Grigorij Efimovič Novy, più noto come Rasputin ; nato in uno sperduto paesino della Siberia (nella provincia di Tobol'sk , vicino agli Urali ) , la data di nascita non e' tuttora certa ma sa si presume sia nel 1869 , mori' a San Pietroburgo il 17 dicembre 1916 , fu un mistico russo, che ebbe una misteriosa influenza su parte della famiglia reale appartenente alla dinastia dei Romanov .
Dopo lunghi peregrinaggi nel 1905 approdò alla corte dello zar Nicola II di Russia , accompagnato dalla fama dei suoi poteri sciamanici . Fu proprio grazie alla sua reputazione di guaritore che fu chiamato da persone vicine alla famiglia imperiale nella speranza che potesse essere un rimedio per contenere l'inguaribile emofilia di Alessio, il piccolo zarevic. Al primo incontro Rasputin riuscì ad ottenere qualche effetto sul piccolo malato, e lo zar e la zarina gli permisero di visitare sempre più spesso la loro riservatissima casa, situata nel parco di Carskoe Selo . Il suo carisma mistico esercitò sulla famiglia Romanov, ed in particolar modo sulla zarina Alessandra, una tanto forte influenza che non solo il rapporto con questa diede adito a molte congetture, ma anche le numerose segnalazioni sul suo intenso libertinaggio (con le dame dell'aristocrazia) venivano regolarmente smentite dalla coppia reale, talvolta anche con la punizione degli zelanti segnalatori . In politica si sospettò, forse non senza ragione, che avesse effetti sulle decisioni dei reali ; accusato anche di corruzione fu cacciato dalla casa della famiglia dei Romanov. Ma sfortunatamente le condizioni del piccolo Alessio andavano peggiorando e la zarina si dovette recare dal mistico Rasputin. Lui le disse che le condizioni del figlio sarebbero migliorate anche in sua assenza e quasi come "magia" cio veramente accadde. Nel 1916 una congiura di nobili, tra i quali il granduca Dmitrij Pavlovič, il principe Felix Felixovich Yusupov ed il deputato conservatore Vladimir Puriškevič, decise di assassinarlo . La sua morte fu romanzesca come la sua vita. Fu avvelenato con il cianuro durante una cena a casa dello Jusupov, ma dato che incredibilmente resisteva al potentissimo veleno, i congiurati decisero di sparargli. Nonostante fosse stato abbondantemente avvelenato e colpito al cuore, Rasputin si riebbe, raggiunse la porta e provò a fuggire, ma fu raggiunto e finito a bastonate. Il suo cadavere fu gettato nel canale Fontanka, ma riemerse due giorni dopo; sottoposto ad autopsia (la notte del 20 Dicembre, effettuata dal professor Kosorotov), ancora più incredibilmente, non vi si trovarono tracce del veleno, ciò diede luogo a dispute circa l'effettivo modo di eliminazione. Da considerare che fu riscontrata acqua nei polmoni, quindi nonostante il veleno, i colpi di pistola e le bastonate, Rasputin fu gettato nell'acqua ancora vivo, dimostrando una inaspettata e sorprendente vitalità .
La zarina Alessandra accolse con disperazione la notizia della morte de "Il nostro amico"; così, nelle sue accorate lettere inviate al fronte all’imperiale consorte, definiva Rasputin ; mentre diverse fonti narrano di un Nicola abbastanza indifferente all’accaduto. Negli ultimi mesi aveva infatti espresso preoccupazione per il ruolo sempre più ingombrante che Rasputin stava assumendo a corte .
Ben presto ci si dimenticò di quella strana figura che per anni aveva affascinato, inquietato e terrorizzato la società russa. La Russia era sull’orlo di una tragedia molto più imponente . In quell’uomo spacciato che, ferito a morte e imbottito di veleno, scappava arrancando nella neve inseguito dai suoi assassini, c’era tutta la Russia, la vecchia Russia fuori dal tempo, avvinghiata a un mondo che la storia stava spazzando via. Da li a poco infatti cio' che Rasputin aveva profetizzato " alla mia morte scorrera' molto sangue " , si sarebbe avverato con lo scoppio della rivoluzione d'ottobre .