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Concerto Dmitri Alexeev
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Messaggio Concerto Dmitri Alexeev 
 
Martedì 30 ottobre, ore 20.30, Sala Verdi del Conservatorio

Dmitri Alexeev pianoforte

Schumann – Blumenstück in re bemolle maggiore op. 19
– Kreisleriana op. 16
Prokof’ev – Quattro pezzi op. 32
Chopin – Rondò in do maggiore op. 1
- Mazurka in mi minore op. 17 n. 2
-  Mazurka in fa minore op. 7 n. 3
- Mazurka in la bemolle maggiore op. 50 n. 2
- Mazurka in do diesis minore op. 63 n. 3
– Notturno in la bemolle maggiore op. 32 n. 2
- Polacca in la bemolle maggiore op. 53 “Polonaise héroïque”


La serie dei recital di pianoforte inseriti in stagione apre con un magnifico esponente della scuola russa, con il moscovita di nascita e di studi Dmitri Alexeev, che ha stupito il mondo intero con il suo debutto da bambino prodigio e con una straordinaria serie di vittorie in concorsi internazionali: Marguerite Long di Parigi (1969), George Enescu di Bucarest (1970), Čajkovskij di Mosca (1974), Leeds (1975). Da allora la sua carriera è stata un crescendo che lo ha portato nei massimi centri mondiali, da solo o assieme ai migliori direttori d’orchestra. Nel pieno della sua maturazione d’interprete oltre che di virtuoso, debutta al Quartetto con il repertorio che gli è più congeniale, il grande romanticismo di Schumann e Chopin, l’innovativo pianismo del suo connazionale Prokof’ev.

Dmitri Alexeev debutta al Quartetto
con un recital che fin dal programma
evidenzia la sua raffinatezza
di Piero Rattalino per Il Giornale del Quartetto
La storia del concertismo ci dimostra in modo chiarissimo che certi pianisti divennero star internazionali tra i diciotto e i venticinque anni, altri verso i quarant’anni, altri verso i sessanta o addirittura oltre. Anche senza andar troppo indietro nel tempo basta citare Wilhelm Kempff, Nikita Magaloff, Shura Cherkassky, Jorge Bolet, che avevano sì avuto da sempre una carriera internazionale, che per molti anni erano stati considerati ottimi professionisti - e anche poeti autentici -ma non star, e che tra i sessanta e i settant’anni si trovarono sorprendentemente con le loro quotazioni in forte cabrata. Anche Claudio Arrau, la cui fama è addirittura ancora in ascesa a sedici anni dalla morte, fino ai sessant’anni non era considerato come un “pari grado” del suo coetaneo Horowitz. Eppure i dischi ci dicono che ben prima dei sessant’anni Arrau era artisticamente un top.
Il russo Dmitri Alexeev, nato nel 1947, è della stessa generazione dei Pollini, delle Argerich, dei Barenboim, dei Lupu, dei Perahia, inizia negli anni Sessanta una carriera internazionale proseguita senza arresti e senza crisi, e ricca di successi. Ma solo negli ultimi anni la sua fama è salita, solo negli ultimi anni la sua testa si è affacciata oltre le nuvole, in vista dell’empireo in cui i cinque artisti prima nominati si aggirano fin dagli inizi della loro carriera. Dmitri Alexeev è un “prodotto” di scuola russa ed eccelle nel repertorio tradizionale dei russi, nel repertorio che comincia con Chopin ed arriva fino a Shostakovic. Però, e questo ce lo dice molto bene il suo programma, non progetta il tipico, tradizionale  recital con tre pezzi da novanta, con, tanto per dire, una sonata di Chopin, un polittico di Schumann e una sonata di Prokofiev. In Alexeev, in altre parole, permangono caratteristiche di gusto che si richiamano a Horowitz e ad un concertismo meno severamente (e anche meno arcignamente) culturale di quello che prevalse nell’ultimo quarantennio del secolo scorso.
Il piatto forte è Kreisleriana, ed è preceduto da un delicato bouquet di nove fiorellini profumati. Quattro piccoli gioielli di Prokofiev, due antichi (Minuetto e Gavotta) e due moderni (Danza e Valzer), vengono offerti come apertura della seconda parte. Un programma di recital non è mai un assemblaggio di pezzi: è una creazione. E nel programma di Alexeev noi riscopriamo una sapienza antica. Antica. O forse moderna, no, post-moderna. Perché nel concertismo pianistico scorgiamo vari di segni di una fase, una fase-Duemila, un po’ diversa dalla fase-Novecento che ci siamo lasciati alle spalle.


