Sagrado (GO)
Oggi, gentili ascoltatori, vi invitiamo a visitare Volgograd, dove ebbe luogo una delle piu’ cruenti battaglie della seconda guerra mondiale, conosciuta col vecchio nome della citta’, cioe’ Stalingrado.
Photo: RIA Novosti
Volgograd si trova a 1073 km a sud-est di Mosca e sorge sul fiume Volga. Il primo stanziamento, chiamato Caricyn, risale probabilmente al XVI secolo. La citta’ traeva il suo nome da quello del fiume Carica, un piccolo affluente del Volga. La parola caricyn e’ di origine tatara e puo’ avere due significati: o fiume giallo o isola gialla. Infatti, originariamente, l’insediamento russo sorgeva su un’isola posta al centro del corso del Volga, nel luogo in cui il fiume Carica confluiva nel Volga. Caricyn era una fortezza militare posta alla difesa del Volga dalle incursioni dei popoli nomadi. All’inizio del XVII secolo la citta’ fu distrutta da un incendio. Caricyn venne ricostruita gia’ nel 1615, tuttavia non sull’isola in mezzo al Volga, ma sulla riva destra del fiume dove sorge tutt’ora. Naturalmente, grazie alla sua posizione geografica, la citta’ divenne non solo un fiorente centro commerciale, ma anche la “sentinella” russa per la difesa delle regioni del Volga e del Don.
Nel 1925 la citta’ acquisi’ il nome di Stalingrado per lasciarlo solo nel 1961 quando assunse quello attuale.
Durante la seconda guerra mondiale fu quasi totalmente distrutta, quindi venne completamente ricostruita negli anni del dopoguerra. Tuttavia la citta’ conservo’ il piano urbanistico precedente, mantenendo la sua configurazione stretta e allungata: Volgograd, infatti, ha la forma di un arco che lambisce per piu’ di 70 km la riva destra del Volga. La moderna Volgograd e’ formata da una serie di piazze e viali paralleli e perpendicolari al lungofiume. Il posto piu’ suggestivo per ammirare il corso del Volga e’ il Viale degli Eroi che termina con una maestosa scalinata di granito affiancata da colonne di classica fattura di incomparabile bellezza.
Per commemorare gli eroi caduti nella famosa battaglia di Stalingrado, negli anni `60 del secolo scorso, venne eretto un complesso monumentale nella zona nord della citta’ e precisamente sul colle Mamaj, cioe’ nel luogo dove il 2 febbraio 1943 si concluse la battaglia di Stalingrado, iniziata nell’estate precedente.
Il complesso monumentale e’ formato da una serie di composizioni scultoree che illustrano le imprese eroiche dei soldati sovietici nella battaglia di Stalingrado. Il cuore del complesso e’ costituito da un enorme viale che conduce al Monumento ai Combattenti di Stalingrado, raffigurante un uomo a torso nudo che, nel furore della battaglia, tiene in una mano la mitragliatrice e nell’altra una bomba. Alle spalle di questo monumento, nel punto piu’ alto del complesso, c’e’ una statua gigantesca, alta ben 52 metri: e’ la madre-patria raffigurata nelle sembianze di una donna che brandisce una spada. Il significato simbolico e’ chiaro: la madre-patria alzando la spada chiama i suoi figli alla battaglia. Una piccola curiosita’: questa statua e’ vuota all’interno perche’ contiene una stazione meteorologica perfettamente funzionante.
A meta’ strada tra il complesso monumentale e il centro della citta’, sulla prospettiva Lenin, sorge la casa Pavlov. Durante gli scontri svoltisi dentro la citta’, questa costruzione occupava una posizione strategica poiche’ si trovava al confine tra i quartieri occupati dai nazisti e quelli riconquistati dai sovietici. Il sergente Jakov Pavlov, dal quale la casa trae la sua denominazione, con un gruppo di soldati occupo’ questo edificio ed insieme resistettero agli attacchi per quasi tre mesi. Per il suo valore il sergente Pavlov ricevette successivamente la decorazione statale piu’ importante e cioe’ la Stella d’Oro degli Eroi dell’Unione Sovietica.
Chi fra voi, gentili ascoltatori, fosse appassionato di storia militare, potra’ soddisfare la propria curiosita’ ammirando una ricostruzione della famosa battaglia nel Museo della Battaglia di Stalingrado. Il museo e’ costituito da un’unica enorme sala circolare alle cui pareti e’ appesa una tela raffigurante la fase finale dei combattimenti, vale a dire lo scontro avvenuto il 26 gennaio del 1943 sul colle Mamaj, quando le truppe sovietiche accerchiarono i nazisti. Lo scopo degli ideatori del museo e’ quello di creare nel visitatore l’impressione di trovarsi nel campo di battaglia. Questo effetto illusorio viene creato con l’aggiunta di oggetti reali (come armi, proiettili, copricapi) i quali si confondono con quelli dipinti sulla tela. Effettivamente non si puo’ non provare la sensazione di assistere realmente alla battaglia.
Come di consueto vi diamo qualche consiglio sul percorso da compiere per giungere alla meta di oggi. Potrete agevolmente arrivare a Volgograd in aereo: ogni giorno dall’aeroporto Šeremetevo 1 di Mosca partono tre voli. Il viaggio dura due ore.
Siamo giunti, cosi’, al termine della nostra rubrica.
Vi aspettiamo, come sempre, fra due settimane con un nuovo itinerario turistico.
Salutandovi vi ringraziamo per la vostra cortese attenzione.
Con voi e’ stata Laura Venniro.
http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/6948822/46988149.html
Nella pagina linkata è disponibile il contributo audio.
