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Sergiev Posad: La Patria Di San Sergio Di Radonezh
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Messaggio Sergiev Posad: La Patria Di San Sergio Di Radonezh 
 
Va in onda il programma “Le antiche città della Russia”.

La Radio “La Voce della Russia” continua il ciclo di trasmissioni sulle antiche città russe, luoghi di attrazione per il turismo internazionale. Oggi andremo a visitare Sergiev Posad.

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Sergiev Posad si trova a circa 70 km da Mosca. Proprio qui si trova il famoso monastero della Trinità di San Sergio. Il monastero svolge un particolare ruolo nella vita religiosa russa perché nel suo territorio oltre ad esserci un’attiva comunità monastica maschile, ci sono anche due strutture d’istruzione religiosa, il seminario e l’Accademia Teologica. Inoltre proprio in questo monastero si svolgono i concili della Chiesa Russa per eleggere il patriarca. La città si sviluppò all’inizio del XVIII secolo, quando alcuni insediamenti sorti vicino al monastero si fusero in un unico centro abitato chiamato Sergiev Posad cioè “il villaggio di San Sergio” in onore del grande santo russo, Sergio di Radonež.

Il monastero della Trinità di San Sergio si trova proprio al centro di Sergiev Posad sulle rive di un fiumiciattolo. Questo monastero maschile ortodosso fu fondato da Sergio di Radonež nel lontano 1337, quando aveva solo 20 anni. Il santo era nato nella famiglia di un ricco boiaro di Rostov e alla nascita aveva ricevuto il nome di Bartolomeo. La tradizione ci tramanda che il ragazzo non riusciva a imparare a leggere e a scrivere crucciandosene molto. Una volta, mentre passeggiava per il bosco, il ragazzo vide sotto una quercia un monaco immerso nella preghiera al quale raccontò la sua afflizione. Il monaco gli rispose che non soltanto avrebbe imparato a leggere e a scrivere, ma che sarebbe diventato grande davanti a Dio e agli uomini per le sue buone azioni. Il ragazzo crebbe, imparò magnificamente a leggere e a scrivere, ma per lui non era abbastanza. Bartolomeo, che divenuto monaco assunse il nome di Sergio, si ritirò in un bosco remoto dove fondò un eremo costruendo la sua cella e una piccola chiesa in onore della Santa Trinità (adesso sullo stesso luogo sorge la cattedrale della Trinità del monastero). Iniziò per Sergio una severa vita ascetica, fatta solo di lavoro e di preghiera. In seguito incominciarono a venire altri monaci che si costruirono le loro celle. Quando si raggiunse il numero di 12 persone l’eremo si trasformò in monastero. Sergio impose alcune regole ai monaci fra cui quella di vivere soltanto del proprio lavoro senza accettare elemosine. Iniziò a diffondersi per tutta la Russia la fama di San Sergio, egli ispirava virtù e sicurezza di sé col suo dolce eloquio, anzi come dicevano i contemporanei “col suo mite parlare”. A lui si rivolgevano sia le semplici persone del popolo che i grandi principi dei quali benediceva le imprese militari. Senza dubbio Sergio di Radonež per ogni russo è un grande santo, che incarna non soltanto il monachesimo russo, ma anche il tipo di santità russa. Ognuno può trovare nella vita di San Sergio quello che è più vicino alla propria anima, dice l’addetto stampa dell’Accademia Teologica di Mosca, Oleg Suhanov:

"Quelle difficoltà affrontate da San Sergio, sono ben comprese da ogni russo, anche dai russi dei nostri giorni. Quando il santo era ancora un ragazzo non riusciva a imparare a leggere e a scrivere. Egli pregò a lungo e il Signore gli fece la grazia di superare questa difficoltà. Il santo apparteneva ad una agiata famiglia e nonostante che essa occupasse un alto posto nella scala sociale, il santo da ragazzo pascolava il bestiame, era avvezzo alla fatica, si prendeva cura dei genitori, e solo dopo la loro morte si fece monaco. San Sergio, nonostante che con la tonsura monastica si fosse ritirato dal mondo, molto si prodigò perché la Russia acquistasse la potenza necessaria per liberarsi dal giogo tataro-mongolo. Egli aiutò i principi con i suoi consigli e con la sua autorevolezza."

Prima della famosa battaglia di Kulikovo Pole, svoltasi fra russi e tatari nel 1380, San Sergio senza esitazione benedisse l’impresa militare di Dmitrij, gran principe di Mosca. L’autore della Vita di San Sergio definì il santo con le seguenti parole: “Mite di animo, fermo nella fede e acuto nell’intelletto”. Egli non era per niente ambizioso, rifiutò categoricamente la carica di metropolita, cioè di capo della Chiesa Russa, e fece capire che non aspirava ad ottenere nessuna posizione di potere.

Sergio di Radonež morì il 25 settembre 1392 e le sue reliquie sono conservate nella cattedrale della Trinità. Durante le grandi feste religiose è possibile accedervi solo dopo aver fatto una fila di tante ore. Quindi se volete andarci è meglio scegliere i giorni feriali. La cattedrale della Trinità non soltanto riveste un’importanza religiosa, ma è anche un gioiello dell’arte figurativa. I suoi affreschi sono realizzati dagli iconografi più famosi, fra cui Andrej Rublëv, che dipinse per l’iconostasi la famosa icona della Trinità. Adesso questo capolavoro dell’arte iconografica si trova nella Galleria Tretjakov a Mosca. Nella cattedrale del monastero c’è solo una copia. Le tradizioni dei grandi iconografi saranno continuate dagli allievi dei corsi che si tengono nella scuola iconografica presso l’Accademia Teologica, racconta l’insegnante Anna Zdanovič:

"Noi prestiamo molta attenzione allo studio delle icone antiche, ci si basa soprattutto sulle opere conservate nei musei le quali vengono copiate dagli allievi. Gradualmente, a misura di come essi riescono ad assorbire il linguaggio artistico delle antiche icone, sentono dentro di sé la forza di lavorare autonomamente. L’obiettivo fondamentale del lavoro degli allievi è quello di rimanere nell’ambito della tradizione iconografica, russa e bizantina."

Il 2014 sarà il 700esimo anniversario della nascita di San Sergio di Radonež. Ci saranno solenni festeggiamenti non solo nel monastero, ma anche in tutta la Russia.

Come di consueto vi diamo qualche consiglio sul percorso da compiere per giungere alla meta di oggi. Da Mosca, dalla stazione Jaroslavskij, ogni ora partono diversi treni diretti a Sergiev Posad. Ma si può arrivare agevolmente in macchina in poco più di un’ora.

Siamo giunti, così, al termine della nostra rubrica.

Vi aspettiamo, come sempre, fra due settimane con un nuovo itinerario turistico.

Salutandovi vi ringraziamo per la vostra cortese attenzione.

Con voi è stata Laura Venniro.



http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/72279410/80376212.html

Nella pagina linkata è disponibile un contributo audio.
 




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Ultima modifica di n4italia il 15 Ottobre 2012, 14:25, modificato 1 volta in totale 
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