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Messaggio Le Antiche Città Della Russia → Gus’-železnyj: Il Mistero Della Tenuta Batašev 
 
Va in onda il programma “Le antiche città della Russia”.

La Radio “La Voce della Russia” continua il ciclo di trasmissioni sulle antiche città russe, luoghi di attrazione per il turismo internazionale. Oggi andremo a visitare uno dei più remoti angoli della regione di Rjazan, cioè la cittadina di Gus’-Železnyj. A questo luogo sono legate tante oscure leggende.

 gus_zeleznij

Gus’-Železnyj sorge sull’alta riva del fiume Gus’, in mezzo ai boschi di pini.
Il terreno è ricco di minerale di ferro. Perciò nel XVIII secolo qui sorse una fonderia di ghisa.
Venne fondata dal nulla nel 1758 da un uomo d’affari di Tula Andrej Batašev,
in seguito divenne un aristocratico presso le cui proprietà lavoravano migliaia di contadini.
Si sa che era massone e che si distingueva per il temperamento crudele e sfrenato.
In generale la sua personalità è stata molto demonizzata.
In realtà Batašev era un uomo dalle doti eccezionali. A Gus’-Železnyj si trovava una delle
molte fabbriche che Andrej fondò assieme al fratello Ivan.
In complesso “l’Impero dei Batašev” era formato da 15 grandi stabilimenti siderurgici,
racconta un’impiegata del museo storico-architettonico di Rjazan, Irina Kusova:

"A cavallo tra i secoli XVIII e XIX i Batašev occupavano il terzo posto in Russia
come produttori di ferro, dopo gli Jakovlev e i Demidov.
E quindi sarebbe come minimo ingiusto considerare Andrej Batašev come un uomo ridicolo.
Egli era tra i più grandi uomini d’affari il quale è riuscito a organizzare una produzione
d’avanguardia, mandò i propri figli a studiare in Inghilterra.
Per quanto riguarda le sue qualità personali, bisogna dire che fu effettivamente
 un uomo crudele, dispotico ed anche caparbio.
Era capace di tutto: organizzare un’enorme produzione d’avanguardia o essere caparbio fino a sfiorare l’idiozia."

Batašev si fece costruire vicino alla fabbrica un’enorme residenza davvero impressionante.
Monumenti dell’epoca dei Batašev a Gus’- Železnyj sono la grande casa signorile,
l’enorme diga in pietra bianca e l’altrettanto enorme chiesa della Trinità.
La casa della tenuta risalente alla fine del XVIII secolo sembrava una
lunghissima cassapanca dotata di un portico modesto,
come se rispecchiasse il senso pratico dei Batašev.
L’edificio aveva una configurazione talmente allungata che si diceva che
un’estremità della casa faceva parte della regione di Rjazan,
mentre l’altra estremità faceva parte della regione di Vladimir.
Come se fosse stato concesso all’industriale di essere inattaccabile da parte delle autorità.
Vicino alla casa padronale furono piantati dei giardini, uno dei quali venne chiamato
“il giardino degli orrori” perché lì c’era una gogna alla quale venivano messi i colpevoli e
torturati a morte, racconta Irina Kusova:

"Del parco della residenza di Batašev si è conservato un viale di tigli che conduceva a questo giardino.
E’ stato chiamato “giardino degli orrori” perché secondo la leggenda Batašev
lì passava il tempo torturando i suoi operai.
Adesso questa tenuta aspetta solo il momento di diventare uno dei più interessanti
luoghi di attrazione turistica nella Russia Centrale."

Al margine del giardino si ergeva una casa a due piani con una torre.
In essa vivevano pavoni, cigni e diversi tipi di rari volatili.
Al secondo piano di questo padiglione c’erano diverse stanze destinate al divertimento.
Durante la sua costruzione, tutta la tenuta fu circondata da uno spesso muro di mattoni
dell’altezza di sette metri con torri e feritoie.
Un enorme cancello era sempre chiuso ermeticamente.
Sotto la casa e il giardino furono scavati numerosi installazioni sotterranee:
cantine, passaggi e persino una prigione.
A tutto questo è legata la segreta vita notturna dei sotterranei di Batašev ancora non ben chiarita.
Si sa solo che Batašev era massone e che nella sua tenuta riceveva altri membri della massoneria.
E’ possibile che nella tenuta si tenessero riunioni segrete e che ci fossero molte camere segrete.
Si diceva anche che nei sotterranei coniassero monete false e che Batašev, avendo
saputo in qualche modo che si stava preparando una retata, avesse subito dato ordine di sotterrare
l’entrata della sua zecca e alcune centinaia di operai fossero stati seppelliti vivi.
La leggenda attribuisce a Batašev anche la costruzione della chiesa della Trinità,
un’enorme edificio in pietra bianca che può contenere quasi 1500 persone!
Ancora si discute su chi sia stato l’architetto. Alcuni ricercatori suppongono che alla ideazione
del progetto avesse partecipato il famoso architetto Baženov che aveva lavorato per Batašev a Mosca.
Dice Irina Kusova:

"La chiesa non può avere alcuna relazione con Baženov perché questa è una
costruzione di epoca posteriore. Ci vollero circa 50 anni per erigerla e fu terminata a metà del XIX secolo. Indubbiamente, trattandosi di uno stile neo-gotico, è una chiesa unica nel suo genere la cui
monumentalità impressiona i visitatori. Sarebbe il degno ornamento architettonico per qualsiasi capitale."

Sperduta nelle distese della regione di Rjazan,
la città di Gus’-Železnyj non può vantare una significativa affluenza turistica.
Pochi la conoscono, ma vale la pena andarci!

Come di consueto vi diamo qualche consiglio per giungere alla meta di oggi.
Da Mosca Gus’-Železnyj dista 250 km, vi consigliamo di fare il viaggio in macchina
per godere appieno le bellezze della campagna russa.

Siamo giunti, così, al termine della nostra rubrica.

Vi aspettiamo, come sempre, fra due settimane con un nuovo itinerario turistico.

Salutandovi vi ringraziamo per la vostra cortese attenzione.

Con voi è stata Laura Venniro.


http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/72279410/92265909.html
 




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