Nato a Mosca nel 1947, Dmitri Alexeev ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di cinque anni. Si è poi trasferito alla Scuola Musicale Centrale di Mosca e successivamente al Conservatorio di Mosca dove ha studiato con Dmitri Bashkirov. Ancora studente è stato premiato in concorsi internazionali quali Marguerite Long di Parigi (1969), George Enescu di Bucarest (1970) e Čajkovskij di Mosca (1974). Nel 1975 ha vinto il primo premio all’unanimità al Concorso Internazionale di Leeds. Da allora è stato protagonista di tournée in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone, Australia e a Hong Kong, ospite di istituzioni musicali di primo piano (Musikverein di Vienna, Carnegie Hall a New York, Barbican Center di Londra) e dei maggiori festival (Edimburgo, Aldeburgh, Praga, Maggio Musicale di Firenze, Ravinia, Berlino e Bordeaux). Ospite regolare dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, si è esibito con orchestre quali Berliner Philharmoniker, Chicago Symphony, Philadelfia Orchestra, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, Orchestra RAI di Torino, Royal Concertgebouw di Amsterdam, tutte le orchestre londinesi, Orchestre de Paris, Israel Philharmonic, Orchestra Sinfonica di Singapore e Bayerischer Rundfunk in collaborazione con direttori quali Ashkenazy, Boulez, Bychkov, Dorati, Gergiev, Giulini, Jansons, Muti, Pappano, Rozhdestvensky, Salonen, Temirkanov e Tilson Thomas. In ambito cameristico collabora con artisti di primo piano quali Mstislav Rostropovich, Lynn Harrell, Truls Mørk, Yuri Bashmet, Joshua Bell e Barbara Hendricks. Tra gli impegni recenti ricordiamo l’esecuzione in prima mondiale del Concerto per pianoforte di Penderecki al Festival di Pechino con la Filarmonica Cinese e concerti e recital in Gran Bretagna, a Vienna, Parigi, Roma, Singapore e Lille. Le numerose registrazioni di Alexeev comprendono i concerti per pianoforte di Schumann, Grieg, Rachmaninov, Prokof’ev, Šostakovič, Scriabin e opere di Brahms, Schumann, Chopin e Liszt. La registrazione dell’integrale dei Preludi di Rachmaninov ha meritato il Premio Edison nei Paesi Bassi.
È per la prima volta ospite della nostra Società.

Biglietti: Euro 20
in vendita dai sei giorni precedenti il concerto presso:
-          Società del Quartetto, via Durini 24, Milano, lunedì – venerdì 13.30-17.30
-          Call center, tel. 199 112 112, lunedì – venerdì 8-20, sabato 8-15 (con carta di credito)
-          Siti internet: www.quartettomilano.it  e www.charta.it  (con carta di credito o bancomat)
e sul posto, da mezz’ora prima del concerto, secondo disponibilità

Euro 5 per studenti e giovani entro 26 anni
Altre riduzioni per gruppi e convenzioni speciali

 
Informazioni:
Società del Quartetto di Milano, via Durini 24 – 20122 Milano
tel. 02.795.393, 02.7600.5500, fax 02.7601.4281
www.quartettomilano.it
e-mail:
Nicoletta Geron

Tel. 0039 02 76005500
Cell. 0039 346 8419107
 




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