Putin accusa l'Estonia


Titolo: Re: Putin accusa l'Estonia
Rapisarda ha scritto: [Visualizza Messaggio]
gringox ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Si' io' che dici in parte e' vero, soprattutto a proposito della politica di voluta emarginazione che applica l'estonia nuova rispetto alla minoranza (che poi non e' cosi' minoritaria) russa.
I russi pagano le tasse e lavorano....ma ti immagineresti un'Estonia senza russi? I russi in Estonia non sono emigratnti voluti, sono stati spediti o si sono trovati su quel territorio come altri si sono trovati in Armenia, in Uzbekistan, ecc...

L'economia e l'imprenditorialita' estone-scandinava, mah... diciamo che il supporto germanico-scandinavo fa la sua parte e ovviamente, per interesssi strategici, si dedica alla componente estone della societa'. Ma i russi apportano l'inventiva, la fantasia, il brio...tu hai mai visto un estone medio...e' di una tristezza infinita e di una monotonia totale. Si apre quando beve e si ubriaca!!!

Gringox



Nn è voluta emarginazione, la chiamerei maggiormente voluto mancato incentivo. in un suolo in cui convivano 2 popoli di cui uno partiva anche svantaggiato (quello estone vista l'occupazione) non credo sia stato un caso che gli investimenti abbiamo premiato quella popolazione a mio modo di vedere più simile e che meglio si adatta all'essere europea. E da parte loro hanno la voglia di emergere dando un forte segnale su qual'è la strada di sviluppo economico e culturale che si intende perseguire.

In fondo è quello che si strada che da qualche anno stanno provando a perseguire anche in ucraina (prima le elezioni, poi l'avvicinamento all'europa, le ritorsioni con la storia del gas di putin...) ma i tempi non sono ancora maturi.


Rapisetto ti prego non fare paragoni del cavolo. I baltici sono microscopici e facilmente gestibili...sono piccoli e semidisabitati...l'Ucraina ha 50 milioni di abitanti ed e' il secondo paese europeo per dimensioni...e di conseguenza qualsiasi sviluppo economico non deve trascendere da questa riflessione. Anche gli aiuti stranieri sono ben piu' visibili e fruttuosi nei baltici, anche per quel motivo.

Ti ripeto l'occupazione era del potere sovietico...i cittadini russi che oggi vivono li', non sono occupanti, e chi pensa ancora in quel modo sbaglia!

Gringox

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Titolo: Re: Putin accusa l'Estonia
non sono occupanti ... logico...

ma tu come ex occupato con che spirito li guarderesti?

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Titolo: Re: Putin accusa l'Estonia
Rapisarda ha scritto: [Visualizza Messaggio]
non sono occupanti ... logico...

ma tu come ex occupato con che spirito li guarderesti?


Non c'e' dubbio che psicologicamente se fossi cittadino estone non li guarderei con gran piacere, ma e' anche vero che bisogna superare questo atteggiamento, anche perche', volente o nolente, in un Paese di 1.500.000 anime, dove 500.000 non li vedo con piacere, vivrei male io oltre che farli vivere male loro!!!
Non sono immigrati di nuova generazione come quelli che arrivano da noi, sui quali si puo' essere o meno d'accordo sull'accettazione degli stessi e sull'utilita' degli stessi, a seconda delle visioni politiche e sociali di ciascuno!

Nel caso estone (come lettone), due generazioni almeno di estoni sono abituati a convivere fianco a fianco coi russi...e allora? Le nuove generazioni dovranno assumere come un dato di fatto questa situazione e lavorare per svilupparla al meglio, e non viceversa lavorare per creare lo scontro etnico...anche perche', ti ripeto, la terra estone e' terra che e' sempre stata mista e soggetta adi invasioni di vario tipo...pensa che nel medioevo, intornno al 1000 d.C. arrivano i Vikingi dal Nord, i cui discendenti, i Principi di Rurik, fondano il Principato di Novgorod e si puo' gia' parlare di slavizzazione della regione...poi arrivano nel 1200 i crucchi...insomma...

Se vuoi rapisetto, pubblico la mia Tesi di laurea sull'Estonia, in un topic a parte...potrebbe essere interessante!!

Hhehehe...

Gringox

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Titolo: Re: Putin Accusa L'Estonia
Rapi non sono assolutamente d'accordo con te. Le 500.000 persone di cui parli Gringox, sono persone, nella maggior parte dei casi, di origini russe ma nate e vissute in Estonia/Lettonia.
Non bisogna vedere queste persone come cittadini Russi, perchè loro non sono nati in Russia.Es. La mia ragazza non è mai stata in Russia.
Infatti, come sprete, il passaporto ALIEN esiste per questo. Non sei cittadino Estone/Lettone e nemmeno cittadino Russo. Insomma, sei figlio di nessuno.
Sinceramente nella Comunità Europea i figli di nessuno non dovrebbero esserci. Cmq come dicevo prima , qualcosa si sta muovendo in questo senso ed i passaporti Alien dovrebbero essere "presto" aboliti.

Ritornando ai monumenti, non dimentichiamo che si parla di monumenti per militari caduti in guerra.
Non stiamo parlando della statua del presidente Russo.
Anche in Italia abbiamo monumenti/cimiteri di militari che hanno combattutto contro di noi.
Non ci vedo niente di male...eliminarne qualcuno se i russi all'epoca hanno esagerato...ma qualcuno in memoria di militari deceduti, potrebbe anche rimanere.


