PECHINO (Reuters) - Nella nazionale azzurra di calcio ai Giochi di Pechino, torneo finito per l'attaccante Tommaso Rocchi ed il centrocampista Claudio Marchisio, entrambi infortunati.
Più grave, una microfrattura alla gamba, il danno per Rocchi, 30 anni, unico fuori quota della squadra, che dovrà stare a riposo per diverse settimane, saltando l'inizio di campionato di A il 30 agosto.
Rocchi ha segnato uno dei tre gol con cui l'Italia ha superato la Corea del Sud. E la frattura, precedente all'incontro, è stata diagnosticata solo oggi. Cosa che ha indotto il presidente della Lazio Claudio Lotito a dichiarare ai media che "la Nazionale lo ha fatto giocare con una frattura. Questo non dovrebbe succedere".
La squadra ha convocato Antonio Candreva al posto di Rocchi in vista dell'incontro di domani col Camerun.
Anche Marchisio infortunato non sarà più in campo ai Giochi, sostituito da Andrea Russotto, come annunciato in una nota dal Coni.

Durante la suntuosa cerimonia d'apertura dei Giochi di Pechino, sarebbero state mandate in onda alcune immagini registrate giorni prima. E' polemica anche per il playback della baby cantante cinese

In Cina è scoppiata la polemica per la presunta 'cerimonia taroccata'. Chi venerdì scorso ha assistito alla spettacolare cerimonia inaugurale dei Giochi di Pechino, ha potuto ammirare un folgorante spettacolo: in particolar modo i bellissimi fuochi d'artificio, in cui la Cina è assoluta maestra. Ma lo spettacolo pirotecnico andato in scena sul cielo di Pechino non era in diretta, come ha ammesso Wang Wei, vicepresidente del Bocog, il Comitato organizzatore dei Giochi: "Alcune immagini sono state prodotte prima della cerimonia d'apertura e girate alle tv per garantire la qualità della trasmissione in caso di visibilità non perfette. Penso comunque che siano andate in onda immagini genuine, anche se potrebbero essere state usate anche alcune di quelle registrate". Se lo dice lui... Anche perchè queste dichiarazioni lasciano un pò di amaro in bocca a tutti i miliardi di spettatori che erano rimasti abbagliati dal pirotecnico spettacolo cinese.
Ma non è tutto, anzi forse c'è anche di peggio visto che si è scoperto un altro 'trucchetto' usato dal Comitato organizzatore. Ricordate la dolcissima bimba cinese che ha commosso tutto il mondo con la sua soave voce? Ebbene, non era la sua. Lin Miaoke, 9 anni, ha cantato infatti in playback. La voce originale era di Yang Peiyi, di 7 anni, bocciata dalle autorità cinesi per la sua bocca un pò sdendata. Una decisione discutibile quella del Comitato organizzatore, che evidentemente ha deciso "nell'interesse della nazione" mandando in mondovisione la dolcissima Lin con la voce dell'esclusa Yang, vera interprete dell'inno della Repubblica popolare. Un sospetto che era venuto già a molti telespettatori ma che non aveva ancora trovato conferma. Conferma che, però, è arrivata per bocca di Chen Qigang, direttore musicale della cerimonia d'apertura, che ha ammesso il trucco: "La piccola Yang Peiyi non è stata scelta per il suo aspetto, lo abbiamo fatto nell'interesse della nazione". Dichiarazioni che ovviamente hanno fatto infuriare migliaia di persone che si sono sfogate con molti messaggi su vari blog. "Preoccupati dell'immagine?? Ridicolo. Tutte le bambine di quell'età sono come dei piccoli angeli" - questo uno dei commenti più cliccati sulla rete. Come dargli torto?
Infine, la Cina rischia di dover far fronte anche alle feroci critiche per il gravissimo infortunio occorso a una ballerina , caduta durante le prove della cerimonia. Liu Yan, 26 anni, infatti, e' caduta da un palco alto circa tre metri durante una prova, lesionandosi una vertebra. Dopo l'incidente ha subito un'operazione di sei ore e ora rischia la paralisi. Un prezzo troppo caro per una cerimonia, tra l'altro 'taroccata'. Non era il caso di mandare in differita anche l'esibizione dei ballerini, già stanchi e stressati per le infinite ore di prove? Per una differita in più o in meno: tanto chi se ne accorgeva....?

Una coppia brasiliana, presa la cittadinanza dell'ex paese sovietico, si è qualificata per i Giochi superando così la concorrenza di casa propria. Anche negli uomini una coppia brasiliano-georgiana. Le russe criticano mentre in Georgia divampa il conflitto

PECHINO (Cina) - È finita a strette di mano e abbracci oggi la partita olimpica di beach volley femminile tra la Russia e la Georgia, per la quale non sono però scese in campo atlete georgiane bensì due brasiliane naturalizzate che non vivono nemmeno in Georgia.

