Da Mosca La Voce della Russia!

Favole russe del XVIII secolo.

Quando la Russia parlava il linguaggio della fiaba.

Un programma di Aurelio Montingelli e Anna Gromova per scoprire nel passato le profetiche allusioni del presente.

Con irriverenza e fedelta’.


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Aleksej Rzhevskij (1737-1804)

Aleksej Rzhevskij, nobile e ricco, fu poeta, senatore e drammaturgo. Tesse’ le lodi di Pietro III, ma Caterina II non gliene volle e gli assicuro’ una brillante carriera letteraria e politica.

Senatore e governatore fu anche vice direttore dell’Accademia delle scienze, lavoro’ al grandioso vocabolario della lingua russa voluto da Caterina Dasckova.

Tanto successo non poteva non suscitare invidie negli ambienti di corte.

Estensore del Codice penale riflette’ molto sulla necessita’ di prevedere il reato di calunnia, come dimostra questa sua lettera aperta.

Aleksej Rzhevskij “Epistola o pizzino ai calunniatori” 1763.



O voi che sol calunniar sapete

Ditemi il perche’ dei vostri affanni

Sull’ irto sentiero della menzogna.



Il mondo intero a voi e’ ostile

E odiate l’onesta’

Forse piu’ della verita’.



Ma non importa

Perche’ l’animo vostro

Dalla ruggine dell’invidia

E’ corroso.



Ma come si fa a stare al mondo

Quando la gente da voi si scosta

Per non respirare l’aria

da voi stessi ammorbata?



La lingua batte dove il dente duole

E a voi batte la’ dove l’altrui successo alberga.



Di calunnia vivete

Ed ignorate che gli uomini onesti

Di voi non hanno timore



Perche’ hanno a cuore

Le critiche dei loro confratelli

E non le menzogne di omuncoli

Infimi ed infami.



Avete ascoltato “Favole russe del XVIII secolo”

Quando la Russia parlava con il linguaggio della fiaba.


http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/55518946/81759996.html

Nella pagina linkata è disponibile il contributo audio.