ema ha scritto: [Visualizza Messaggio]
In un'opera di uso civile la bellezza artistica deve essere funzionale alla fruizione dell'opera e al desiderio del committente ed è in queasta chiave che va' letta.
A mio modesto avviso nelle stazioni della metropolitana ex-soviete/russe c'è tutto cio': la ricchezza dei particolari, la maestosità degli ambienti la loro caratterizzazione, celebrano la potenza del regime e nel contempo favoriscono la funzionalità per cui è stata creata l'opera ovvero permettere lo spostamento di una grande massa di persone in contemporenea. Forse l'oppressione puo' essere nei ripetuti slog propagandistici, ma non dicerto nell'ambiente se si penza che è una stazione della metropolitana.
Se si vuole sperimentare "una estetica stereotipata [...] ambienti tristi, oppressivi, che schiacciano l'Uomo." ti invito a farti un giretto nelle tetre e anonime stazioni della metropolitana romana.. dove veramente ti sentirai morire di claustrofobia se non spinto sulle rotaie dalla folla che non entra in banchina... saro' ripetitivo, ma è questo il mio termine di paragone.
Sicuramente l'arte russa nel periodo sovietico ha visto il suo periodo piu' piatto, nelle linee spropositate e razionalistiche dell'architettura di regime (pero' che bello il Palazzo della civiltà del Lavoro all'EUR nella sua candida semplicità!!!), ma perlomeno nell'architettura delle metropolitane ha potuto dare un seppur minimo sfogo alla sua creatività.
Poi per carità dieci volte meglio lo stile liberty (conosci il quartiere Coppede' sempre a Roma, ne è un'eclettica -quanto "massonica" per alcuni- evoluzione), oppure tante altre stazioni in giro per il mondo (c'era un'thread in merito).