Da Mosca La Voce della Russia!

Favole russe del XVIII secolo

Quando la Russia parlava il linguaggio della fiaba.

Un programma di Aurelio Montingelli e Anna Gromova per scoprire nel passato le profetiche allusioni del presente.

Con irriverenza e fedelta’.


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Jakov Kniazhnin (1740—1791)



Molto probabilmente ebbe la fortuna dalla sua parte. Durante il servizio militare riusci’ a distrarre dalla cassa del reggimento 6000 rubli, ma fu perdonato dall’imperatrice Caterina che aveva avuto modo di apprezzare la sua vis poetica.

Parlava correntemente il francese, il tedesco e l’italiano e le male lingue sussuravano che sapesse copiare da tutte e tre.

Le sue commedie avevano un successo travolgente e le sue battute facevano il giro dei salotti.

Compose una tragedia rivoluzionaria contro la monarchia proprio mentre in Francia cadeva la Bastiglia, ma la ritiro’ in tempo dal cartellone del Teatro imperiale.

Pubblicata postmortem su raccomandazione dell’Accademia delle scienze fu subito dopo sequestrata.

La prima edizione ufficiale risale al 1871, ma espunta di quattro versi contro l’autocrazia.

Bisogno’ attendere il tragico 1937 del regime staliniano per una edizione accademica e integrale della tragedia “Vadim di Novgorod”.

Le sue favole rispecchiano i tanti vizietti di una societa’ che in pochi decenni era uscita dal medioevo per affacciarsi all’epoca moderna.



Jakov Kniazhnin. Un buon consiglio (1787)



Quando il figlio del buon vino

Ossia di un oste un po’ bovino

Alla sua morte ricco si trovo’

Non si sa come ma nobile divento’.





Principe illustre

O conte di contea lacustre

Dal portafoglio a mantice

E di servi un vortice.





Aveva per sempre dimenticato

Di essere stato fra le botti allevato

E andava sempre altezzoso

E con le dame speranzoso.





E dal buon senso dispensato

Raccontava dell’antico suo casato.

L’antica sua passione lo tradiva

E dal vino riscaldato veniva

Troppo lontano trasportato

Nobilmente avvinazzato.



Una sera della ragione perse il lume

E come era suo costume

Si mise ad imprecare

E pure bestemmiare.



Al che un nobile signore

Volle fargli un gran favore



Gli raccomando’ di annacquare il suo discorso

Come il padre faceva senza rimorso

all’acqua il vino aggiungendo

e cosi il patrimonio arricchendo.



Anche nell’immodestia ci vuole la misura

Per non diventare una caricatura.



Avete ascoltato “Favole russe del XVIII secolo”

Quando la Russia parlava con il linguaggio della fiaba


http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/55518946/76062950.html

Nella pagina linkata è disponibile il contributo audio.