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Viaggiando Per La Russia → Tula
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Va in onda il programma “Viaggiando per la Russia”

Oggi, gentili ascoltatori, vi invitiamo a visitare Tula, centro di produzione delle armi nella Russia del XVIII secolo e citta’ natale del famosissimo scrittore russo Lev Tolstoj.


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Tula e’ situata a 193 km a sud di Mosca e sorge sui fiumi Tulica e Upa. La citta’ venne menzionata per la prima volta dalla Cronaca di Nikon nel 1146, ma all’epoca era solo un piccolo insediamento. Tula dovette fronteggiare varie volte, durante il XVI secolo, le incursioni dei tatari di Crimea. Per questo motivo gia’ nel 1520 il principe Vasilij III fece costruire la cittadella fortificata, cioe’ il Cremlino. Le sue mura erano lunghe piu’ di un chilometro, erano spesse circa tre metri e l’altezza superava dieci metri. A quei tempi il Cremlino era circondato da un fossato e vi si accedeva per mezzo di un ponte levatoio. Bisogna sottolineare un dato importante: il Cremlino di Tula non fu mai espugnato dal nemico.

Gia’ nel ‘500 Tula era nota in tutta la Russia per la produzione delle armi da fuoco: i fabbri di Tula erano dei veri e propri maestri e misero la loro abilita’ tecnica a disposizione dei sovrani russi. Lo stesso zar Pietro il Grande, in vista delle sue campagne sul Mar d’Azov alla fine del XVII secolo, si rivolse agli artigiani di Tula per avere una fornitura di duemila fucili l’anno. Secondo una leggenda Pietro avrebbe incaricato un fabbro di Tula, Nikita Demidov, di ripare una pistola di fabbricazione straniera. Dal momento che l’arma era irrimediabilmente rotta, Demidov costrui’ una copia perfetta e la diede allo zar. Questi non si accorse della sostituzione e prese a lodare i costruttori d’armi stranieri. Demidov rispose che anche gli artigiani di Tula era altrettanto valenti e capaci e mostro’ al sovrano il proprio marchio impresso nella pistola. Non sappiamo quale fondo di verita’ ci sia in questa storia, comunque e’ sicuro che i Demidov, grazie al favore di Pietro il Grande, da piccoli artigiani divennero dei capitani d’industria. La fortuna dei Demidov inizio’ proprio con Nikita che gia’ nel 1696 fece costruire, nei pressi di Tula una fonderia di ghisa. Nel 1702, grazie a un decreto dello zar, Nikita ebbe in dono una fonderia negli Urali. Questa fu la base della fortuna dei Demidov che, in un lasso di tempo di appena 50 anni, riuscirono diventare proprietari di 33 stabilimenti tra fonderie di ghisa e fabbriche per la produzione di ferro e di rame situate negli Urali, nella Siberia e nella Russia Centrale. Pietro il Grande ricompenso’ i suoi alacri collaboratori con l’investitura del titolo nobiliare.

Ma Tula non venne dimenticata dal grande zar riformatore e nel 1706, per sua volonta’, fu aperta una grande officina che riusciva a produrre, tra fucili e cannoni, fino a 15.000 pezzi l’anno. E nel 1712, su ordine di Pietro il Grande, sorse a Tula una fabbrica di armi che funziona tutt’oggi.

Coloro che fra voi, gentili ascoltatori, dovessero essere appassionati di storia militare non perderanno sicuramente l’occasione di visitare il museo delle armi situato nel Cremlino di Tula. Fu lo stesso Pietro il Grande a dare origine a questo museo nel 1724 quando ordino’ di riunire e conservare diversi modelli di cannoni e fucili di vecchio tipo. Attualmente il museo ospita una collezione di armi da fuoco del periodo compreso tra il XVI secolo e i nostri giorni. Ci sono sia armi russe, come quelle appartenute ai vari zar, sia armi di fabbricazione europea. Una piccola curiosita’: nel museo sono esposti dei pezzi veramente singolari, cioe’ armi della misura di pochi millimetri. Per la loro dimensione possono essere ammirate solo attraverso il microscopio ed e’ sorprendente, ma queste armi cosi’ piccole sparano davvero!

E prima di lasciare il Cremlino non dimenticate di visitare l’esposizione permanente delle armature  medievali russe, e poiche’ la mostra si tiene in una delle torri potrete senza dubbio ammirare il panorama della citta’ vecchia.