Per chiudere, lasciamo perdere questi discorsi con quelli del nostro meridione. Non c'entrano un tubo.

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Titolo: Re: Putin Accusa L'Estonia
Concordo con Cheburashka :wink:

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Titolo: Re: Putin Accusa L'Estonia
Il pomo della discordia? Una statua di bronzo. Tra lo Stato estone e i 350.000 russi restati nel territorio dopo la fine dell'occupazione sovietica nel 1991, rien ne va plus. Nel febbraio scorso le autorità hanno dichiarato di voler spostare in un cimitero militare fuori città il Milite di Bronzo, originariamente “Monumento ai Liberatori di Tallinn”, che commemora i caduti russi della Seconda Guerra Mondiale e ora situato nel centro della capitale estone. Il motivo? Per alcuni è inaccettabile che un simbolo dell’occupazione troneggi ancora in bella mostra nel cuore di Tallinn. Per altri, invece, è una semplice scelta di sicurezza interna. Sì, perché il Milite di bronzo ai piedi della città vecchia è stato spesso teatro di scontri fisici come quelli del 30 marzo scorso.

E Mosca gridò: «Così si incoraggia il nazismo»
Ma il fatto che la piccola repubblica baltica – che proprio in questi giorni festeggia il terzo anniversario della sua adesione all'Ue avvenuta il 1° maggio 2004 – viva in modo conflittuale il rapporto col passato dell'occupazione sovietica, non lo dicono solo le incandescenti polemiche sul Milite di Bronzo. A marzo il Parlamento ha adottato un nuovo provvedimento volto ad assimilare la minoranza russa che rappresenta il 20% della popolazione: con una modifica alla Legge sul Linguaggio sarà più facile licenziare i lavoratori privi di un sufficiente livello di estone. Intanto il Cremlino non sta a guardare. E, a causa della statua della discordia, parla, col vice primo ministro Sergei Ivanov, di «vandalismo di Stato», chiede ai cittadini russi di boicottare il made in Estonia, minaccia tagli ai rifornimenti di energia e arriva fino ad accusare Tallinn di «incoraggiare il nazismo». Persino la leader mondiale di Amnesty International, Irene Kahn, sceglie di esporsi pubblicamente criticando una politica, quella del Governo estone, che giudica «repressiva e punitiva».

I politici: «Per noi la Seconda Guerra Mondiale è finita nel 1991»
E non è tutto. L'internazionalizzazione della questione russa in Estonia arriva anche al Parlamento Europeo dove, il 14 marzo, l’eurodeputato comunista Marco Rizzo promuove un’interrogazione parlamentare chiedendo alla Commissione di intervenire sulla questione del monumento. Pochi giorni dopo è il turno della vicina Lettonia, anch'essa dotata di un'imponente minoranza russa. Riga prende le distanze dichiarando di non avere alcuna intenzione di seguire la linea dura degli estoni. Il Paese, quindi, sembra più che mai isolato.

Isolato e diviso. Kalle Laanet, Ministro dell’Interno fino alle elezioni del marzo 2007, mal accetta le critiche internazionali: «Noi rispettiamo Amnesty. Ma stavolta il Governo ha fatto molto per l’integrazione dei “non estoni”: corsi ed esami gratuiti, milioni di euro investiti nell’insegnamento della lingua, una riforma del sistema scolastico che entrerà in vigore nel settembre di quest’anno. Ma dall’altra parte non c'è buona volontà». E poi giù a spiegare la posizione, di molti qui, sul Milite di Bronzo: «Per noi la Seconda Guerra Mondiale è cominciata con l’occupazione sovietica del 1940 ed è finita con l’indipendenza del 1991. Per mezzo secolo non c’è stata libertà: solo una successione di regimi totalitari. E se quel monumento assume diversi significati per la nostra gente, purtroppo viene anche usato dagli estremisti per le loro dimostrazioni sciovinistiche». Come dire: pensando alla sicurezza, è giusto che venga rimosso.

Un parere, il suo, non condiviso da Ludmilla Matrossova Zobina, presidentessa della Union of Slavic Educational and Charity Organizations, associazione tra le più importanti in Estonia. «Ogni volta che lo vedo mi emoziono. Sia chiaro: sono di origine russa e questo non posso né voglio cancellarlo, ma mi sento anche estone. È così difficile da accettare? Purtroppo la politica non aiuta: le discriminazioni partono proprio da lì, dal livello più alto della società, quello che più dovrebbe sforzarsi di cambiare le cose».

Ma la radicalizzazione delle posizioni tra estoni e russi si sfuma quando a parlare sono i giovani. Jelena, 21 anni, nonostante le origini russe, dice: «Se vogliono spostare il monumento lo facciano e basta. Capisco i loro problemi ed il loro punto di vista, non sarebbe poi così strano». Esattamente il contrario di quanto sostiene Tina, giovane estone che vive proprio davanti al “simbolo della discordia” ed è più vicina alle posizioni “russe”: «Non capisco perché dovrebbero spostarlo: è sempre stato lì ed i problemi veri sono cominciati solo quando il Governo ha deciso di rimuoverlo. Perché creare preoccupazioni che potrebbero non esistere?». Intanto per il 9 maggio è attesa una manifestazione di russi dalla città vecchia al monumento. Ma per quella data il Milite potrebbe già esser stato congedato.

Fonte: La Stampa

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