"Abbiamo giocato contro il Brasile, non la Georgia", ha detto la russa Alexandra Shiryaeva dopo l'incontro, perso per 1-2.
"Queste non conoscono nemmeno il nome del presidente georgiano", ha aggiunto, visibilmente alterata. "Non è vero, oggi mi sento più georgiana che mai", le ha risposto l'avversaria Christine Santanna.
La Santanna e la compagna di squadra Andreeza Chagas hanno ottenuto la cittadinanza della Georgia senza nemmeno vivere in questo Paese. I loro nomi sono stati cambiati in Saka e Rtvelo (nella foto con la bandiera georgiana), le due parti del nome 'Georgia' in lingua locale.
Con le loro proteste le russe si sono dimostrate "cattive perdenti", ha affermato il dirigente georgiano.
"Adesso che sono state sconfitte - ha aggiunto - si lamentano di essere state battute dal Brasile, se avessero vinto, avrebbero detto di aver battuto la Georgia".
"Dopo lo scoppio della guerra - ha detto ancora Akhvlediani - molti dei nostri atleti volevano andarsene da Pechino, ma siamo rimasti su ordine del presidente Saakashvili e abbiamo continuato a gareggiare nel rispetto dello spirito olimpico, nonostante la preoccupazione, senza avere praticamente notizie delle nostre famiglie. Ma ora a casa sono sicuro che tutti sono molto contenti".
Anche nel circuito maschile e alle Olimpiadi c'è in gioco una coppia di brasiliani naturalizzati georgiani, si tratta di Jorge Terceiro e di Renato Gomes che hanno preso i nomi di Geor e Gia...





 questa dal posteriore dovrebbe essere la  Saka sicuramente non è un culo georgiano    

(AGM-DS) - Pechino (CIN), 14 agosto - Un nuovo dramma scuote l’Olimpiade, dopo l’uccisione dell’americano alla Torre del Tamburo. Nella giornata di ieri c’e` stato un incidente tra un pullman olimpico ed un furgone locale e sono morte due persone. Sono entrambi cinesi ed occupavano il van, assieme ad altre due persone ferite. All’interno del bus a cinque cerchi c’erano due atleti croati (rimasti leggermente feriti), un allenatore croato, un volontario ed una parte della delegazione canadese ed australiana.
Il pullman olimpico stava trasportando gli atleti dal Villaggio Olimpico a Shunyi, un sobborgo di Pechino, dove sono in programma le gare di canoa. I feriti sono stati immediatamente trasportati in ospedale, per le cure del caso, e purtroppo due di essi non sono sopravvissuti. “La polizia locale ha verificato che la responsabilita` dell’incidente e` del furgone - ha detto un membro del Bocog, il comitato organizzatore delle Olimpiadi - ha violato le regole del traffico”.

Tuttavia, non sono ancora emersi i dettagli dell’incidente e quale infrazione ha commesso l’autista del furgone. Gli atleti croati non hanno, fortunatamente, subito alcuna conseguenza: “I due sono stati medicati e dimessi immediatamente e non avranno problemi con il loro programma di gare - dicono dal Bocog, che non ha svelato i nomi dei due croati coinvolti - Sono tornati ad allenarsi e a gareggiare subito dopo”.

(AGM-DS) - Milano, 14 agosto - A questo punto potrebbe essere veramente tramontata l`epopea di Roger Federer. A soli quattro giorni dall`ufficializzazione del passaggio di consegne (che avverra` lunedi`) con il nuovo numero 1 al mondo, lo spagnolo Rafael Nadal, lo svizzero infatti ha visto sfumare anche uno dei suoi principali obiettivi stagionali. Dopo aver perso infatti la finale di Wimbledon, proprio con il maiorchino, e aver ceduto la testa del ranking ATP, Federer deve dire addio anche al tanto sospirato oro olimpico.

Lo svizzero infatti ha ceduto ai quarti di finale contro lo statunitense James Blake, testa di serie numero 8 del tabellone, con il punteggio di 6-4, 7-6 (7-2). E cosi` `re Roger` abdica definitivamente. Senza possibilita` di appello. Almeno a Pechino.

(AGM-DS) - Milano, 14 agosto - Clamoroso gesto di protesta nella cerimonia di premizione della lotta greco-romana. Deluso dall`arbitraggio nella semifinale contro l`azzurro Andrea Minguzzi (poi vincitore dell`oro) lo svedese Ara Abrahamian ha abbandonato il podio della premiazione dopo aver vinto il bronzo, scagliando a terra la medaglia. Abrahamian aveva conquistato la sua medaglia ex-aequo con il turco Nazmi Avluca. Al termine della semifinale lo svedese si era anche rifiutato di stringere la mano a Minguzzi. Uno spirito olimpico decisamente rivedebile.  

 Lo svedese Ara Abrahamian, sconfitto da Minguzzi in semifinale, lancia la medaglia di bronzo a terra