Non ha "bisogno di rivoluzioni" la Russia descritta oggi da Vladimir Putin nel discorso annuale alle Camere. Un Paese secondo il presidente russo dove "i media sono più liberi", con le prossime legislative di fine anno "l'opposizione avrà più rappresentanza" e il sistema di governo con ampie deleghe alle regioni è "sempre più vicino alla gente".
Il leader del Cremlino ha denunciato un crescente " finanziamento estero" diretto a "interferire nei nostri affari interni". Il tutto a poche settimane dalle dichiarazioni dell'oligarca in esilio Boris Berezovsky sulla necessità di spodestare gli attuali vertici russi, anche con la violenza, e dopo le azioni di protesta dell'opposizione tenutesi a Mosca e San Pietroburgo.
"Una moratoria del trattato sulle armi convenzionali in Europa"
Il presidente russo Vladimir Putin minaccia il ritiro dal trattato Cfe se la Nato non riduce gli armamenti in Europa. "E' ora che anche i nostri partner contribuiscano, non a parole, ma con i fatti alla riduzione degli armamenti almeno in Europa", ha detto il leader del Cremlino parlando alle Camere riunite del parlamento russo. Putin ha evocato una moratoria sull'adempimento del Trattato sulle Armi Convenzionali in Europa (CFE), firmato nel 1990.
"Propongo di discutere questo problema al Consiglio Nato-Russia e, in caso non si vedano progressi in questa direzione, penso si debba considerare la possibilità di sospendere i nostri obblighi nell'ambito del Cfe".
"La Russia è tra le prime dieci economie mondiali"
La Russia ha superato la fase di declino nella produzione economica ed è entrata "fra le prime 10 economie mondiali", ha detto il leader del Cremlino Vladimir Putin nel suo messaggio annuale alle Camere, aperto con un tributo al suo predecessore, Boris Eltsin, del quale ieri si sono tenuti i funerali.
Parlando davanti al Parlamento riunito, Putin ha sottolineato che la "Russia ora non solo ha completamente superato un lungo periodo declino della produzione, ma è diventata una delle delle prime dieci economie mondiali".
"Aste Yukos per finanziare la costruzione di case"
Parte dei proventi derivati dalla messa all'asta degli asset Yukos potrebbe essere utilizzato per "migliorare" le condizioni abitative dei cittadini russi che si trovano "in maggiore difficolta'" ha detto il presidente Vladimir Putin. Il 'sociale' in Russia secondo Putin potrebbe in questo modo fruire della vendita delle attività della compagnia petrolifera in bancarotta, vendute a lotti nell'ultimo mese e mezzo e in parte comprate anche dalle compagnie italiane Eni ed Enel.
Un Putin particolarmente attento al welfare e alla necessità di rassicurare la popolazione sul futuro 'sociale'. Il presidente ha sottolineato che "servono nuove risorse per finanziare le costruzioni di abitazioni" e un programma per lo sviluppo delle ferrovie e della mobilità area, delle strade e dei porti. Quanto alle pensioni - punto sensibile per chi guarda ancora al passato con rimpianto - il presidente non perde l'occasione per esprimere il suo parere: "non c'è bisogno di alzare l'età pensionabile". E l'aumento delle pensioni chiesto dal presidente è del 65% entro il 2009.
"Questo è il mio ultimo discorso alla nazione"
"Questo è il mio ultimo discorso alla nazione, in futuro spetterà ad un altro presidente": ha dichiarato il presidente russo.
Pur tracciando un bilancio del lavoro fatto e di quello che resta ancora da fare, Putin ha detto però di non voler fare "testamenti politici precoci". Nelle presidenziali del marzo 2008 la ricandidatura di Putin per la terza volta consecutiva è vietata dalla costituzione.
fonte: Rainews24
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