori nomadi) e Nerjungri ( dove si trova una delle più grandi miniere del mondo a cielo aperto, sarà una visita molto interessante. Nel resto della cittadina, 75000 abitanti, troverò tanti palazzoni degli anni ’30, da qui c'è la strada o meglio la pista, che mi porterà a Yakutsk dopo 850 km. di freddo, ghiaccio e giornate cortissime, quindi dovrò concentrare tutto nelle 5 ore di luce ( foto e video) ma…, il MUST del viaggio sarà quando prenderò una deviazione per il fiume Lena, completamente ghiacciato, da studiare a tavolino sul posto quando tagliare la pista per raggiungere il fiume e poi correre per qualche giorno, solo con la luce - altrimenti diventa rischioso – sulla superficie ghiacciata fiume, dove – dicono - ci sono villaggi completamente abbandonati ma vivi: si tratta di pastori, di avventurieri, di nomadi, sarà bello ascoltare le loro storie, vivono vicino alle sponde. Non sarà facile trovarli, ma di giorno si vedranno in lontananza i fumi della pechka (stufa), quindi qualcuno ci sarà, comunque questo è da vedere sul posto. La Siberia offre mille sfumature, storie e leggende, ma bisogna, assolutamente confidare in lei, quello che studio a tavolino potrebbe essere stravolto lunga la strada, è già capitato, perché basta un piccolo problema e a -45° / -50° non si scherza, si deve viaggiare con la massima calma e sicurezza e “ascoltare” la Siberia: sarà lei a guidarti: non è uno scapigliato romanticismo, è la cruda legge siberiana per chi vuole affrontarla con rispetto nel mese più freddo… I km da fare sul fiume Lena saranno circa 250/300 inutile dire che sarò isolato, cellulari e altre diavolerie elettroniche saranno un pallido ricordo, dovrò solo pensare a tenere al caldo le varie batterie delle macchine fotografiche e della GO PRO, il resto verrà da solo. Questo tratto necessiterà di 2 o 3 giorni se va bene…, 4 o 5…se va male. Una UAZ 452 sarà la nostra compagna di viaggio, non comoda, non elettronica, ma robusta e sicura. Il mio compagno di viaggio è Andrej, amico di mille avventure siberiane. Sul fiume ghiacciato ci potranno essere momenti nei quali potremo correre bene e momenti che potremo tenere una media di 40/50 km all'ora, bisogna fare molta attenzione agli spuntoni di ghiaccio o di certi fuori pista non convenzionali, per questo motivo sulla cartina dettagliata i 50 km potranno diventare 80/90, causa deviazioni, soprattutto per non sollecitare troppo il mezzo, la nostra ancora di salvezza…, in poche parole non si può sbagliare, non passa nessuno, si deve confidare nel proprio buon senso e nella natura. Durante la corsa sul Lena dovremo essere autosufficienti di cibo, acqua, carburante. Arrivati a Jakustsk, senz'altro saremo sui -50°. La capitale della Yakutzia, 10 volte l'Italia con un milione di abitanti, la città più fredda della terra, la maggior parte degli edifici poggiano sui piloni che affondano nel permafrost, il ghiaccio perenne: qualche giorno di riposo e poi via verso Mosca, aereo, dalla capitale dovremo raggiungere la Ciuvascia, (forze e soldi permettendo…), nella regione del Volga, dove dovremmo incontrare i Ciuvasci, popolazione stanziata nelle regioni di Samara e Kazan (Russia Orientale): di antica origine, probabilmente discendenti da genti turco-tatare meticciate con genti di stirpe ugro-finnica, un tempo allevatori e cacciatori nomadi, dalle tradizioni secolari, la loro capitale è Čeboksary , adagiata sul fiume VOLGA. Questo è il viaggio che intendo fare, logicamente ci potranno essere dei cambiamenti da fare lungo il percorso - non facile - ma spero che Madre Russia, con la sua disponibilità e ospitalità ci sappia aiutare soprattutto nei momenti del grande freddo, dove ogni movimento è un problema per la tenuta fisica e la respirazione, che deve essere costante, lenta e avvenire sempre dal naso, ma sempre con calma estrema, calma com'è la Siberia: o la ami o la odi…, io la amo!... Kak doroga? Xorosho!