Juve, vittorie senza valore
Zdenek Zeman, 57 anni, paladino contro il doping (Reuters)
di gasport
Zeman commenta con durezza le motivazioni della sentenza: "Cancellati 4 anni di calcio italiano, 4 anni di passione. Ma questo non chiude il caso, lo riapre".
MILANO, 25 febbraio 2005 - Ieri il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado emessa lo scorso novembre nel processo alla Juve per frode sportiva, somministrazione di epo e abuso di farmaci, oggi il commento di Zdenek Zeman. In una lunghissima intervista al quotidiano Il Romanista in edicola domani, il tecnico boemo usa toni durissimi: "àˆ una sentenza bruttissima, per il calcio e per chi ne fa parte. La Juventus ha cancellato 4 anni di calcio in Italia, 4 anni di passione. In 300 pagine viene gettata una macchia su vittorie che per me oggi non hanno più valore. Mi dispiace per il calcio, per i tifosi che sono stati presi in giro, per i giocatori che non hanno avuto la forza di dire la verità . Questa sentenza non chiude un caso, lo apre nuovamente. Ora la giustizia sportiva ha il dovere di intervenire indaghi, riapra i fascicoli, interroghi nuovamente quei giocatori che, dice Casalbore, 'hanno mentito'. Vada a fondo. Scopra e punisca. Chi bara deve restituire il maltolto. Se un atleta alle Olimpiadi viene trovato positivo deve restituire la medaglia, anche a distanza di tempo. Perchè una squadra non deve restituire una Coppa?".
Se arrivasse la prescrizione? "Sarebbe un altro duro colpo alla credibilità del calcio". Su Agricola dice: "La sentenza è chiara e tremenda. Ha dato Epo. Eppure nonostante la condanna continua a essere il medico della Juventus. Violava le leggi sui farmaci, i doveri del medico, il codice deontologico. Eppure l'ordine dei medici sportivi non interviene. E io mi chiedo: perchè?". Giraudo è stato assolto per insufficienza di prove. "Ci sono condanne penali e condanne morali. Alle prime si può sfuggire, alle seconde no". Poi Zeman parla dei giocatori: "Per la salute loro e di quelli che fanno calcio, per amore della verità : parlino". Su Vialli definito 'fumoso' da Casalbore Zeman è ironico: "Abbiamo una cosa in comune, il fumo. Solo che io non lo uso nelle aule di tribunale". Sui controlli antidoping il boemo aggiunge: "Bisognerebbe fare controlli a sopresa durante la settimana, senza preavviso. Magari esaminando i giocatori infortunati...".
Sulla nomina di Lippi a c.t. azzurro prima della fine del processo: "Io avrei scelto un altro ct. Dopo le mie dichiarazioni nel '98 lui chiese per me 5 anni di squalifica. Oggi io quanto dovrei chiedere per lui?". Così risponde a quanti tra giocatori e dirigenti in passato lo attaccarono per le sue denunce: "Nessuno subì nulla per quegli attacchi. Io invece sono stato sempre deferito e multato. Mi hanno screditato. Ad alcuni dirigenti hanno detto: non prendete Zeman, ve la faranno pagare. Non ho mai fatto la vittima ma dico: non è stato giusto". Zeman, chiude con una speranza. "La speranza è di non dover più vedere un processo come questo. Che i dirigenti, i medici, gli allenatori, i giocatori, quindi il sistema calcio diventino più coscienti dei problemi che il doping può portare. Non c'è vittoria, Coppa o campionato, che valga la salute di un ragazzo".