Nel 1828 nei pressi di Tula, e piu’ precisamente nella tenuta di Jasnaja Poljana, nacque Lev Tolstoj, uno degli autori piu’ apprezzati nell’universo letterario mondiale. Tolstoj visse quasi sempre a Jasnaja Poljana tranne durante il periodo di studi a Kazan’ e quando svolse il servizio militare nel Caucaso. A meta’ dell’800 lo scrittore aveva gia’ posto mano alla sua produzione artistica, ma la stagione dei grandi romanzi, come “Guerra e pace” e “Anna Karenina” entrambi scritti a Jasnaja Poljana, inizio’ dopo il suo matrimonio con Sofia Bers, avvenuto nel 1862. Negli ultimi suoi anni di vita Tolstoj visse in una continua alternanza tra momenti di profonda crisi spirituale, espressa nella creazione di racconti moraleggianti, e momenti di ritorno alla narrazione di ampio respiro. Il suo travaglio interiore lo porto’ a compiere gesti eclatanti, come la fuga da casa che fini’ tragicamente poiche lo scrittore fu trovato morto in una stazione ferroviaria il 7 novembre 1910.

Subito dopo la morte di Tolstoj la vedova dello scrittore si adopero’ per mantenere la tenuta di Jasnaja Poljana nel suo stato originario. Questo significava non solo lasciare inalterato l’arredamento della casa compresi gli oggeti di uso quotidiano, ma anche procedere ad un lavoro di catalogazione dell’immensa biblioteca personale di Tolstoj. Nel 1919 il governo sovietico emano’ un decreto con il quale elevava la tenuta a patrimonio statale di unico valore storico-culturale. La tenuta di Jasnaja Poljana fu cosi’ trasformata in un museo. Oggi si puo’ visitare sia l’edificio centrale della tenuta, di ben 32 stanze e dove viveva la famiglia dello scrittore, che le altre costruzioni limitrofe circondate da giardini e da boschi. Tutto e’ rimasto immutato nonostante il trascorrere del tempo e una passeggiata in questi luoghi vi fara’ respirare, gentili ascoltatori, l’atmosfera delle tenute nobiliari russe dell’800.

Jasnaja Poljana dista solo 14 km da Tula ed e’ semplicissimo giungervi perche’ le agenzie turistiche della citta’ provvedono dettagliatamente al trasporto e all’alloggio dei turisti nella tenuta stessa. Naturalmente sono previste delle visite guidate e agli amanti dell’equitazione viene offerta la possibilita’ di cavalcare fra i boschi adiacenti.

Tipico della citta’ di Tula e’ il prjanik, un dolce della tradizione russa che qui viene prodotto in una “gustosa” versione. Il prjanik e’ un biscotto i cui ingredienti base sono la farina di frumento e il miele, ma a Tula i prjaniki vengono preparati aggiungendo un ripieno di marmellata di bacche. Tula produce prjaniki dal 1685, pero’ la vera fama si ebbe nell’800 quando a Tula funzionavano ben 15 fabbriche di prjaniki. Gli stabilimenti attuali mantengono la ricetta tradizionale. Presso la fabbrica di prjaniki “Lakomka” i turisti possono assistere all’intero processo di produzione di questi dolci, inoltre gli edifici della stessa fabbrica ospitano un museo dove sono esposti i piu’ svariati tipi di prjaniki.

Ancora, Tula puo’ a buon diritto considerarsi la patria dei samovar, cioe’ dei bollitori d’acqua dalla particolare forma tipicamente russa. Non e’ noto a quale epoca risalgano i primi samovar, comunque non prima del ‘600 quando fu portato il te’ in Russia. Gia’ nel ‘700 a Tula era stata avviata una notevole produzione dei samovar che a meta’ dell’800 arrivava a ben 120.000 pezzi l’anno. Come saprete, gentili ascoltatori, il samovar non serviva solo alla preparazione del te’, ma ornava superbamente gli interni delle case russe essendo un vero e proprio gioiello dell’arte decorativa. Vicino all’entrata del Cremlino si trova il museo dei samovar: li’ se ne possono ammirare piu’ di trecento dalle piu’ multeplici forme e materiali.

Come di consueto vi diamo qualche consiglio sul percorso da compiere per giungere a Tula. Il viaggio dura mediamente due ore e mezzo e potrete usufruire del comodissimo treno rapido che ogni sera parte dalla stazione Kurskaja di Mosca.

Siamo giunti, cosi’, al termine della nostra rubrica.

Vi aspettiamo, come sempre, fra due settimane con un nuovo itinerario turistico.

Salutandovi vi ringraziamo per la vostra cortese attenzione.

Con voi e’ stata Laura Venniro.


http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/6948822/46990413.html

Nella pagina linkata è disponibile il contributo audio.
 




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